Siamo all'ultimo giro di boa per Charles 'Chuck' Rhoades Jr. (Paul Giamatti) e Bobby 'Axe' Axelroad (Damian Lewis), da sempre i mattatori di Billions, il financial drama che ha appassionato milioni di spettatori negli ultimi sette anni per mostrare il marcio e soprattutto il dietro le quinte dei giochi di potere di Wall Street. Il secondo aveva lasciato nella quinta stagione e il suo posto era stato idealmente preso da Michael Prince, che si era fatto largo nel mondo di Axe. Ora, in occasione della settima ed ultima stagione dal 12 agosto in contemporanea su Sky Atlantic e in streaming su NOW e Paramount+, il suo grande ritorno è l'elemento chiave dei nuovi 12 episodi (di cui abbiamo potuto vedere la metà in anteprima) e proverà a stravolgere i rapporti personali e finanziari tra i personaggi, come spiegheremo nella recensione di Billions 7, un ultimo capitolo che tiene fede alle caratteristiche che hanno fatto la fortuna dello show.
Nessuno è al sicuro nell'alta finanza
Billions è sempre stata fin dal suo esordio una lettura al microscopio del mondo dell'alta finanza mai vista prima in tv. La complessità dei personaggi e dei loro rapporti e la loro evoluzione ed involuzione è sempre stata frutto di un'ottima scrittura che non provava più di tanto a spiegare i termini per chi non conoscesse quell'universo, ma che riusciva ad analizzarne le caratteristiche e le relazioni. Questo vale anche nel capitolo conclusivo dello show, che continua a seguire in parallelo due strade: quella dei giochi di potere dei protagonisti e quella della salute mentale in quel mondo specifico. Un aspetto da non trattare alla leggera e che ci mostra tutte le fragilità e le contraddizioni degli uomini di Wall Street. I loro alti e bassi emotivi e soprattutto psicologici sono quasi un parallelo con gli alti e bassi in borsa, a volte imprevedibili e pieni di sorprese. Quest'ultima stagione inizia proprio da dove ci eravamo lasciati, con l'aspirazione al massimo potere negli Stati Uniti: la presidenza. È questo a cui punta Michael Pierce (Corey Stoll) e per ottenere quell'obiettivo vuole premunirsi e quindi coinvolge Wendy (Maggie Siff) e parte dello staff per capire se può essere pronto a diventare leader del mondo libero.
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Gatto col topo
Quello tra Chuck e Bobby è sempre stato un gioco del gatto col topo e, sebbene la bussola sembrava essersi spostata su Pierce, i due potrebbero trovarsi di nuovo costretti a stringere un'alleanza contro un nemico comune come già fatto in passato. Paul Giamatti, Corey Stoll, Damian Lewis e Maggie Siff rappresentano sicuramente il poker d'assi di questi ultimi episodi, che non manca comunque di sfruttare vecchie conoscenze come Grigor Andolov (John Malkovich) e Taylor (Asia Kate Dillon), su cui gli autori puntano molto non solo per essere un personaggio non binario all'interno di quel folle universo ma per la sua genialità innata. Il colpo di scena in Billions è sempre stato dietro l'angolo e questa settima stagione non fa eccezione, basandosi ancora una volta su dialoghi serrati e che colpiscono più duro dei crolli in borsa.
Questa prima metà è tutta giocata sulla tensione narrativa e su un climax ascendente legato al ritorno di Axe, sulla sua presenza-non presenza anche quando non appare sullo schermo come filo conduttore degli eventi, a dimostrazione ancora una volta della strategia lungimirante e del carisma del personaggio. Parallelamente Chuck deve affrontare l'accusa e il secondo allontanamento come Procuratore Distrettuale e l'ulteriore disequilibrio che ciò porta nella sua famiglia. Ancora una volta centrale sarà Wendy e il suo rapporto ambivalente e diviso tra gli uomini della sua vita, in campo professionale e personale.
Il potere dei media
Proprio come House of Cards (con cui ha in comune l'attrice Sakina Jaffrey oltre a Stoll) nella politica, Billions ci racconta per l'ultima volta cosa rappresenta avere il potere nel mondo odierno e quale prezzo (non sempre monetario) si è disposti a pagare pur di mantenerlo. I creatori Brian Koppelman e David Levien insieme al giornalista del New York Times Andrew Ross Sorkin hanno imbastito una storia in cui non si può mai essere certi di niente e di nessuno, il tradimento è all'ordine del giorno per i propri interessi e il mondo che viene dipinto è davvero spietato e senza scrupoli. Ma c'è un "nuovo" potere a farsi largo negli ultimi episodi ovvero quello dei media e quindi della percezione del successo e della legittimazione: la situazione di Chuck potrebbe essere ribaltata proprio da quella di un giornalista economico, rendendo quasi meta-televisiva questa stagione, che preannuncia grandi sorprese per la seconda metà e il vero e proprio epilogo della storia di Chuck e Bobby.
Conclusioni
Concludiamo la recensione di Billions 7 testimoniando come si tratti sicuramente di un ottimo inizio della fine che mantiene ancora alta la qualità della serie e, facendo tornare l’altra metà della mela di questa storia di rivalità nell’alta finanza, ovvero il Bobby di Damian Lewis, risolleva anche il Chuck di Paul Giamatti e il Pierce di Corey Stoll, tutti accomunati dal personaggio di Wendy. Un poker che regalerà non poche soddisfazioni in questo capitolo conclusivo per una serie sempre più corale e diversificata.
Perché ci piace
- Rivedere Paul Giamatti e Damian Lewis come mattatori non ha prezzo.
- Il personaggio di Corey Stoll non viene oscurato dal ritorno ma anzi ha una sua storyline forte.
- Maggie Siff è sempre un’ottima Wendy e Asia Kate Dillon ben rappresenta Taylor.
- La scrittura e i poteri messi in campo, anche quello dei media.
- La tensione narrativa legata al ritorno di Axe…
Cosa non va
- … anche se la costruzione del climax intorno a quell’evento potrebbe non piacere a tutti.
- Se non amate il mondo della finanza o non vi interessa particolarmente, questa serie non vi farà cambiare idea.