Scongiurato il pericolo (almeno nella mattinata) del tanto temuto nubifragio, Roma ha fatto da sfondo alla presentazione della nuova pellicola d'animazione della Rainbow CGI di Iginio Straffi, Gladiatori di Roma, in uscita il prossimo 18 ottobre grazie a Medusa (oltre 400 le copie distribuite). Il titolo quanto mai chiarificatore è già una dichiarazione d'intenti; il film è infatti la storia di un gruppo di combattenti dell'antico Impero. Tra questi troviamo Timo, grande fisico e poca attitudine alle esibizioni nel Circo, per via di un carattere arrendevole e pasticcione. Rimasto orfano in tenera età dopo l'eruzione del Vesuvio, il piccolo è stato adottato da Chirone, finendo per innamorarsi della di lui figlia, Lucilla, salvo poi perdere ogni entusiasmo alla partenza della ragazza per un lungo periodo di studio in Grecia. Nonostante le lezioni all'Accademia dei Gladiatori, Timo non riesce proprio a calarsi nel ruolo di eroe dell'Anfiteatro, da cui viene oltretutto bandito per aver fatto ricorso ad una pozione magica. Solo e disperato decide di accettare l'aiuto che gli arriva da Diana, un'amazzone bella e grintosa che grazie alla sua saggezza trasformerà Timo in un coraggioso lottatore, pronto a conquistare il cuore della sua amata e a strapparla dalle grinfie del malvagio Cassio. A prestare la voce a Timo e Diana, due volti noti dello spettacolo di casa nostra, Luca Argentero e Belen Rodriguez, quest'ultima al debutto come doppiatrice. Li abbiamo incontrati questa mattina per parlare dell'esperienza artistica con uno degli esponenti più illustri dell'animazione italiana.
Abbandonate solo per un momento le fatine Winx che gli hanno regalato un'indiscussa popolarità in tutto il Mondo, anche per Iginio Straffi si tratta di una grande svolta, visto che l'opera sarà distribuita negli Stati Uniti grazie ad un accordo con la Paramount. "E' un fatto già raro per un film italiano, ancora di più se si pensa ad un prodotto d'animazione - ha raccontato Straffi -. La cosa che mi rende più felice, salvo flop al botteghino italiano, è che si parla di un'uscita in 3000 sale. Forse era successo solo con La vita è bella di Roberto Benigni. Per accordarci ai distributori americani abbiamo già operato dei cambiamenti significativi, tagliando alcune scene ritenute troppo 'adulte', come la gag del gladiatore che molla tutto per diventare parrucchiere e un paio di inquadrature del personaggio di Diana, modificate per andare incontro al gusto del pubblico americano e arabo". Come sia riuscito Gladiatori di Roma in 3D ad attirare l'attenzione degli addetti d'Oltreoceano è presto detto. "Il film è nato subito come kolossal con grandi ambizioni - ha proseguito Straffi -, abbiamo lavorato più di cinque anni a Roma con i migliori coloristi e supervisori di effetti speciali, sfruttando tutti i suggerimenti di un maestro come Michael Wilson alla sceneggiatura. E' stato lui a trasformare il film in un'opera che potesse divertire un pubblico dagli 8 agli 80 anni, con diversi livelli di lettura e divertimento. Poi il resto lo hanno fatto gli attori". Oltre ad Argentero (Hop) e all'esordiente Rodriguez, il cast comprende anche Laura Chiatti, la voce di Lucilla, assente questa mattina per motivi di salute. "Che Belen fosse brava a cantare e ballare lo sapevate - ha aggiunto Straffi -, ma che fosse brava a doppiare è un qualcosa che ci rende tutti orgogliosi. Luca invece non l'ho scoperto io, ma è stato un piacere confermare che questo ragazzo sia uno dei più grandi talenti italiani, uno showman in piena regola". Soddisfatti per il lavoro fatto, i due 'interpreti' hanno spiegato le difficoltà che hanno incontrato. "Doppiare è complicato perché non puoi usare il corpo - ha detto Belen Rodriguez -, fortunatamente sapevo come impostare la voce grazie ad un corso per speaker radiofonico che ho seguito da ragazza. Alla fine è stato divertente". Concorde anche Argentero, secondo cui recitare e doppiare sono due lavori agli antipodi "Nella pallacanestro e nella pallavolo si gioca sempre con la palla, ma sono sport totalmente differenti - ha aggiunto l'attore piemontese -. Non ho mai doppiato un attore in un ruolo drammatico, cosa che ad esempio fanno molto bene Claudio Santamaria e Adriano Giannini, ma nel caso di un cartoon sei libero di fare tutto quello che sul set non ti è concesso, hai meno vincoli e questo si tramuta in un grande divertimento. Nonostante la sala di doppiaggio sia un luogo buio e solitario, è bello giocare con la voce". Ma chi sono i gladiatori del film, eroi che non esitano a ingurgitare pozioni magiche 'dopanti', pur di vincere? E' lo stesso regista e produttore a spiegarlo. "Sono un po' come i calciatori di oggi, o come i lottatori di wrestling, tutti finti e truccati - ha raccontato Straffi -. Abbiamo pensato che sarebbe stato divertente trasferire nei tempi antichi queste figure buffe. E in più avevamo voglia di raccontare una storia che appartenesse alla nostra cultura. Quanto al doping, sarò anche romantico, ma se alcuni atleti, anche importanti, avessero visto questo film da bambini, ci avrebbero pensato su due volte prima di drogarsi. E' il messaggio forte del film, le scorciatoie non pagano".Belen e Argentero, voci di Gladiatori di Roma 3D
Il nostro incontro con il cast vocale della nuova pellicola d'animazione di Iginio Straffi, un viaggio nell'antica Roma alla scoperta degli eroi del Circo; 'Con questo film adatto a tutta la famiglia provo a conquistare l'America', ha rivelato Straffi.