Champagne problems, recensione: da rom-com a commedia corale per un esilarante Natale

Meritatamente in top 10 su Netflix, una commedia che risponde perfettamente alle aspettative del film di Natale, oltre i più rosei Hallmark.

Minka Kelly e Tom Wozniczka in una scena di Champagne Problems

Il pubblico dei film di Natale non vuole essere sorpreso, vuole essere rassicurato. È una regola non scritta e certificata dai terapisti che analizzano il perché della passione di alcuni di noi per la rom-com natalizia che, nel 99% dei casi, va esattamente come ci aspettiamo. Colpi di scena che avremmo potuto scrivere noi, trame tutte uguali con pochissime varianti, happy ending bramati e "telefonatissimi" dalle prime battute ed allora perché? In un mondo frenetico come quello che viviamo e sopratutto pieno, pienissimo di incertezze e di imprevisti non graditi, la commedia di Natale rilassa il cervello, frena l'ansia perché, quello che accadrà, in fondo lo conosci già e non potrai essere deluso.

Un meet-cute da manuale

Champagne Problems Tom Wozniczka
Tom Wozniczka in una scena di Champagne Problems

Delusi però siamo spesso quando, film prodotti da Hallmark e non, questa nostra necessità viene sfruttata per non impegnarsi nemmeno un po' a condirle quelle regole, quella sinossi già scritta, con tutta l'originalità possibile, anche se dentro quel sacrosanto recinto di sicurezza.

È per questo che quando poi arriva il film che pur non facendo nulla di nuovo, fa tutto bene, e aggiunge anche elementi che non sapevamo di volere e che ci stanno a pennello, un po' come un piatto della tradizione rivisitato, vale la pena elogiarlo.

Champagne Problems: la trama

È il caso di Champagne Problems di Mark Steven Johnson, film su Netflix il cui titolo coincide ( e forse non è un caso dato il seguito) con un brano di Taylor Swift. Protagonista Minka Kelly, affascinante ed empatica dirigente di una società che si reca in Francia per assicurarsi l'acquisizione di un rinomato marchio di champagne, prima di Natale. I suoi piani vengono sconvolti quando si innamora, quasi a prima vista, di un affascinante parigino, Henri Cassell (Tom Wozniczka) che, solo dopo una notte di passione, scoprirà essere il figlio del fondatore del marchio che sta cercando di acquisire.

Il classico "la provincia genuina è meglio della città" qui viene sostituito dall'Europa dei sentimenti sinceri che si contrappone all'America business oriented, il tutto condito da una coppia di protagonisti che funzionano insieme dal primo secondo e di cui riusciamo a ritrovare almeno una bidimensionalità. Con una sceneggiatura rassicurante, imbastita di dialoghi che, nel loro a volte evidente forzato tentativo di uscire dall'ordinario, risultano più veri dei soliti redatti chiaramente con l'AI ed una virata comica, grazie a due personaggi catalizzatori di attenzione, come i due contendenti il marchio insieme a Sydney, Champagne Problems è il film che si avvicina di più al film di Natale ideale per gli amanti del genere, in questa annata 2025.

Il fattore Parigi

Parigi è la città più romantica del mondo. Questo suo status è indiscutibile e qualsiasi incontro ambientato nella capitale francese, dunque, è già romance anche se, nel caso di Sydney, a stento la stai guardando, presa soltanto dal seguire la mappa sul cellulare e una promessa, quella fatta alla sorella Skyler (Maeve Courtier-Lilley) che, almeno una sera, sarebbe stata dedicata al godimento del viaggio e del luogo, invece che fagocitato dal lavoro.

Seguendo il consiglio di un concierge particolarmente consapevole (si avvertono vibrazioni alla Barney di Hector Elizondo di Pretty Woman), Sydney approda ad una libreria speciale, fatta di incontri, musica, e passione per la letteratura. Sulle scale una frase di Simone De Beauvoir: "Io accetto la grande avventura di essere me". Sono questi piccoli dettagli di cui si compone Champagne Problems che rendono anche il meet-cute da manuale che vedrà protagonista Sydney e il bel Henri, godibile e perché no, credibile. Lui viene scambiato per un commesso della libreria e dopo il chiarimento, già confessa che il suo sogno è aprire un posto simile a quello ma con anche del buon vino a contorno.

