Una rivalità storica, due approcci diversi al tennis e alla vita: i giocatori Bjorn Borg e John McEnroe hanno scritto una pagina importante dello sport di cui sono stati campioni, appassionando pubblico ed esperti del settore. Il loro scontro sul campo da gioco è ora un film, Borg McEnroe, nelle sale italiane dal 9 novembre, presentato in anteprima alla 12esima Festa del Cinema di Roma, dove si è aggiudicato il premio del pubblico.
Proprio a Roma abbiamo incontrato il regista Janus Metz Pedersen, che ci ha raccontato come è stato vedere prendere forma McEnroe nel volto di Shia LaBeouf e di quanto il tennis sia una metafora perfetta della vita umana.
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Trasformarsi in McEnroe
Sverrir Gudnason interpreta Borg, mentre Shia LaBeouf è McEnroe. L'attore americano ha dato una grande prova, come ci ha detto il regista: "Shia LaBeouf era la mia prima scelta per McEnroe: quindi quando mi ha chiamato perché aveva letto la sceneggiatura e mi ha detto che aveva visto Armadillo, il mio film precedente, in modo quasi religioso per prepararsi al ruolo di soldato in Fury, è stato un momento fantastico. Credo che Shia sia uno dei migliori attori della sua generazione: dà tutto per le sue performance, è quanto di meglio si possa trovare in un attore. Se riesco a creare la situazione perfetta per far sentire a proprio agio un attore allora si può avere del buon materiale. È un intenso processo creativo, a volte sul set la situazione si fa esplosiva, ma per me fa parte della creazione. Shia scava a fondo, era ossessionato dal fatto che il suo peso dovesse essere esattamente lo stesso di quello di John McEnroe all'epoca, si allenava a tennis ogni giorno, per incarnare la vita di un atleta. Si immerge in un ruolo per scavare il più a fondo possibile: è quello che è successo".
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Cercare l'ordine nel caos tra le linee del campo da tennis
Per Pedersen Borg Mcenroe è molto più di un film sportivo: "I film sullo sport sono un genere strano: non chiamiamo un titolo come Linea Mortale un film ospedaliero, ma thriller. Per me non ha senso parlare di pellicole sportive: Borg McEnroe è un dramma ambientato nel mondo dello sport, certo il tennis è una parte importante del film, diventa metafora della ricerca della perfezione e del senso della vita di questi giocatori, dentro le linee campo da tennis cercano di trovare ordine nel caos. Inoltre è una metafora elegante della tragedia dell'esperienza umana. Il tennis è importante, ma penso sia strano definire il film semplicemente sportivo: questi film parlano di esseri umani".