"Da un grande potere derivano grandi responsabilità" diceva un certo Peter Parker alias Spider-Man, e sin dai primi secondi di Awareness scopriamo come il protagonista non abbia appreso per niente la lezione: si trova infatti a usare la sua incredibile capacità di creare illusioni dal nulla per consentire al padre di rubare alcoolici da un minimarket. Una "rapina" che non andrà per il verso giusto, con l'intervento della polizia e l'involontaria ribalta che metterà figlio e genitore di fronte ad una serie di eventi più rocamboleschi, pronti a scavare in quel passato che lentamente viene svelato allo spettatore, tra rivelazioni e colpi di scena.
Awareness è una produzione spagnola aggiunta recentemente nel catalogo di Amazon Prime Video, dove ha subito scalato la classifica dei titoli più visti sulla piattaforma di streaming: d'altronde si sa che le storie a fondo fantascientifico, specialmente se "esclusive", fanno breccia nel cuore del pubblico, anche a dispetto della loro effettiva qualità. E di qualità in questo caso ve ne è ben poca, ma andiamo con ordine...
Fuga per la verità
Il giovane Ian vive con il padre su una barca e i due sopravvivono alla giornata tramite le peculiari abilità del ragazzo, che è in grado di generare illusioni nelle menti altrui e in questo modo riesce a far tornare a proprio vantaggio diverse situazioni. Proprio dopo il furto sopraccitato nella sinossi, il loro anonimato viene scoperto da una misteriosa organizzazione che è da tempo sulle loro tracce: Ian infatti potrebbe risultare determinante in una lotta contro i suoi simili, e dalle sue azioni dipenderebbero le sorti del mondo intero. Mentre anche un misterioso individuo conosciuto come il Percettore cerca di catturarlo, Ian finisce infine nelle mani di questa agenzia segreta, che intende condurre esperimenti sul suo DNA nella speranza di poterlo replicare. Ma il protagonista trova un insperato aiuto nella bella coetanea Esther, che lo aiuta a fuggire e lo spinge a cercare ulteriori informazioni sul suo misterioso passato, portandolo a scoprire diverse verità che rivoluzionano tutto il suo mondo interiore.
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Gioco di specchi
Che nelle due, eccessive, ore di visione vi sia un pesante ricalco di certi archetipi narrativi è più che palese, con il protagonista che diventa ago della bilancia tra due distinte fazioni e non potrà fidarsi di niente e di nessuno nei sempre più convulsi eventi, che si avvicendano in maniera rocambolesca e poco coerente fino a quell'epilogo aprente - addirittura spalancante - le porte ad un ipotetico sequel. Awareness illude lo spettatore così come il personaggio principale, giacché dopo un inizio apparentemente promettente si perde progressivamente per strada, infarcendo la storia di soluzioni sempre più improbabili nonché di scene d'azione poco ispirate, alcune anche parzialmente ridicole come quando entra in gioco il controllo mentale. E anche il potenziale spunto legato al potere delle bugie e di quelle verità costruite a tavolino al fine di indirizzare il corso della Storia tutta, inizialmente intrigante, viene immediatamente cestinato dopo essere stato introdotto in maniera frettolosa, dimostrando ulteriormente tutte le ingenuità e gratuità in fase di scrittura.
A mente spenta
Una vicenda che in alcuni risvolti può riportare alla mente il popolare videogioco dal taglio cinematografico Beyond: two souls, ma priva di qualsiasi sfumatura psicologica degna di nota. Anche per via di un cast poco in palla, a cominciare proprio da Carlos Scholz nel ruolo principale, le emozioni latitano e la farraginosa sceneggiatura complica inutilmente le varie sottotrame, tanto che quando non si come risolvere una determinata situazione si ricorre alla capacità del Nostro di indagare nei ricordi degli altri, permettendogli di aggiungere dettagli fondamentali quando necessario e opportuno. L'opera precedente del regista Daniel Benmayor era l'action, esclusiva Netlix, Xtremo (2018), un action revenge tosto al punto giusto, ed è perciò difficile comprendere questo pesante passo indietro nel tentativo di approcciarsi a uno spettacolo superficiale, ricalcante come detto strade già viste e meglio realizzate, senza una parvenza di idee e personalità, schiavo forse di quegli algoritmi che sono esasperati dal mischiare "di tutto e di più" in un melting pot senz'anima.
Conclusioni
A un certo punto una delle battute cita esplicitamente Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991) e allora si comprende come Awareness abbia fatto il passo più lungo della gamba, nella sua ossessione di rifarsi ad archetipi di certo cinema action-fantascientifico senza possederne mezzi e idee. La storia di questo ragazzo - un anonimo Carlos Scholz - che riesce a generare illusioni nelle menti altrui e per questo finisce nel mirino di individui e organizzazioni che intendono sfruttarne il potere, si diluisce in due ore ricche di rivelazioni e colpi di scena improbababili, con una gestione delle dinamiche action poco ispirata ed effetti speciali troppo "fasulli" e gratuiti per risultare anche convincenti.
Perché ci piace
- Una premessa interessante...
Cosa non va
- ...non mantenuta da una storia che si perde progressivamente.
- Un cast anonimo, in primis il protagonista.
- La sceneggiatura pare un copia / incolla di diversi classici del filone fantascientifico nei vari media.