Away, recensione: Gints Zilbalodis prima di Flow? Un low budget fatto di poesia

Vi raccontiamo il primo lungometraggio del talentoso regista lettone che ha conquistato critica e pubblico fino ad arrivare agli Oscar.

Il protagonista in una scena del film

Gints Zilbalodis è diventato in breve tempo uno degli autori e registi d'animazione più interessanti degli ultimi anni. Se ad una prima lettura il nome può non suggerirvi nulla, basta dire che è suo lo splendido Flow - Un mondo da salvare che tanto è piaciuto al festival di Cannes e che nel suo cammino è riuscito ad arrivare fino alle nomination agli Oscar. La meravigliosa storia di un gruppo di animali, persi in un mondo sommerso non è però l'unica pellicola di interesse di Zibalodis che già nel 2019 aveva stupito al Festival internazionale del film d'animazione di Annecy, con un lavoro interamente autoprodotto.

Away Scena Film Animazione
Il protagonista in una scena in moto

Stiamo parlando di Away, primo lungometraggio del regista, che ora, finalmente, arriva in sala anche da noi dal 27 febbraio grazie a Draka Distribution. Un'uscita indubbiamente coraggiosa e rivolta principalmente agli appassionati, che in cuor nostro speriamo abbia comunque la maggior visibilità possibile, in quanto rappresenta un ottimo esempio di come la creatività sia il vero elemento cardine di un film riuscito.

Un'avventura in una terra selvaggia

Away Film Gints Zilbalodis
Una scena di Away

Il racconto inizia con un ragazzo il cui paracadute è rimasto impigliato ad un albero. Mentre riprende i sensi, ritrovandosi penzoloni, scorge un enorme essere che sembra fatto di ombre, avvicinarsi a lui. Il giovane riesce a sganciarsi appena in tempo e fuggire in quella che sembra un'oasi nel deserto e dentro la quale il mostro ce ha appena incontrato non sembra poter entrare. Ma nemmeno quella può essere una soluzione duratura e, facendosi coraggio, decide così di iniziare un viaggio attraverso una landa misteriosa e a volte ostile, alla ricerca di una via verso luoghi abitati, verso una salvezza da conquistare miglio dopo miglio.

Poco budget, tanta creatività

Away è un film low budget, una caratteristica particolarmente evidente e che si riflette in un'animazione molto acerba e minimalista che è però frutto interamente del suo autore. Gints Zilbalodis, infatti, si è occupato praticamente di ogni aspetto del lungometraggio: regia, soggetto, sceneggiatura, musiche, produzione sono tutte ad opera del cineasta lettone che cerca di infondere il suo lavoro di una creatività e senso estetico che ben presto fanno dimenticare allo spettatore tutti quei difetti dovuti alla scarsità di risorse. Attraverso una costruzione delle immagini particolarmente potente, infatti, ci viene raccontato un viaggio che è interpretabile come una lunga metafora di vita.

Away Film
Una suggestiva immagine del film

Il lento, costante e inquietante inseguimento che regola i tempi del film è pensato per suscitare nello spettatore quel senso di impotenza e terrore che è proprio della morte e che ci dimostra come l'unica cosa che si possa fare sia quella di andare avanti. Un concetto così complesso, e allo stesso tempo decisamente abusato nel cinema, qui è però raccontato con un'originalità e un estro che a momenti lascia senza parole.

L'assenza di dialoghi

Away Gints Zilbalodis
Un'immagine del lungometraggio

Un elemento poi che accomuna Away al più maturo Flow è la totale assenza di dialoghi che ha permesso nel pratico di abbattere i costi e allo stesso tempo di favorire la componente introspettiva dell'opera. Grazie alle immagini, infatti, le parole diventano superflue e la loro mancanza sintomo della profonda solitudine che attanaglia il protagonista. Attenzione però, tutto nel film comunica qualcosa, che sia un concetto, un sentimento o un'atmosfera. Ciò che si può fare (e che vi consigliamo caldamente di fare), quindi, è andare al cinema per lasciarsi trasportare dal lento ma avvincente scorrere della storia, perché spesso il viaggio e la meta si rivelano ugualmente importanti.

Conclusioni

Away è un lungometraggio animato a basso budget frutto dell'estro creativo di Gints Zibalodis che, nonostante un'animazione ancora acerba, offre allo spettatore immagini incredibilmente suggestive e ben costruite. L'assenza dei dialoghi e il ritmo del racconto sono elementi che riescono a ben supportare una storia introspettiva e catartica che colpisce dritta al cuore e che dimostra così anche l'ottima capacità di scrittura di Zibalodis.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.2/5

Perché ci piace

  • La storia, introspettiva e avvincente.
  • La mancanza di dialoghi che da necessità diventa punto di forza.
  • Le immagini potenti e ben costruite.

Cosa non va

  • Un animazione ancora molto acerba, frutto anche delle poche risorse.