Non sappiamo cosa facevano Ant-Man e Wasp durante i drammatici eventi di Infinity War, ma sappiamo dove si trovavano il 19 luglio: a Roma! I due protagonisti del sequel Marvel sono sbarcati nella nostra capitale prima di far rotta verso Giffoni per accompagnare la presentazione del film che arriverà nelle nostre sale, dopo l'uscita USA del 7 luglio, dal prossimo 14 agosto (con tradizionali anteprime estive di qualche giorno prima, l'11). Divertenti e alla mano, i due attori hanno incarnato lo spirito stesso del film di cui sono protagonisti nel loro incontro con la stampa, mostrandosi sorridenti, allegri e pronti alla battuta nel raccontare le rispettive esperienze nella famiglia di eroi Marvel, proprio come Scott e Hope che interpretano nell'universo cinematografico della Casa delle Idee.
In Ant-Man and the Wasp, ritroviamo il più piccolo degli eroi Marvel ancora agli arresti domiciliari dopo gli eventi di Civil War, e di nuovo alle prese con la tecnologia firmata Hank Pym che gli permette di modificare a piacimento le sue dimensioni, usata dal regista Peyton Reed con piglio ancora più creativo e brillante rispetto al primo capitolo, dando vita a sequenze al tempo stesso adrenaliniche e divertenti. Il tutto a supporto di una storia che ci proietta nelle profondità del regno quantico che parrebbe di notevole importanza per i prossimi sviluppi dell'Universo Marvel e di Avengers 4.
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Essere Ant-Man e Wasp
Paul, tu impersoni il secondo Ant-Man, quello simpatico rispetto al controverso Pym. Cosa ha significato per te dar vita a questo eroe e riabilitarlo agli occhi del pubblico?
Paul Rudd: Non so come la prenderebbe Michael Douglas a sentire questa domanda. Facciamo riferimento e ci ispiriamo ai fumetti, ma creiamo qualcosa di autonomo e sono stato onorato di interpretare questo ruolo e condividerlo, in questo caso, con The Wasp.
Il primo film era solo l'anticamera dell'evoluzione del personaggio di Wasp che abbiamo visto nel sequel. Era stato discusso sin dal principio con Kevin Feige?
Evangeline Lilly: Quando sono stata scelta per il primo film, c'era già lo script che ho letto con molta attenzione e arrivata all'ultima scena mi sono detta che finalmente era il momento di diventare Wasp. Ho capito che se fossimo riusciti a fare bene il nostro lavoro, se il film avesse avuto successo e fosse piaciuto, avrei avuto buone possibilità di essere Wasp. Per questo mi sono impegnata molto per far fare bella figura al collega Paul in quel film.
Da quando interpretate questi personaggi guardate in modo diverso gli insetti?
Paul Rudd: Il mio rapporto con le formiche è cambiato radicalmente, evito di schiacciarle e le sento come miei fratelli e sorelle.
Evangeline Lilly: Il mio rapporto con loro non è cambiato, sono sempre stata una ragazzina amante degli insetti. Li ho sempre protetti e addirittura da piccola mi coprivo il corpo di bruchi neri e pelosi e andavo in giro nel mio quartiere spaventando le altre ragazzine.
Vi è mai capitato nella vita di voler diventare piccolissimi, per paura o imbarazzo?
Paul Rudd: Mi piacerebbe molto rimpicciolirmi nella vita reale nelle situazioni fastidiose. Mi è capitato molte volte di desiderarlo!
Evangeline Lilly: Nella prima stagione di Lost era abitudine di tutto il cast riunirsi con tutto il cast per guardare l'episodio della settimana. È il momento della mia vita in cui avrei voluto rimpicciolire e sparire più di ogni altro, perché era il mio primo lavoro, non avevo alcuna preparazione e pensavo di essere terribile. Era estremamente imbarazzante!
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Quale personaggio della fantasia sognavate di essere da bambini?
Paul Rudd: Hulk! Ma non ho ottenuto la parte.
Evangeline Lilly: Avevo due fantasie. Una era di interpretare un elfo della Terra di Mezzo e l'ho realizzato. Ed è stato fantastico! E poi fantasticavo di essere la Catwoman di Michelle Pfeiffer, che non si è realizzata, ma ho avuto il privilegio di averla come mamma. Sto vivendo il sogno!
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La famiglia Marvel
Che cos'è per voi l'Universo Cinematografico Marvel?
Evangeline Lilly: Per me l'universo Marvel è qualcosa che con un pizzico di divertimento e complicità ci porta a sentirci bene e provare un senso di speranza anche se questo mondo e questo momento non consentirebbero di farlo. È una fuga dalla realtà, che però ci permette di ricordare che possiamo essere coraggiosi al cospetto delle tante sfide che dobbiamo affrontare e mi permette, come madre e come cittadina, di esplorare ciò che ho di eroico in me e agire.
