Monterey non è un posto per le basse maree. Burrasche, tempeste e onde alte si sollevano, minacciose, attorno a lei. E alla HBO. Impossibile scrivere questa recensione di Big Little Lies 2x06 ignorando una sconvolgente notizia emersa la scorsa settimana (sulle pagine di Indiewire), secondo cui il materiale girato dalla regista Andrea Arnold, insoddisfacente per l'emittente, sarebbe passato nelle mani di Jean-Marc Vallée (regista della prima stagione) per rimontarlo e renderlo più omogeneo con i vecchi episodi.
Big Little Lies 2: la regista Andrea Arnold allontanata in malo modo da HBO?
Noi, a dire il vero, ci eravamo accorti di qualche stranezza nel montaggio, non più fluido (pur nel suo essere "frantumato") come in passato, meno coeso e funzionale al racconto di quello che ci aveva fatto innamorare di Big Little Lies. Qualora questa voce si rivelasse vera, saremmo davanti a un fatto grave, gravissimo. Un fatto che, con un tocco di amara ironia, confermerebbe in pieno una delle battute più belle di Una cattiva madre. Ci riferiamo al momento in cui June, adirata nei confronti di Mary Louise, prova a difendere l'amica Celeste dicendo: "Lei è una donna che sta combattendo. Quale donna non lo fa?". Perché, ammettiamolo, non rispettare il lavoro di qualcuno, rimaneggiandolo a sua insaputa, è scorretto sempre e comunque, ma in una Hollywood armata sino ai denti contro la disparità artistica tra uomini e donne, questa indiscrezione (per di più in una delle serie più femminili di sempre) è alquanto paradossale. Donne che lottano, dunque. È sempre stato il tema di fondo di Big Little Lies. Una serie tv che ha sempre avuto il merito di non cavalcare con malizia alcun tormentone femminista, ma di mettere in scena con spietata onestà un dramma umano vissuto attraverso cinque sensibilità femminili. Donne alle prese col meglio e col peggio di cui erano capaci.
Persone imperfette nonostante la patina paradisiaca che portavano addosso. Adesso, però, si è aggiunto un sesto sguardo, che è sempre stato quello più attento, vigile e lucido di questa seconda stagione. È quello di Mary Louise, ormai in guerra aperta con sua nuora Celeste per l'affidamento dei suoi nipoti. E la guerra, si sa, miete vittime, fa male. Teso e doloroso, Una cattiva madre è un penultimo atto che non risparmia schiaffi (invisibili) e tristi verità. E così, quando finiscono le bugie, Big Little Lies - Piccole grandi bugie torna a dare il meglio di sé.
Il tempo delle confessioni
Visto che siamo in vena di scoop, sappiate che qualche tempo fa, in Rete, sono apparse alcune curiose foto tratte dal backstage di Big Little Lies 2. Le foto ritraggono Reese Witherspoon intenta a lanciare un cono gelato addosso a Meryl Streep all'interno di una scena evidentemente tagliata in fase di montaggio. Un gesto infantile, istintivo ma assolutamente emblematico. In un mondo patinato, autoreferenziale e abituato a ingoiare menzogne, una persona schietta e sincera come Mary Louise diventa subito il nemico. Nelle scorse settimane abbiamo descritto il (grandioso) personaggio della Streep come un attento detective pronto a tutto pur di arrivare alla verità sulla morte del figlio. E così sarebbe semplice arrivare a una conclusione: Mary Louise è l'antagonista delle cinque amiche di Monterey, unite nel proteggere il loro atroce segreto, ma è l'eroina per gli spettatori, la portatrice di luce in una grigia comunità offuscata dalle bugie. E invece non è così. Uno dei pregi di Big Little Lies è sempre stato quello di immergere le sue donne in un alone chiaroscuro, impedendo agli spettatori di sbilanciarsi con facili giudizi. In Una cattiva madre i riflettori sono tutti su Celeste, messa alle strette dall'indagine che sua suocera le ha costruito attorno con cura sartoriale, come un campo minato sul quale, prima o poi, qualcosa sarebbe esploso.
La detonazione c'è, e arriva quando scopriamo che Celeste ha avuto una marea di rapporti occasionali (accomunati da una fisicità alquanto violenta) pur di scacciare il ricordo di suo marito. Ormai tutta Monterey sa quello che noi sapevamo da tempo: Celeste è vittima di un rapporto malato, una relazione autodistruttiva, di reciproca dipendenza in cui il dolore (procurato e inferto) sfociava in eccitazione. Niente sembra poter salvare Celeste dall'etichetta di "pessima madre con tendenza ninfomani", ma Big Little Lies, come detto, è allergica alle definizioni affrettate.
Quale madre?
Talmente allergica da mettere in dubbio persino la definizione per eccellenza, ovvero il titolo del suo stesso episodio. Alla fine di Una cattiva madre, infatti, c'è una sola domanda che si aggira nella nostra mente: chi è questa madre cattiva? Un appellativo pesante, che potrebbe pendere sulle spalle di tre persone. Senza dubbio sulla madre di Bonnie, di cui finalmente scopriamo il passato oscuro, nel quale avevamo sbirciato sin dai primi episodi di questa seconda stagione grazie a schegge di flashback. Una madre violenta, instabile, odiata per aver influito in modo determinante(e negativo) sul suo rapporto con gli uomini e sul suo carattere insicuro, schivo, sempre arginato (fateci caso: Zoë Kravitz ha quasi sempre le braccia conserte).
Ovviamente "madre cattiva" è anche la spada di Damocle che pende sulla testa di Celeste, donna fragile, che forse ha più bisogno di essere aiutata che di aiutare i suoi figli a superare il lutto per la perdita di Perry. Poi, ecco arrivare alla svolta. Una svolta che arriva assieme raffinato colpo di coda ben assestato da Celeste. Siamo certi che la donna che ha messo al mondo, cresciuto ed educato Perry sia così irreprensibile? Siamo sicuri che la nostra "true detective" travestita da amorevole nonnina non abbia scheletri nell'armadio? Che tipo di madre è stata Mary Louise? È una domanda che ci siamo posti molte settimane fa, e siamo certi che il finale di Big Little Lies 2 ci darà una risposta. Destabilizzante e imprevedibile. Proprio come questa serie tv nauseata dalle sue stesse bugie.
Conclusioni
Ci aspettiamo sempre tanto da questa serie tv. Per questo siamo spesso severi con lei, ma in questa recensione di Big Little Lies 2x06 avete letto che siamo stati rapiti dal penultimo atto di una seconda stagione fatta di (molti) alti e (pochi) bassi. Un episodio teso, dolente, spietato, che ha messo finalmente a nudo tanti misteri disseminati lungo le scorse settimane. Tralasciando le sue storyline più deboli, lo show HBO ha affondato il colpo nel passato traumatico di Bonnie e nel buco nero nel cuore di Celeste. Eppure, siamo certi che il gran finale sarà tutto per lei: Mary Louise. Che genere di madre ha avuto Perry? Lo sapremo tra una settimana.
Perché ci piace
- Il ritmo teso, agevolato da dialoghi asciutti e ficcanti.
- Anche quando parla poco, Meryl Streep dice tutto con gli occhi.
- Il colpo di scena finale, che ci fa pregustare un epilogo scioccante.
Cosa non va
- Dispiace ribadirlo, ma il personaggio di Renata porta Laura Dern a peccare troppo di un fastidioso overacting.