Arianna e la scoperta dell’identità

Dalle Giornate degli autori di Venezia 2015, un'opera prima che sa emozionare nonostante alcuni difetti.

Non è facile sapere chi siamo. Soprattutto nella frenetica, ossessiva società contemporanea, molti oscillano tra quello che vorrebbero diventare e quello che in definitiva possono raggiungere, insoddisfatti e persi. Un'incertezza che può assalire tutti, indipendentemente da ceto o età, ma che senza dubbio vive il suo apice in quella fase delicata e difficile che inizia con l'adolescenza e ci accompagna fino all'età adulta.

Arianna: Ondina Quadri in un fotogramma del film
Arianna: Ondina Quadri in un fotogramma del film

Una ricerca delicata, sofferta, drammatica in alcuni casi, quando l'animo vive una confusione fuori dal comune, quando il corpo si comporta in modo inaspettato e crea incertezze e dubbi. Trovare la propria identità, il proprio posto nel mondo, i propri gusti e le proprie inclinazioni è impresa non da poco per chiunque, ma per qualcuno è ancora più arduo e sofferto. Come per Arianna, la giovane protagonista dell'omonimo film di Carlo Lavagna.

I dubbi di Arianna

A 19 anni, Arianna ha più di un dubbio. Non ha ancora avuto le prime mestruazioni, è incapace di provare piacere ed in generale molti aspetti della sfera sessuale le provocano incertezza. Una sensazione che si acuisce al ritorno alla casa di campagna dove ha passato i primi anni della sua vita, prima del trasferimento e l'inizio di una nuova vita. In particolare il contatto con la cugina e la scoperta di come lei sia cresciuta tanto nei mesi in cui non si sono viste, iniziando un percorso di trasformazione in donna che Arianna ancora sente di non aver intrapreso. Incertezze che la portano ad indagare su sé stessa, su un aspetto del suo passato che rappresenta la chiave per capire la sua situazione.

Alla ricerca della propria identità

Arianna: un'immagine del film diretto da Carlo Lavagna
Arianna: un'immagine del film diretto da Carlo Lavagna

Per il suo debutto in un lungometraggio, il regista Carlo Lavagna sceglie di mettere al centro del progetto le incertezze e i dubbi della giovane Arianna e dimostra di saper orchestrare la storia in modo da dare spessore e profondità al personaggio e la sua sofferta ricerca di una sessualità e, con essa, dell'identità. Lo fa mettendo in scena con equilibrio, misura e delicatezza il mondo, interiore e non solo, della ragazza, costruendo alcune sequenze di grande intensità e scivolando solo in alcuni momenti in un paio di eccessi ed altrettante banalità. Qualche altra perplessità ci resta su alcune scelte nella costruzione della storia, ma sono peccati veniali in un film che riesce ad essere ugualmente godibile ed emozionante, che dimostra di saper indagare l'animo e la vita della protagonista con efficacia.

Piacere, Arianna

Arianna: una suggestiva immagine del film che ritrae la protagonista Ondina Quadri
Arianna: una suggestiva immagine del film che ritrae la protagonista Ondina Quadri

Un merito che Lavagna deve dividere con la giovane Ondina Quadri, scelta per rappresentare la figura incerta della protagonista. La sua Arianna risulta toccante nelle sua fragilità, credibile nelle sue incertezze, determinata nella sua ricerca. Si muove sicura tra gli altri personaggi del racconto, per lo più comparse di una vita che cerca di trovare una forma. Se qualche perplessità suscita la figura della cugina, sopra le righe e piatta, ben più solida e complessa risulta lei, la protagonista, capace di reggere il film e la storia con sicura freschezza. Arianna, lo dice il titolo, è la sua storia e la Quadri riesce a farla funzionare nel modo giusto.

Movieplayer.it

3.5/5