Cannes 2019: i film più amati e odiati dalla nostra redazione

Da Cannes 2019, i nostri inviati elencano le loro preferenze tra i film presentati quest'anno, dall'atteso nuovo lavoro di Quentin Tarantino all'italiano Marco Bellocchio.

C Era Una Volta A Hollywood Brad Pitt
C'era una volta a... Hollywood: un'immagine del teaser trailer

Cannes 2019 arriva al termine e come ogni anno ci ritroviamo riuniti a tirare le somme. Va detto subito che per questa edizione, la numero 72 del festival francese, è stata più duro del solito individuare i nostri film più amati, ma anche le più cocenti delusioni, perché il livello è stato molto alto, sicuramente superiore a quanto visto un anno fa da queste parti. Su alcuni titoli siamo stati d'accordo, su altri ci siamo divisi, ma poco importa perché quelle che seguono sono le nostre classifiche personali, quindi le preferenze di ognuno di noi redattori di Movieplayer.it a Cannes.

Uno dei punti in comune è stato sicuramente Parasite, il riuscitissimo film di Bong Joon-Ho che è già stato acquistato da Academy Two per una prossima uscita italiana, ma tra i più amati c'è sicuramente il nuovo di Terrence Malick, Il traditore di Marco Bellocchio con un incredibile Favino, lo struggente lavoro di Pedro Almodovar che è attualmente nelle sale italiane, ma anche l'emozionante Portrait of a Lady on Fire di Céline Sciamma (anche questo arriverà in Italia, per Lucky Red). Quanto a Tarantino... non è tra i principali colpi di fulmine di questa edizione, ma non è di certo un film che passerà inosservato (e qui potete leggere la nostra recensione di C'era una volta... a Hollywood)!

Le preferenze di Antonio Cuomo

La Top 5

Parasite 1
Parasite: una scena del film con Yeo-Jeong Cho
  1. Parasite - Folgorante! Non c'è altro modo per descrivere il capolavoro portato a Cannes 2019 da Bong Joon-Ho, regista più volte apprezzato ma mai così perfetto e compiuto nel messaggio e nella messa in scena. Sicuramente il meglio di questa edizione e del cinema mondiale in assoluto.
  2. Portrait of a Lady on Fire - Céline Sciamma colpisce per messa in scena ed emozione, facendoci entrare in sintonia con le sensazioni delle due protagoniste e con il proprio personale sguardo al femminile.
  3. Dolor y Gloria - Il miglior Almodovar da molti anni, con protagonista il miglior Antonio Banderas di sempre, per un film personale, struggente, emozionante e delicato.
  4. Il traditore - Un buon Marco Bellochio dirige un ottimo Pierfrancesco Favino in un film che racconta con equilibrio uno spaccato della storia recente del nostro complicato paese.
  5. It Must Be Heaven - Ancora una volta conquistati dall'inconfondibile umorismo di Elia Suleiman, dalla sua maschera che osserva e commenta il mondo che lo circonda, muta ma eloquente.

Scena cult: Senza anticipazioni o spoiler, ma in C'era una volta... a Hollywood c'è una scena con Di Caprio e un lanciafiamme. Non aggiungiamo ulteriori dettagli, non ce n'è bisogno!

Scena shock: Tanti piccoli momenti della serie di Refn, Too Old to Die Young, con menzione speciale per la donna sepolta in catene nel deserto.

The Swallows Of Kabul 4
The Swallows of Kabul: una scena del film d'animazione

Sorpresa: The Swallows of Kabul - Animazione di gran classe al servizio di una storia struggente quanto importante, che ci porta nei drammi e le ingiustizie di una Kabul sotto il controllo talebano.

Delusione: La delusione più cocente è stata in avvio di Cannes 2019: I morti non muoiono di Jarmusch ha i suoi momenti, ma non è il film che tutti avevamo immaginato e sperato. Peccato, ma con questo avvio deludente, il resto del festival è stato una sorpresa continua!

