Si può dire che la nuova settimana della sezione Panorama sia iniziata all'insegna delle Americhe, con rappresentanze statunitensi, ma anche dell'America Latina.
L'apertura della giornata è stata infatti affidata al brasiliano Besouro, action che racconta del lottatore di Capoeira che dà il titolo alla pellicola prendendo il nome dal nome portoghese del coleottero, ammirato per la sua sorprendente capacità di volare. Il film di João Daniel Tikhomiroff fa leva sul sentimento d'unione del popolo brasiliano, sottolineandone l'importanza, ma delude come film d'azione perchè, seppur ben diretto, indugia troppo in situazioni oniriche e metafisiche, portando spesso le sequenze di lotta in secondo piano.
Dagli USA arriva anche Welcome to the Rileys che ci mostra una inedita, quanto brava, Kristen Stewart nei panni di una adolescente scappata di casa che cerca di tirare avanti facendo la spogliarellista. La ragazza finisce per intromettersi, suo malgrado, nella vita dei Riley, una famiglia in crisi a causa della morte della figlia in un incidente. Doug, questo il nome del marito della coppia interpretato da James Gandolfini, si imbatte nella ragazza durante un viaggio di lavoro e le si lega al punto da restare a New Orleans oltre il previsto per badare a lei, come se fosse la sua vera figlia. Il film è diretto da Jake Scott, il figlio del più celebre Ridley, e prodotto dal padre insieme a Tony Scott, ed è un altro dei reduci dal Sundance approdati a Berlino. La Competition si mantiene per due terzi in Europa, con una puntatina in Giappone per chiudere la giornata. Primo film in concorso è stato infatti The Robber, coproduzione austro-tedesca diretta da Benjamin Heisenberg che racconta la storia vera di Johann Rettenberger, maratoneta, ma anche rapinatore seriale di banche. Un film incerto tra l'essere film di genere e metafora sulla vita del protagonista sempre in fuga da tutto.
Viene invece dalla Norvegia la commedia nera A Somewhat Gentle Man di Hans Petter Moland, in cui Stellan Skarsgård interpreta Ulrik, uscito di prigione dopo dodici anni. Un film che per alcuni aspetti ricorda un po' Kaurismaki, ma devia sul tema della redenzione, e soprattutto annovera diverse trovate esileranti.
Ultimo titolo in concorso della giornata, ma non di certo in termini di qualità, Caterpillar di Koji Wakamatsu. Un film che analizza la Seconda Guerra Mondiale e le sue conseguenze e che, nel raccontare le vicende di un reduce di guerra mutilato, fa a pezzi senza compromessi il nazionalismo alla base della cultura giapponese.