Nonostante una straordinaria carriera da regista serio, l'autoironia di Takeshi Kitano è intatta. Il maestro giapponese, venerato da orde di fan, ha fatto ridere a crepapelle il pubblico con la sua ultima fatica, Broken Rage. Il film, lungo "solo" 62 minuti, è una ventata d'aria fresca in un festival pieno zeppo di pellicole incredibilmente lunghe (oltre a quattro serie tv mostrate integralmente). Ma dove nasce il divertissement più pazzo di sempre?
"Amazon mi ha proposto di fare un film per loro" confessa candidamente Kitano. "Inizialmente mi è sembrato un lavoro facile, dovevo far divertire gli spettatori nel loro salotto, non era un film per il cinema. Ho usato idee che non riuscivo a mettere nei miei film 'seri', ma non immaginavo che sarei stato selezionato in un festival del cinema. Forse avrei dovuto lavorare più seriamente".
Il segreto della comicità di Kitano
Broken Rage racconta la storia di un pericoloso killer su commissione in maniera tradizionale, per poi proporre una serie di esilaranti variazioni sul tema. Come spiega il regista, "prima racconti una storia e poni la base per la parodia. Via col vento ha avuto centinaia di parodie, per esempio, ma si capisce immediatamente perché tutti conoscono il film originale. Nel mio caso, però, volevo fare qualcosa di corto per non annoiare gli spettatori. Nella prima parte di Broken Rage prima parte faccio annoiare, nella seconda parte faccio divertire, ma forse ho sbagliato perché è venuto troppo corto. Forse il film è un fallimento".
A giudicare dalla raffica di battute con cui il regista di L'estate di Kikujiro e Zatoichi intrattiene i giornalisti, possiamo solo immaginarci la follia serpeggiata sul set di Broken Rage, come confermano i collaboratori di Kitano mentre lui confessa di passare spesso la notte sveglio a pensare a quali battute possano far ridere: "L'importante è che la storia sia fresca. Noi comici dobbiamo dire la battuta come se fosse la prima volta, altrimenti non farà ridere".
Broken Rage, la recensione: abbiamo bisogno di Takeshi Kitano!
La fatica di imporsi nel proprio paese
Risate e violenza si intrecciano in Broken Rage, oggetto atipico presentato in un Fuori Concorso rivelatosi quest'anno particolarmente brillante. Takeshi Kitano parla della vicinanza di questi generi, entrambi capaci di agire sui sentimenti umani, mentre spiega: "La mia carriera è iniziata facendo il comico stand-up. Il Giappone è un paese tradizionalista, quando ho cominciato a fare film seri non sono stati ben accolti, perché è difficile per noi concepire un cambiamento di questo tipo. Ogni volta che credevo di aver fatto un bel film non era successo. In Europa ho ricevuto reazioni positive, il pubblico straniero è più veloce e la mia rivalutazione è partita dalla Francia".
Nonostante le innumerevoli dichiarazioni d'amore dei fan di tutto il mondo, compresi quelli giunti fino a Venezia per incontrare il regista, lui specifica che la sua comicità è profondamente radicata nella cultura giapponese. "Apprezzo molti comici internazionali, soprattutto europei, e ho subito influenze diverse, ma le mie gag nascono in Giappone. Il comico è come un atleta, a volte riesce a fare una bella performance e vincere, a volte perde. Dobbiamo farcene una ragione" dice, per poi concludere: "Quando lavoro a un film non rifletto tanto sull'opera, arrivo sul set e giro. Per questo succede di tutto, ma ci divertiamo un sacco".