A bordo di una Volkswagen cabrio se ne andranno in giro tra Parma, Viganella e Roma, per le strade della provincia italiana. Sono Stefano, quarantenne precario, burbero e scanzonato, che di lavoro fa l'osservatore di arcobaleni, e Giovanni, il fratello che non sapeva di avere, un tredicenne orfano, appassionato di Truffaut, che dimostra molti più anni di quanti ne abbia effettivamente. Insieme a loro Simona, una cantante jazz in tour con la propria figlia.
Questi i protagonisti di C'è tempo, il film con cui Walter Veltroni approda alla finzione dopo anni consumati tra i documentari. L'ex leader del centro sinistra sceglie di affidare l'interpretazione di questa insolita famiglia on the road a Stefano Fresi, ai giovanissimi Giovanni Fuoco e Francesca Zezza e alla cantante Simona Molinari, che oltre a debuttare come attrice, compone anche una delle tre canzoni del film, Parlami.
Nell'intervista al cast di C'è Tempo scopriremo come è andato questo folle viaggio.
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Stefano Fresi e Giovanni Fuoco, la strana coppia
"Stefano è molto simile a un arcobaleno, è un insieme di colori, ha molte sfaccettature: è burbero, solitario ma nello stesso tempo ha dolcezza e tenerezza, è uno scienziato ma è anche romantico. Si dice che alla fine dell'arcobaleno ci sia un tesoro, lui lo trova nella sua trasformazione, in una famiglia che gli dà la spinta per prendersi cura di sé e degli altri", racconta Stefano Fresi al suo primo ruolo da protagonista
Il suo personaggio nel film - qui potete leggere la recensione di C'è tempo - non ha mai smesso di essere un bambino: "Non ha mai abbandonato l'infanzia, tanto da scegliere di fare un mestiere che ha molto di fanciullesco: l'osservatore di arcobaleni, impalpabili come la fantasia dei bambini. Poi però la vita lo mette davanti a delle svolte, degli incontri importanti come quello con un fratello che non sapeva di avere o con una donna che non avrebbe immaginato. E così inizia a ricostruire e recuperare la propria vita".
A ritrovare l'infanzia invece è suo fratello, interpretato da Giovanni Fuoco, appena quattordici anni, ma con le idee chiare, visto che con questo film ha capito di voler fare l'attore anche in seguito: "È come se una parte di me si fosse staccata e se ne fosse attaccata un'altra, forse in quel momento ho smesso di essere un bambino. Sono cresciuto molto. Questo film mi ha insegnato che si può sempre tornare indietro, come Giovanni che alla fine torna a essere un bambino", ci dice.
Simona Molinari, la sua prima volta sul set
Non deve essere stato facile per Simona Molinari, qui nella doppia veste di cantante e attrice: "Ho dovuto eliminare un po' di pudore nel mostrare parti di me a cui sono più legata, come la maternità", spiega. Ma la scena più complessa è stata quella in cui "ballo sul tavolo mezza brilla davanti a mia figlia, avrei voluto bere davvero ma non era possibile. Non ho mai rivisto i ciak, ho pensato solo a vivere quel momento come se fosse reale".