Le preferenze di Giuseppe Grossi

La Top 5

  1. Parasite: Dalla ribellione collettiva alla rivalsa familiare. Sei anni dopo SNowpiercer, Bong Joon-Ho diventa più intimo senza perdere un minimo di quella disperata violenza vista sul suo treno ghiacciato. I treni, adesso, diventano case in cui i poveri lottano con le unghie e con i denti pur di aggrapparsi a briciole di speranze. Parasite è un film enorme che riesce a essere tante cose: grottesco, divertente, disperato, amarissimo. Tremendamente vero in ogni sua esasperazione.
  2. A Hidden Life: Terrence Malick è tornato. E lo fa con il suo miglior film dai tempi di The Tree of Life. Soltanto lui poteva tornare a parlare dell'Olocausto in modo nuovo, con il suo tatto delicato e potente, con la sua poetica mai retorica e un film straziante in cui carezze, baci, lettere e parole sussurrate sono l'antidoto contro quel male tremendo di nome nazismo.
  3. The Invisible Life of Euridice Gusmao: due sorelle tenute lontane da un destino beffardo e dalla crudeltà degli uomini. Siamo nel Brasile degli anni Cinquanta quando The Invisible Life of Euridice Gusmao ci porta nelle vite di due persone che non sono mai personaggi. Dolente, straziante e crudele, il film di Karim Aïnouz ci ha riportato in mente le atmosfere e i toni de L'amica geniale. E ci è rimasto dentro.
  4. Too Old to Die Young: prendete i tempi dilatati di Solo Dio Perdona, le esplosioni di violenza di Drive e avrete due episodi di Too Old to Die Young, la prima serie firmata da Nicolas Winding Refn per Amazon Prime Video. Miles Teller in modalità "risparmio espressivo" alla Ryan Gosling si aggira per una Hollywood infernale e balorda, in cui farsi giustizia da soli è l'unico modo per guadagnarsi il purgatorio. Solita cura maniacale per la messa in scena e persino un pizzico di ironia. Non vediamo l'ora di vedere il resto.
  5. C'era una volta....a Hollywood: spiazzante, cinefilo, malinconico. Sono questi i primi tre aggettivi che ci vengono in mente parlando di C'era una volta....a Hollywood, il nono (e forse penultimo) film di Quentin Tarantino. Un omaggio ai generi del cinema degli anni Sessanta e Settanta vissuto attraverso una coppia di uomini complementari: un attore e il suo stuntman. DiCaprio e Pitt insieme funzionano, ma è proprio Brad a vincere il braccio di ferro tra i due grazie al personaggio più cool, a cui Quentin regala le scene più bella. Come un finale assolutamente grandioso.
Once Upon A Time In Hollywood Brad Pitt
C'era una volta a... Hollywood: Brad Pitt in una scena del film

Scena cult: DiCaprio con il lanciafiamme in mano. Non aggiungiamo altro.

Mektoub My Love Intermezzo 2
Mektoub, My Love: Intermezzo, una scena dal film

Scena shock: Davvero difficile non citare il faticoso cunnilingus nel bagno visto in Mektoubs, My Love - Intermezzo.

Cannes 2019: il film di Kechiche imbarazza la protagonista, che lascia la proiezione

Sorpresa: l'eccezionale Virginie Efira, affascinante, carismatica e fragile in Sybil.

Delusione: The Dead dont'die: un Jarmusch scarico, svogliato, divertito più che divertente. Imperdonabile lo spreco di un cast eccezionale, in cui solo Adam Driver prova a costruire un personaggio che non sia la brutta copia di se stesso.

Le preferenze di Luca Liguori

La Top 5

Parasite
Parasite: Sun-kyun Lee, Yeo-Jeong Cho in una scena
  1. Parasite - Un film assolutamente pazzesco, un capolavoro vero che meriterebbe la Palma d'oro anche solo per la lucidità con cui Bong riesce a mantenere in perfetto equilibrio commedia, thriller, drama e critica sociale. La risposta coreana a Noi di Jordan Peele è un film ancora più riuscito, divertente e complesso.
  2. Dolor Y Gloria - Probabilmente il film più bello e compiuto di Pedro Almodovar da molti anni a questa parte. Ha il potere di emozionare grazie alla sincerità con cui il regista si mostra al suo pubblico e alla performance stellare di Antonio Banderas. Tutti parlano di "testamento artistico" ma la speranza è che di film così ne possa fare tanti altri.
  3. Il traditore - Non era facile fare un film su Tommaso Buscetta che non fosse il solito film di mafia, Bellocchio ci riesce e supera le aspettative di tutti con un film teso, emozionante e molto importante per il nostro cinema e la storia del nostro paese.
  4. Les Miserables - Esordire in concorso a Cannes non è da tutti, se poi sei in grado di scuootere pubblico e critica del festival più importante del mondo allora i complimenti sono d'obblico. Il 39enne regista Ladj Ly realizza un film che è una sorta di mix tra L'odio di Kassovitz, Strange Days della Bigelow (la parte non fantascientifica ovviamente) e la serie The Wire, eppure mantiene una sua freschezza.
  5. Mektoub, My Love: Intermezzo - Rimarrà nella storia come uno dei film più odiati della storia del festival, ma noi non possiamo che citarlo, perché sappiamo bene che nella nostra testa rimarrà a lungo. Almeno fino al prossimo capitolo. della trilogia di Kechiche.
Dolor Y Gloria 1
Dolor Y Gloria: Antonio Banderas e Pedro Almodovar sul set

Scena cult: Dalla serie Too Old To Die Young di Refn: l'inseguimento nel finale del quinto episodio sulle dolci e romantiche note di Mandy di Barry Manilow.

Scena shock: Il finale di Les Miserables: potentissimo, simbolico e sospeso.

Sorpresa: Il film americano e indipendente The Climb, presentato in Un Certain Regard e che rappresenta l'esordio alla regia dell'attore italo-americano Michael Angelo Covino. Si tratta a tutti gli effetti di una buddy comedy, ma il modo in cui è girato - un stile ricco di piani sequenza e inventiva, con tanto di sequenze musical - e la freschezza dei dialoghi e dei personaggi lasciano il segno. Sicuramente uno dei film più divertenti del festival, un film che rivedresti immediatamente.

Delusione: Molto a malincuore dobbiamo dire Jarmusch, che con il suo film d'apertura, I morti non muoiono, a nostro parere ha realizzato forse la sua peggiore opera, pur partendo da una premessa brillante ed un cast pazzesco.