Champagne Problems Tom Wozniczka Minka Kelly Scena
Tom Wozniczka e Minka Kelly in una scena di Champagne Problems

Sarà Parigi, sarà l'incontro tra due approcci alla vita, due lingue, ma tra Sydney e Henri c'è un po' aria da Prima dell'Alba ( anche se a Parigi c'era Prima del tramonto). Lui si offre di farle da guida di Parigi per una sera. La chimica e l'intesa tra i due è così palpabile che non vediamo l'ora che lei dica sì. Una notte dove i due si dicono tutto, dalle rispettive madri, fondamento di cura e perse troppo presto ai progetti per il futuro, tranne chi sono. "A volte puoi vivere un'intera vita in un solo giorno" dice lui con la Senna a farle da testimone. "Oggi ho avuto una vita meravigliosa" risponde lei. Troppo? Forse, ma queste frasi ad effetto, di cui, anticipiamo, è pieno il film, sono dette con tanta convinzione da risultare quasi un valore aggiunto.

I comprimari che non ti aspetti

Champagne Problems Minka Kelly Sequenza
Minka Kelly in una scena di Champagne Problems

Sydney scopre solo il mattino dopo che Henri è il figlio del magnate del vino Hugo Cassell (Thibault de Montalembert) di cui Sydney dovrebbe acquisire la compagnia. Cassell sta vendendo l'azienda perché Henri non ha alcun interesse a rilevarla e invita tutti i contendenti presso il suo château, così da poterli conoscere meglio e stabilire chi di loro meriti di esserne il prossimo proprietario. Incontriamo così Roberto (Sean Amsing), il figlio festaiolo di un miliardario, Otto (Flula Borg), un cupo imprenditore tedesco e Brigitte, donna d'affari francese che Cassell conosce bene. È grazie a Sean Amsing e Flula Borg, comprimari che non ci aspettavamo ( ma che meritavamo), che avviene la svolta. I due si prendono la scena cavalcando stereotipi sull'essere gay e godereccio l'uno o tedesco, tutto wurstel e rigidità l'altro e usandoli per permettere al film di non avere tempi morti ed essere, anche, inaspetatatemtne corale.

Commedia classica e rom-com si incontrano

Champagne Problems Minka Kelly
Tom Wozniczka e Minka Kelly in una scena di Champagne Problems

Si incontrano così rom-com e commedia classica perché l'ironia di Amsing e Borg è talmente contagiosa che coinvolge tutti. Quasi ci ipnotizza Otto mentre racconta il suo Natale da bambino, terrorizzato da un mostro delle festività tedesche, Krampus, metà capra e metà demone che punisce i bambini cattivi: "Ci coprivamo di cenere accucciati nell'ombra, mangiando marzapane e salsicce, mentre ci nascondevamo da Krampus." racconta candidamente Otto a tavola. Senza distogliere l'attenzione dalla storia d'amore, il regista Steven Johnson riesce a servirsi di Roberto e Otto, strano duo del Natale, per rendere più concreto e realistico il film, ampliando la loro comicità ai suoi interpreti principali.

La disavventura di Sydney, intollerante al lattosio, con una scorpacciata forzata di formaggio, è una risposta dal sonoro meteorismo a quegli Hallmark patinati con l'intestino di ferro che spesso, vedi Sotto le luci di Natale, all'inverosimiltà aggiungono superficialità. Champagne Problems, insieme all'ottimo Buon Natal-Ex! è il film perfetto da vedere sul divano a Natale, con cioccolata calda ( senza latte) e copertina sulle gambe.

Conclusioni

Con i suoi protagonisti, Minka Kelly e Tom Wozniczka, dalla chimica perfetta, dei comprimari esilaranti e dei dialoghi che conferiscono buon ritmo, Champagne Problems di Steven Johnson, su Netflix, è il perfetto compromesso per una serata al caldo a godersi l’atmosfera natalizia.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Minka Kelly e Tom Wozniczka sono perfetti insieme.
  • I siparietti comici tra Sean Amsing e Flula Borg sono il nostro regalo di Natale
  • Si preoccupa di costruire personaggi che abbiano sentimenti e vite verosimili.

Cosa non va

  • Ricerca sempre frasi ad effetto, a volte troppo forzatamente.
  • Non racconta nulla di nuovo.