L'episodio precedente, A Disquiet Follows My Soul, dodicesimo di questa quarta e ultima stagione di Battlestar Galactica, ci preparava ad una situazione di grande pericolo e conflittualità nella flotta: in The Oath, la situazione precipita con incredibile rapidità, e lo show, che i Lords of Kobol lo benedicano, raggiunge i livelli di tensione ed imprevedibilità dei suoi momenti migliori.
Bastano poche mosse a Felix Gaeta per avviare il suo piano per prendere il controllo di Galactica: approfittando della sua posizione di ufficiale addetto alle comunicazioni, riesce a bloccare i contatti tra il ponte di comando e il resto della nave, e a isolare l'ignaro William Adama da suo figlio Lee e dal resto dei suoi "fedelissimi". Prima ancora di dare l'avvio all'insurrezione, Gaeta riesce a fare liberare Tom Zarek dalla cella e a rispedirlo su Colonial One, dove il suo primo compito sarà quello di indurre Lee a fare il viaggio inverso perché i marine traditori possano "occuparsi di lui" su Galactica; è infatti indispensabile liberarsi del rappresentante di Caprica perché il Quorum of Twelve non rischi di ostacolare i loro piani.
Gaeta cerca, con la collaborazione di Racetrack, di caricare Zarek sul Raptor segretamente, ma quando il nuovo Chief si mette in mezzo e cerca di verificare con il Combat Information Center, Zarek lo uccide. Una giovane donna, Jeanne, assiste al fatto non vista, e corre ad avvisare dell'insurrezione in atto il suo guru, Gaius Baltar, e i suoi correligionari.
Intanto Adama lascia una rilassata e allegra Laura Roslin, che inizia a dare i primi segni di voler tornare al suo lavoro, nei suoi appartamenti per raggiungere il CIC, dove Gaeta sta dispiegando le sue operazioni. In un'area di Galactica dove, isolati grazie alle manovre di Gaeta, gli insorti vanno armandosi, Kara Thrace fiuta qualcosa di sospetto e cerca di mettersi in contatto con il comando, ma quando Gaeta rifiuta di farla parlare con Adama e interrompe la comunicazione, capisce la gravità della situazione, e inizia a prepararsi al peggio. Sarà lei a salvare Lee, che, caduto nella trappola di Zarek, sta per essere ucciso nell'hangar della nave da un gruppetto di marine, guidati da Skulls e Racetrack. Kara si trattiene a mala pena dal fare una strage, e si dilegua con Lee. Una volta al sicuro, i due - Lee sconvolto, Kara esaltata ("erano settimane che non mi sentivo così bene", dice dopo averlo baciato con trasporto) - realizzano la minaccia che incombe sull'ammiraglio, e decidono di tentare di raggiungere il CIC, dove Gaeta continua a riferire informazioni false per confondere Adama e Tigh.
Nel frattempo, analoghe cellule squadriste localizzano e sequestrano i cylon a bordo di Galactica: Sam Anders viene brutalmente pestato e così l'umano Karl Agathon, che viene trascinato nella prigione di bordo assieme alla sua numero 8, Sharon, e alla piccola Hera. In cella i quattro trovano Caprica Six, anche lei con il volto tumefatto, che li avvisa del rischio che corrono "i loro bambini" - Hera e il figlio non ancora nato, ma interamente Cylon, di Six e di Saul Tigh.
Intanto Lee e Kara raggiungono l'appartamento di Adama, dove trovano Laura Roslin che sembra ignorare quanto sta accadendo, però, vestita di powersuit di tutto punto, sembra pronta a riprendere il suo ruolo istituzionale in questo momento critico. Convice Kara e Lee ad accompagnarla da Baltar, per approfittare del suo sistema di trasmissione per comunicare con la flotta; altrove a bordo della nave, i due vecchietti di ferro, Adama e Tigh, riescono ad avere la meglio dei due marine che li hanno in custodia, e i due gruppi fiiscono per incontrarsi nei pressi dell'area di detenzione.
Quando la presidentessa delle colonie arriva alla comune di Baltar, viene accolta con diffidenza. Baltar, che, avvertito da Jeanne e protetto da Tyrol, teme di essere uno dei bersagli degli ammutinati, sta smobilitando, e diffida della sua antica rivale, ma finisce per lasciarsi convincere da Laura, che fa atto di umiltà con gran classe per conquistarlo alla sua causa. La trasmissione di Laura viene intercettatata dal CIC di Galactica, già bersagliato da richieste di delucidazioni da parte del resto della flotta. Gaeta riesce a bloccarla, ma solo dopo che che la legittima leader coloniale abbia fatto appello alla lealtà della popolazione.
Nel frattempo Adama si è accordato con Tyrol per organizzare un traferimento di emergenza a bordo di un Raptor; intenzionato a farci salire l'amata Laura, localizzata grazie alla trasmissione, l'ammiraglio
Intanto, i brevemente ricongiunti Bill e Laura si baciano appassionatamente davanti agli imbarazzati Lee, Kara, Tyrol e Tigh. Laura sa già che il suo uomo resterà indietro per coprirle le spalle: così mentre lei e Baltar salgono a bordo e gli altri tre si dileguano prima dell'arrivo dei marine traditori, Adama e Tigh restano a presidiare il condotto. "E' stato un onore servire al tuo fianco, amico mio", dice l'ammiraglio al suo XO (che nel corso dell'episodio ha subito anche un improvviso attacco verbale da parte di Lee, anche lui in qualche modo contagiato dell'atmosfera di odio verso i Cylonalleati) mentre una granata penetra nel condotto.
E' con l'esplosione che minaccia la vita del leader degli umani e del più "altolocato" e leale dei Final Five, e con l'ordine di Gaeta che vuole che il Raptor con a bordo la presidente venga distrutto, che si chiude questo eccellente episodio.
Senza scomodare la fazione nemica dei Cylon, i nostri autori (lo script di The Oath porta la firma di Mark Verheiden)riescono a fare precipitare la flotta in una situazione drammatica, a mettere in pericolo la sopravvivenza di tutti o quasi i personaggi principali e a far emergere un nuovo, preoccupante villain. Fa