Paul Rudd: MCU è diventato una parte importante della mia vita, un'esperienza del tutto positiva e una realtà conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. A livello personale, mi ha dato qualcosa da condividere con i miei figli. Mio figlio ha già visto tutti i film dell'universo Marvel e li adora, mia figlia che ha solo otto anni mi sta implorando di vedere Infinity War. Non mi ha portato altro che gioia.
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La famiglia è un tema importante del primo film e lo è ancora di più nel sequel. Voi che avete lavorato sia in televisione che nel mondo Marvel, a quale famiglia siete più affezionati?
Paul Rudd: Lavorare per il cinema è un'esperienza importante, perché ti permette di lavorare per mesi con un gruppo di persone. E devo dire che con il lavoro fatto alla Marvel si è creato un rapporto di amicizia e familiarità con il cast e questo mi ha permesso di apprezzare gli attori, conoscere gli altri Avengers e i dirigenti Marvel. È un vero piacere lavorare con questa famiglia.
Evangeline Lilly: Marvel è un gruppo fantastico, ti trattano realmente come in una famiglia, dal primo all'ultimo. Ma non credo che nella mia carriera riuscirò ad avere dei rapporti più forti di quelli che ho avuto con il cast di Lost. È stata un'esperienza molto forte, fatta di momenti difficili nel corso delle riprese, con noi isolati sull'isola per sei anni, tagliati fuori da tutto. Non avevo accanto un marito e i figli, ero da sola, e tutti mi hanno dato tantissimo. Sono diventati veramente la mia famiglia e piangevo alla fine delle riprese di ogni stagione. Ancora oggi mi emoziono se ripenso a quel magnifico gruppo di persone che mi ha supportata in quegli anni.
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La tecnologia BARF e la giovinezza
Ant-Man è stato il primo film nel quale un attore è stato ringiovanito, una pratica che è ora diventata una prassi nel Marvel Cinematic Universe con la tecnologia B.A.R.F. Come vi fa sentire?
Paul Rudd: Vi posso raccontare un aneddoto che riguarda Michael Douglas, che non aveva mai potuto lavorare con Michelle Pfeiffer e quando ha saputo che sarebbe stata nel film ne è stato felice. Quando poi ha scoperto che avrebbe lavorato con una Michelle trenta anni più giovane, è stato ancora più contento!
Evangeline Lilly: La prima esperienza che ho avuto con l'uso di questa tecnologia è stata all'epoca dello Hobbit. Avevo sempre fatto scansioni per giocattoli e action figures, ma in quel caso mi dissero che erano per la mia controfigura digitale. Mi spiegarono che avrebbero ricreato il mio personaggio digitalmente e mi rifiutai, sentii che nel giro di vent'anni questa tecnologia avrebbe lasciato gli attori senza lavoro. Ormai mi è capitato molte volte di posare per i miei digital double, ma ci ho messo un bel po' per abituarmi all'idea e accettarla, visto che è questa la direzione in cui l'industria si sta muovendo.
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Eppure nel mondo Marvel si è data importanza anche a eroi meno giovani. La giovinezza è ancora un mito? La stessa Evangeline in un'intervista ha dichiarato che le nostre nonne non avevano gli antirughe e quindi non servono.
Paul Rudd: Credo che Hollywood ancora abbia una preferenza per attori più giovani ed è bizzarro che vediamo tanti eroi più in là con gli anni e di questo sono estremamente grato. Chissà, magari grazie a quelle tecnologie saremo ancora qui tra cinquant'anni.
Evangeline Lilly: Penso che sia meraviglioso che la Marvel rappresenti una forza contraria a quelli che penalizzano chi ha qualche anno in più. La Marvel ha iniziato con Robert Downey Jr. e Gwyneth Paltrow e ha fatto capire che si può essere eroi e popolari a tutte le età. La maturità è bellissima, io voglio poter onorare la mia età che aumenterà e evitare, come ho detto in quell'intervista, di usare prodotti anti-invecchiamento e antirughe. Non voglio che passi il messaggio che non sono pronta a invecchiare. Invecchierò, diventerò più esperta, saggia e intelligente e avrò più da offrire al mondo. Credo che questo confermi che in una donna c'è molto più di un bel volto giovane, quella è veramente una cazzata!
Paul Rudd: Io cerco di accaparrarmi tutti i prodotti anti-invecchiamento che Evangeline getta via!
Evangeline Lilly: Ed è per questo che sembra più giovane di me!