Army of One, la recensione: la vendetta è donna

La recensione di Army of One, action di serie b dove la coraggiosa e sexy protagonista è in cerca di vendetta per la morte del marito, in onda stasera su RAI4.

Army of One, la recensione: la vendetta è donna

Dillon è un poliziotto reduce da una missione nel quale è rimasto ferito e ha deciso di prendersi una pausa, partendo per una vacanza da trascorrere con la moglie Brenner. La meta scelta è nelle campagne dell'Alabama ma fin dal loro arrivo la coppia ha dei problemi con alcuni loschi figuri locali, che molestano lei e minacciano lui. La situazione si risolve inizialmente in un nulla di fatto, grazie anche all'intervento della madre dei bifolchi, conosciuta da tutti con il soprannome di Mamma.

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Army Of One: Ellen Hollman in una sequenza del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Army of One, mentre si trovano intenti a campeggiare Dillon e Brenner vengono sorpresi da un violento acquazzone e trovano rifugio presso una casa al momento vuota, decidendo di entrare per cercare momentanea tregua dalla pioggia. Ma tra quelle quattro mura scoprono un vero e proprio arsenale nascosto e poco prima di andar via vengono catturati dagli scocciatori con cui in precedenza avevano avuto il diverbio, facenti in realtà parte di un cartello criminale ben organizzato che spadroneggia nella zona. Dillon viene brutalmente ucciso a sangue freddo e la stessa Brenner viene data anch'essa per morta; la donna in realtà è sopravvissuta ed è ora in cerca di vendetta. E il suo passato nel corpo dei Ranger le tornerà più che utile per sgominare la banda...

Più classico non si può

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Army Of One: Ellen Hollman in una foto del film

Elementare, o ancor meglio dozzinale, nella reiterazione di stereotipi classici in una confezione ben più che mediocre, giocata tutta su una contrapposizione netta tra buoni e cattivi dove protagonista assoluta è un angelo della vendetta in vesti femminili, quelle della biondissima Ellen Hollman. Che ha il giusto physique du role ma nulla può per caratterizzare un personaggio monodimensionale, che si trasforma in un'inesorabile macchina da guerra dopo l'evento che dà il via alle effettive dinamiche da revenge movie. Army of One vorrebbe sfumare un minimo le principali figure coinvolte, ma si risolve in un nulla di fatto sia nel prologo che ci accompagna nel recente passato di Dillon - del quale non si sentiva assolutamente il bisogno, dato il minutaggio per il quale solca poi lo schermo - che in un paio di flashback che mostrano l'addestramento militare che ha plasmato Brenner in un'eroina tutta d'un pezzo.

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Sweet home Alabama

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Army Of One: Ellen Hollman in un momento del film

La sceneggiatura d'altronde inanella tutta una serie di cliché nella rappresentazione degli Stati del Sud degli Stati Uniti, con le foreste e le paludi dell'Alabama nelle quali si muove un'umanità rozza e violenta, figlia e schiava di eventi che sembrano legati a un passato che continua a persistere. La banda di Mamma e dei suoi numerosissimi figli, uno più "bastardo" dell'altro, e il loro traffico di esseri umani risulta una caricatura tanto gratuita quando pacchiana, a far da manichea contrapposizione alla missione di vendetta della nostra. La Chiesa in sottofondo, con la leader che è assidua frequentatrice e si affida alla legge del Signore, soggiogando l'intera comunità con il suo pugno duro, poteva offrire spunti potenzialmente interessanti ma si perde in un nulla di fatto, così come il resto dei personaggi secondari (difficile ricordare uno sceriffo così anonimo e inutile ai fini del racconto).

Azione scarica

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Army Of One: Ellen Hollman in un'immagine del film

La gestione delle dinamiche action è di fattura mediocre, e se l'attrice principale ci mette impegno e sudore lo stesso non si può dire della regia di Stephen Durham, mai in grado di prendersi dei rischi o di provare a mettere in scena qualcosa di vagamente originale. Tra combattimenti corpo a corpo e sparatorie, con la boscaglia a far da terreno di ipotetica caccia all'uomo (o alla donna in quest'occasione), Army of One non offre nulla di nuovo e perde il confronto con i ben più ispirati prototipi. L'anima low-budget non basta a giustificare limiti francamente evitabili e i novanta minuti di visione pesano più del dovuto in quanto i punti cardine della storia si esauriscono dopo la prima mezzora, allungando eccessivamente il brodo per arrivare a una durata più o meno canonica.

Conclusioni

Una coppia in vacanza nel sud degli Stati Uniti viene presa di mira da una banda di bifolchi, facenti parte della malavita locale: lui viene ucciso a sangue freddo, lei data per morta. Errore fatale da parte dei cattivi, in quanto la mancata vittima è a loro insaputa la prima donna Ranger dell'esercito degli Stati Uniti e ora è in cerca di vendetta. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Army of One, ci troviamo davanti ad un revenge-movie povero di mezzi ed elementare nella sceneggiatura, con la bionda e sexy protagonista che si trasforma in un'implacabile macchina da guerra per farla pagare ai suoi aguzzini. Un film superficiale e consumato dagli stereotipi, in una narrazione netta che va da un punto A a un punto B senza sorprese di sorta.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • Ellen Hollman almeno ci prova, impegnandosi anche nelle scene d'azione...

Cosa non va

  • ... ma nulla può contro una sceneggiatura che si dimentica di curare i personaggi e gli eventi.
  • Le dinamiche action sono prive di una regia sicura e consapevole.