Belcanto, la recensione: una serie in costume che non s’aveva da... cantare

Buono il cast, ma fallisce la resa. La fiction è un'altra dimostrazione di quanto l'Italia sia indietro nei period drama televisivi. Ogni lunedì su Rai1.

Il cast di Belcanto.

Il period drama è un genere tv che funziona, poiché il fascino del passato è innegabile e, paradossalmente, senza tempo. Tuttavia, all'estero - soprattutto nel mondo anglosassone - sono dei maestri nell'arte di imbastire certe opere, facendoci riflettere sulla società contemporanea (a partire dalla famigerata Downton Abbey, consci del paragone ingombrante), nel nostro Paese facciamo più fatica a proporre prodotti che non suonino posticci e fuori tempo massimo.

Belcanto Scena
Vittoria Puccini in una scena

L'ultima dimostrazione in tal senso viene purtroppo da Belcanto, una fiction Rai che parte da un presupposto potenzialmente interessante: esplorare l'esplosione dell'opera lirica nell'Ottocento italiano attraverso una storia al femminile che possa parlare di emancipazione e rivalsa. Addirittura, provando a fondere il genere con il musical. Dopo la presentazione - tematica - a Sanremo, la serie arriva ogni lunedì in prima serata su Rai1 per quattro settimane.

Belcanto: un period drama che prova a reiventarsi

Siamo nell'Italia dei moti rivoluzionari del '48 e tre donne - Maria (Vittoria Puccini) e le sue figlie Antonia e Carolina (Caterina Ferioli e Adriana Savarese) sono unite da una forte passione per la musica. La donna però le ha sempre trattate in modo diverso: ha fatto studiare l'italiano e il canto alla maggiore, mentre ha trattato con condiscendenza la minore, lasciandola esprimersi in dialetto, e senza invogliarla ad una cura estetica.

Il marito Iginio (Antonio Gerardi) tratta tutte e tre come serve, finché un terribile incidente non porta il trio a fuggire a Milano per provare a trovare fortuna in quel mondo che la protagonista sembra conoscere più di quanto non dica. Trovano riparo nella locanda di Domenico (Carmine Recano) mentre le due ragazze provano ad ambientarsi in una città molto diversa, piena di possibilità ma anche di pericoli. Serie in costume, romance, Storia d'Italia, musical e romanzo di formazione: forse sono un po' troppi ed ambiziosi gli elementi messi sul palco e il risultato è una performance stonata.

L'eleganza del cast nella serie Rai

Belcanto Immagine Fiction
La famiglia arriva a Milano

Oramai molte nuove produzioni del nostro servizio pubblico provano a catturare una fetta di spettatori grazie alle reunion del fenomeno degli ultimi anni, ovvero Mare Fuori. Oltre al già citato Carmine Recano alias il comandante Massimo Esposito, tra gli interpreti figura infatti il giovane Giacomo Giorgio (Ciro Ricci) che qui è Enrico, aspirante scribacchino che preferisce combattere con le parole piuttosto che con le armi e - per ribaltare ancora la rappresentanza di genere - ha una sorella che invece imbraccia le armi lungo le strade.

Belcanto Serietv
Belcanto. Caterina Ferioli in un'immagine della serie.

Ha un animo idealista che lo avvicinerà a Carolina, già legata a Saverio (Andrea Verticchio), parte del coro di voci bianche che sogna anch'egli una vita migliore attraverso la musica. Nel cast c'è anche Vincenzo Ferrera (l'educatore Beppe Romano nel in Mare Fuori) che qui diventa il Maestro Crescenzi, a cui viene affidata Antonia ma che mette gli occhi sul talento (nascosto) di Carolina. Una storia di rivalsa, quindi, ma anche di potenziale rivalità quella presentata da Belcanto.

Belcanto, Giacomo Giorgio: "Sanremo? Vorrei scrivere una canzone per Massimo Ranieri" Belcanto, Giacomo Giorgio: 'Sanremo? Vorrei scrivere una canzone per Massimo Ranieri'

Ricostruzione storica e sviluppo degli eventi

Ciò che purtroppo delude della serie è il comparto tecnico: si vede come non si sia utilizzato un budget adeguato per riproporre i costumi e le scenografie d'epoca (oppure non si sia saputo usare al meglio ciò che si aveva?). Anche la recitazione - per quanto ben scelti - risulta teatrale ed esasperata. Un vero peccato, considerati i tanti temi e toni a disposizione. Il lip synch è discutibile ma d'altronde anche sulle serie musical abbiamo purtroppo molto da imparare.

Belcanto Savarese Giorgio
Belcanto. Adriana Savarese e Giacomo Giorgio in una scena della serie.

La regia di Carmine Elia continua a sperimentare coi generi, apprezziamo lo sforzo, ma in questo caso purtroppo non funziona. Se si parla di lotta per la libertà di classe, tanto sullo sfondo storico quanto come strumento di emancipazione, in un mondo chiuso ed elitario come quello della lirica, il concetto appare sfocato. È chiaro comunque che gran parte dell'evoluzione del soggetto si basa sul rapporto tra le tre donne, legate da un segreto che Maria custodisce. Segreto che, una volta svelato, cambierà per sempre le loro vite. Ciononostante, la premessa dei primi due episodi non lascia però la giusta curiosità nel voler proseguire la visione.

Conclusioni

Belcanto è un’operazione ammirevole dal punto di vista ideologico per provare a fare qualcosa di diverso nella fiction Rai italiana, e un’idea così strampalata non poteva che venire allo sperimentatore per eccellenza ovvero Carmine Elia. Il risultato, però, è tutt’altro che lusinghiero, dimostrando ancora una volta come nel nostro Paese non abbiamo i mezzi – o la visione – per realizzare tanto i period drama quanto le serie musical. Nonostante il buon cast coinvolto che però viene penalizzato da una recitazione troppo scolastica.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La tematica della lotta di classe nella Storia come nel mondo lirico.
  • Il soggetto di base…
  • Il cast elegante…

Cosa non va

  • …purtroppo mal sviluppato.
  • …che però utilizza una recitazione enfatica e teatrale.
  • La ricostruzione storica, tra messa in scena e lip synch.