E' un titolo, A Return to Normalcy, che suggerisce molto, forse troppo di questo episodio finale della prima stagione di Boardwalk Empire, sia per il significato letterale che per il riferimento al motto elettorale di Warren G. Harding, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti del 1920. Tuttavia, bastava un minimo di conoscenza della storia americana del XX secolo e una dose d'intuito che non può mancare al telespettatore navigato a immaginare la piega degli eventi in questo finale di stagione, considerando anche il fatto che la seconda stagione è confermata già da tempo: l'impero di Nucky Thompson continua a prosperare, ma c'è una nuova, recondita eppure estremamente temibile insidia con cui dovrà prima o poi fare i conti.
Mentre il tesoriere di Atlantic City si dedica alle ultime manovre e accordi sottobanco per ottenere l'elezione del suo candidato sindaco, Edward Bader, a New York qualcosa si muove in suo favore. L'arcinemico Arnold Rothstein, infatti, cede alle pressioni dei suoi consiglieri che l'assicurano che l'appoggio di Thompson, grazie alle sue invidiabili collusioni politiche, servirà a fare cadere l'accusa che rischia di rovinarlo, quella di aver truccato le World Series di baseball. Così, con la mediazione di Johnny Torrio, Nucky riesce a ottenere, oltre alla cessazione immediata delle ostilità con Rothstein, anche un lucroso accordo economico e la testa dei D'Alessio su un piatto d'argento. Peccato che Nucky sia tanto accorto nei riguardi dei nemici lontani da Atlantic City quanto invece appare incauto nel crearsene di nuovi in seno: una certa leggerezza nel gestire il tentativo di avvelenamento subito dal Commodoro, la sufficienza nel trattare il fratello Eli e le sue responsabilità nei confronti di Jimmy Darmody rischiano di costargli davvero care... ma questa sarà materia per il prossimo anno.Il "return to normalcy" del titolo è anche quello di Margaret, che si prepara ad affrontare una nuova vita dopo la rottura con Nucky; alloggiata con i bambini assieme all'amante del candidato presidenziale Harding, assiste al consumarsi delle illusioni dell'ingenua giovane, convinta che la aspetti il ruolo di First Lady. Ma cosa attende Margaret Schroeder, giovane vedova senza mezzi, che ha tenuto testa al grande Nucky Thompson fino a indurlo a rivelarle segreti che non conosce nessuno, ad affidarle il suo futuro, per poi abbandonarlo e veleggiare verso l'ignoto?
E se Jimmy sembra avere davanti a sé una scelta lacerante, si può ben dire lo stesso dell'agente Nelson Van Alden, che ha ricevuto una notizia ponderosa mentre si preparava a lasciare Atlantic City dopo aver coperto le tracce dell'omicidio del suo corrotto partner, l'agente Sebso. Per il capitolo conclusivo di una stagione che ha vissuto alti e bassi dal punto di vista della tensione emotiva e dell'azione, siamo forse di fronte a un episodio dai ritmi fin troppo rilassati e dalle risoluzioni fin troppo agevoli, soprattutto considerando le attese create negli episodi precedenti. In particolare la situazione con Rothstein sembra davvero finire in una bolla di sapone, lasciando insoddisfatto sorpattutto chi aveva apprezzato il carisma e la ferocia del personaggio interpretato da Michael Stuhlbarg, che qui appare molto ridimensionato. La regia è sempre valida e ci regala anche qualche brivido, soprattutto nella scena della conferenza stampa in cui Nucky si adopera per convincere l'opinione pubblica che i D'Alessio sono i veri responsabili della famosa sparatoria con gli uomini di Rothstein, in cui le immagini di Thompson si alternano a quelle delle violente esecuzioni dei quattro fratelli per mano di Richard Harrow, di Jimmy e di Capone.
La storyline che appaia Nucky a Margaret, in ogni caso, è quella ci sembra più credibile e fluida, e ci permette tra l'altro di scoprire finalmente i tragici eventi del passato dell'uomo dal garofano rosso, e le origini di alcune delle sue ossessioni. Ma Enoch Thompson non è Tony Soprano e non avrà mai quel calore e quell'umanissima complessità, e probabilmente lo stesso Terence Winter e il suo team di sceneggiatori non hanno il minimo desiderio che lo sia. Boardwalk Empire ha fissato le sue prerogative, le sue atmosfere e i suoi caratteri. E chi non chiede di meglio che un oscuro, realistico, splendidamente prodotto gangster drama, non mancherà l'appuntamento con la stagione numero 2 sulle infallibili frequenze di HBO.