Sul fatto che i gemelli Fabio e Damiano D'Innocenzo abbiano del talento non ci sono dubbi e lo hanno dimostrato nei loro primi lavori. Che non facciano film commerciali ma sui quali servono letture complesse, è altrettanto palese. E che per questo vengano premiati più dalla critica (ma non senza accese polemiche) che dal botteghino, è la naturale conseguenza. Ecco perché per riscoprire a volte certe gemme bisognose di più visioni o magari solo di maggior attenzione, le uscite homevideo sono l'occasione ideale, soprattutto se corredate da extra adeguati. Di conseguenza l'uscita del blu-ray di America Latina targata CG-Vision è un'occasione da non perdere per scoprire, o anche solo rianalizzare la nuova angosciante opera dei D'Innocenzo. E vi spieghiamo perché.
Un film che ti resta appiccicato in mente, da rivedere e rielaborare
Oltre ad essere cupo e opprimente, decisamente inquietante eppure a tratti fiabesco, America Latina è soprattutto un film che ti resta appiccicato in mente, che ti solleva continuamente dubbi dopo la visione e voglia di riacciuffare dettagli e particolari magari sorvolati senza la dovuta attenzione o con troppa approssimazione lungo l'ora e mezza dell'opera. Ecco perché la vicenda contorta dai contorni thriller e il viaggio dentro se stesso dell'apparentemente tranquillo dentista Massimo Sisti, interpretato da un formidabile Elio Germano, va digerita con calma e merita di essere ripercorsa con la giusta attenzione, inserendo anche più volte il magico dischetto, se necessario.
La visione del blu-ray serve anche per apprezzare fino in fondo la visionarietà dei gemelli D'Innocenzo, il loro linguaggio viscerale, nonché la fotografia molto particolare di Paolo Carnera, che ondeggia tra giochi di luci e ombre, attimi sognanti con le presenze quasi eteree delle donne della famiglia, alternati alle tonalità scure della cantina e ai viraggi violenti del percorso mentale del protagonista.
America Latina, la recensione: il thriller poetico che conferma il talento dei fratelli D'Innocenzo
Un blu-ray perfetto per scavare nella mente del protagonista
Ma non è solo una questione di mera ripetitività della visione o di puro approfondimento. Per riprodurre in modo efficace le emozioni suscitate da America Latina serviva anche un blu-ray di qualità, e quello distribuito da Mustang si conferma di assoluto valore. Il video infatti riesce a trasmettere in maniera efficace le atmosfere opprimenti e inquietanti della vicenda. Le scene notturne sfoderano un nero compatto e profondo, dal quale emergono con incisività i tratti di figure sofferte e inquiete. Le scene scure della cantina hanno un'ottima tenuta e mantengono una bella sensazione di profondità. Ma anche i viraggi decisi del rosso che appare a tratti in casa, o quello blu nel bar, sono sempre solidi e non danno mai vita a sbavature. Per chiudere con i lunghi primi piani porosi che sembrano scavare nella mente del personaggio, con un dettaglio che è sempre altissimo anche nella descrizione delle abitazioni e perfino nelle scene con tanta acqua.
Percezioni sensoriali ed effetti sonori stranianti
Ma America Latina è un film che gioca anche molto sul sonoro, su alcuni effetti stranianti (basta pensare a quello seguente allo scarabocchio sull'agenda) che la traccia DTS HD 5.1 riesce a rendere con precisione e potenza. La musica non è frequente, ma quando entra lo fa con energia e senso avvolgente, ma il reparto sfodera buoni muscoli anche nelle scene con l'acqua e sotto l'acqua. Insomma tutta la gamma di percezioni sensoriali che sono fondamentali nel film, èarrivano allo spettatore in modo deciso e diretto, per assicurare una completa immersione nella vicenda.
Nel backstage i gemelli D'Innocenzo confessano le loro paure e le loro ossessioni
Come ciliegina sulla torta, un unico extra, ma molto interessante e soprattutto particolare, proprio come il film. Si chiama Istantanea di un crollo, backstage di America Latina, dura 21 minuti ed è in pratica un flusso continuo di immagini sul set con registi e attori al lavoro, ma anche di momenti di colloqui o di svago, anch'essi a tratti con viraggi particolari, sul quale il sonoro è rappresentato da riflessioni dei registi e del cast sul film, sul suo stile e sul sui significato. Anche qui protagonisti assoluti Fabio e Damiano D'Innocenzo, che spiegano come abbiano messo nel film le loro paure e le loro ossessioni.