C'è ancora domani ha vinto tre premi alla Festa del cinema di Roma 2023: premio del pubblico, premio speciale della giuria e menzione speciale migliore opera prima. L'esordio alla regia di Paola Cortellesi - che qui si fa trina, scrivendo e recitando, oltre a passare dietro la macchina da presa -, deve molto anche al resto del cast.
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Tra gli attori di C'è ancora domani ci sono infatti Valerio Mastandrea, forse mai così cattivo sul grande schermo, ed Emanuela Fanelli. Interpretano rispettivamente Ivano, il marito della protagonista, Delia, e Marisa, la sua migliore amica, che ha un banco di frutta e verdura al mercato. Marisa è una delle poche donne del film ad avere un buon rapporto col proprio marito: tutte le altre infatti, a prescindere dal ceto sociale, vengono sempre zittite dai compagni.
'Sta zitta è una delle cose peggiori che si possano dire a una donna? Per Fanelli sì: "Ovviamente è una cosa orribile da dire a qualsiasi donna. Nel film si vede proprio che, a prescindere dalla provenienza di queste famiglie, a tutte le donne viene detta questa frase. O lasciata intendere. Tranne il mio personaggio: che ha un'estrazione popolare e invece ha un rapporto bello col proprio marito. Fatto di scherzo e anche di parità di ruolo, sia lavorativo che sociale. Il film è una fotografia di questo momento storico in cui la società era abbastanza improntata sul ruolo predominante maschile".
C'è ancora domani: intervista a Emanuela Fanelli e Valerio Mastandrea
Valerio Mastandrea ha un ruolo difficile: Ivano è un uomo violento che, anche la mattina appena sveglio, per sfogare la propria insoddisfazione picchia Delia. Un ruolo spregevole. Di cui all'inizio l'attore non era sicuro: "Diciamoci la verità: io non le so fare queste cose. Il cattivo, il buono. Porto sempre qualcosa di me. Con Paola abbiamo ragionato bene prima di tirarmi dentro questo progetto. Anche perché a noi piace ridere insieme: tantissimo. Lei mi ha scelto per motivi antropologici più che professionali. Proprio perché ridiamo delle stesse cose".
Accompagnare la collega e amica durante la sua prima regia è qualcosa di cui però va fiero: "Sono contento di averlo fatto: perché l'opera prima è sempre un'esperienza molto particolare. È il primo figlio: sia la gravidanza che il parto sono cose molto, molto intense per chi le fa".