Esiste un argomento particolarmente caro, e al tempo stesso temuto, nelle discussioni serie tra nerd (per la cronaca, le discussioni serie tra nerd sono quelle che iniziano al secondo giro di birra).
Questo argomento può essere riassunto con la frase: "Chi è il più forte?".
Quindi, se voleste provocare il panico o testare fino a che punto i vostri eventuali interlocutori siano Veri Nerd, non dovete fare altro che lanciare una domanda apparentemente innocua come: "Ma è più forte l'incredibile Hulk o la Cosa dei Fantastici 4?" (o, se preferite, Thor o Superman, Goku o Monkey D. Luffy, e così via...), allontanarvi un po', e godervi lo spettacolo.
Nell'olimpo dei manga dedicati al combattimento a colpi di arti marziali e abilità sovrumane, svettano due famosi titoli che hanno entrambi ricevuto una trasposizione animata su Netflix: stiamo parlando di Kengan Ashura, tratto dal manga di Yabako Sandrovich e Daromeon, e della saga di Baki creata da Keisuke Itagaki.
Entrambi i titoli sono incentrati su violenti e sanguinosi scontri di Mixed Martial Arts (MMA) in arene clandestine, ed entrambi vedono i loro rispettivi protagonisti, i giovani Tokita Ohma e Baki Hanma, farsi strada a suon di pugni, calci e tecniche speciali per conquistare il titolo di "combattente più forte del mondo".
Uno scontro tra i due campioni era, a questo punto, inevitabile.
(Non è vero, ma nella nostra recensione fingeremo che sia così...)
In Baki Hanma VS Kengan Ashura tutto nasce da una bevuta
Come ci si poteva aspettare, la trama di Baki Hanma VS Kengan Ashura è esile come un filo di ragnatela: lo sponsor del circuito di lotta clandestina Kengan, Metsudo Katahara, e il proprietario dell'arena sotterranea, Mitsunari Tokugawa, decidono di dar vita a uno scontro tra alcuni dei loro migliori lottatori per scoprire chi è il più forte in assoluto.
Il fatto che la decisione venga presa durante una serata di bevute, tra l'altro, non fa che avallare quello che dicevamo all'inizio della nostra recensione.
La competizione si svolgerà al meglio di tre incontri: a rappresentare la Kengan scendono in campo Saw Paing Yoroizuka, il killer Raian Kure e, ovviamente (?), Tokita Ohma, che si confronteranno con Kaoru Hanayama, Jack Hammer e, altrettanto ovviamente, Baki Hanma.
Questo torneo non avrà premi in denaro, ma solo la gloria di aver affrontato e sconfitto avversari formidabili.
Il tutto mentre gli altri combattenti delle rispettive fazioni fanno da spettatori, più o meno partecipi, ai terrificanti scambi di violenza tra i contendenti.
E questo è, più o meno, tutto.
Quello che ci si poteva aspettare
Se siete spettatori o lettori abbastanza smaliziati, saprete che questi "scontri al vertice" tra personaggi provenienti da diverse serie (e, a volte anche da diversi universi narrativi) tradizionalmente non sono quasi mai soddisfacenti.
Si tratta, per la maggior parte dei casi, di pretesti che gli autori o i produttori utilizzano per aumentare l'hype e solleticare l'interesse del pubblico, facendo leva sul tifo sfegatato per l'uno o l'altro personaggio e, in qualche modo, alimentare la sacra fiamma che spinge l'appassionato a lanciarsi in interminabili sproloqui sui motivi per cui il suo eroe preferito è, per l'appunto, "il più forte".
Ragion per cui il tutto si risolve spesso con l'uso delle rispettive tecniche, appositamente potenziate o depotenziate per rispettare gli equilibri, e l'intervento di un elemento esterno che interrompe l'incontro con un risultato di sostanziale parità.
E questo special di un'ora che vede protagonisti i due pezzi da 90 del catalogo Netflix nell'ambito degli anime sulle arti marziali non fa, purtroppo, eccezione.
Gli incontri iniziali, così come gli scambi di battute/sfide virili tra i vari personaggi secondari, sono puro fan service nei confronti del pubblico di appassionati, con il giusto livello di violenza, anatomie assurde e testosterone a secchiate, ma la sfida tra Baki e Tokita, che pure rappresenta una parte considerevole del minutaggio complessivo, non lascia nessuna soddisfazione o appagamento, con un finale decisamente anticlimatico che rimanda a un eventuale futuro nuovo confronto.
La bassa qualità delle animazioni
Probabilmente sarebbe stato sbagliato aspettarsi qualcosa di diverso, considerata la natura dello special più "pubblicitaria" che altro, ma purtroppo anche lo spettacolo in sé è penalizzato da una qualità tecnica molto bassa, con disegni mediocri e animazioni non all'altezza. La regia è affidata a Toshiki Hirano, già alla direzione delle precedenti serie di Baki, che qui si limita al minimo indispensabile.
Piccola ma sentita approvazione, in chiusura, per la opening dell'anticonvenzionale gruppo Atarashi Gakko, per la colonna sonora metal che accompagna i combattimenti, e per il doppiaggio anche in lingua italiana presente sulla piattaforma.
Conclusioni
Ci sarebbe piaciuto chiudere la recensione di Baki Hanma VS Kengan Ashura con un giudizio positivo, ma pochi momenti effettivamente esaltanti non bilanciano la qualità scarsa di disegni e animazioni e, soprattutto, una trama risibile e prevedibile. Questo special resta un divertissement mediocre, che si rivolge esclusivamente ai fan di entrambe le serie senza, però, riuscire ad accontentarli del tutto. Possiamo solo sperare che si sia trattato semplicemente di un "primo round".
Perché ci piace
- I faccia a faccia tra i vari personaggi.
- Un paio di sequenze di combattimento.
- La colonna sonora.
Cosa non va
- Tutto il resto.