Storia di una notte e il dolore secondo Anna Foglietta: “Viviamo in una società individualista”

Il regista Paolo Costella insieme alla protagonista raccontano il film. E l'attrice spiega: "Penso al popolo di Gaza. Alcuni drammi non hanno senso. Ma parlarne può aiutare".

Anna Foglietta durante la nostra intervista

Una nottata lunga una vita. Una di quelle in cui tutto cambia, si stravolge. In mezzo l'esplorazione del dolore che passa attraverso l'identificazione delle emozioni. Paolo Costella torna dietro la macchina da presa con Storia di una notte, arrivato al cinema, capace di "toccare temi profondi e smuovere corde delicate", come sottoscrive nelle note di regia.

Storia Di Una Notte Giuseppe Battiston Anna Foglietta
Anna Foglietta e Giuseppe Battiston

Il film, infatti, racconta di Piero ed Elisabetta, una volta uniti ma ora divisi: un dramma enorme ha affogato la loro famiglia. Un nucleo che non esiste più, nonostante si ritrovino a festeggiare distrattamente la Vigilia di Natale a Cortina. Quando però il figlio Denis subisce un incidente sugli sci, Piero, Elisabetta e l'altra figlia Sara si ritroveranno, di nuovo, a confrontarsi con il dolore. Protagonisti Giuseppe Battison e Anna Foglietta, oltre a Giulietta Rebeggiani e Biagio Venditti.

Storia di una notte: intervista a Paolo Costella e Anna Foglietta

L'abbiamo detto, Storia di una notte compone e scompone il concetto di dramma, legato a un dolore intimo. Un tema attuale, secondo Costella: "Non condividiamo il dolore, e questo è un tema del nostro tempo. Nel film, la soluzione è però trovata quando i personaggi riabbracciano la forza di farcela. Come tutti noi". E prosegue: "Credo negli individui, più che nelle istituzioni. Infatti il dramma si compone da un gruppo di persone che riescono a riunirsi. La spinta non a caso arriva dalla bambina, Sara, che riesce a dare una sveglia ai genitori".

Una struttura cinematografica basata sui contrasti, come la fotografia (Fabrizio Lucci), la musica (Muro Ermanno Giovanardi, Marco Carusino, Niccolò Bondini) e la scenografia (Ivana Gargiulo). "La scenografia doveva andare in contrasto, tra Cortina e la natura selvaggia", racconta Paolo Costella a Movieplayer.it. "La fotografia era una sfida: girare di giorno, ma rendere tutto notturno. La famosa notte americana, in gergo. Questo è stato fatto perché questa notte doveva essere fissata tra la luce blu e quella che anticipa l'alba. Una notte immobile dove i personaggi sembrano pietrificati, ritrovando poi movimento"_.

Attraverso il dolore

Storia Di Una Notte Anna Foglietta
Un primo piano dell'attrice

Dolore, chiaro, ma anche rabbia. Una rabbia sedimentata, covata, esasperata nel gioco di sottrazione messo in moto da Anna Foglietta e Giuseppe Battiston. Ed è proprio l'attrice, sempre lucida ogni volta che la intervistiamo, a spiegare che: "La mia direzione emotiva non puntava alla rabbia, almeno secondo me. Il tempo della rabbia è teoricamente passato, oppure è chiuso in uno scrigno. Il personaggio di Elisabetta è mosso dall'incapacità di reagire e condividere il dolore".

Storia Di Una Notte Scena
Una scena di Storia di una notte

E continua, ponendo l'accento sulla più terribile delle realtà: "Parlare del dolore, aprirsi, lo fa diventare meno pesante. Pensiamo ai grandi drammi: il popolo di Gaza, sentiamo un dolore che non ha sfogo nella collettività. Poi si organizzano eventi, e quel dolore collettivamente elaborato diventa meno faticoso, anche se un senso profondo, quel dolore, non lo ha. In tempi passati, quando la società era più aperta, il senso del dramma era più elaborato e compreso, diventando sociale e non solo privato. Oggi purtroppo viviamo in un mondo individualista". Poi, una citazione alla poetessa polacca Szymborska: "Preferisco voler bene alla gente che amare l'umanità", prosegue la Foglietta, "Credo in questo. Ecco, non tutti siamo da salvare".