Almodóvar e il cast a Cannes per Volver

Il regista e le sue magnifiche protagoniste hanno risposto alle domande dei giornalisti, nella giornata che incorona Volver favorito

Pedro Almodóvar e il cast tutto in rosa del suo Volver si presentano in conferenza stampa nel giorno in cui la reazione positiva degli addetti ai lavori fa del suo film uno dei favoriti alla Palma d'oro. Accanto a Pedro, le protagoniste Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Yohana Coba, Blanca Portillo e anche il fratello e collaboratore alla produzione Agustin Almodóvar.
Volver, una commedia dalle tinte drammatiche, ha commosso la platea dei critici per l'umanità profonda che tramette: "Questo film è il mio ritorno più profondo alle origini, le mie origini", dice il regista. "E' il tema che più mi tocca, e mi ha portato a provare qualcosa di molto particolare, una sorta di riconciliazione con le mie radici. Io sono nato nella mancha, ho vissuto a madrid e ho viaggiato molto, e questo film, più di ogni cosa, mi ha riconciliato con la mia stessa gioventù. In Volver parlo delle donne che avevo intorno a me quando ero bambino; furono loro a crescermi, gli uomini erano sempre nei campi e non li vedevo praticamente mai. Volver parla del modo in cui crebbi, ascoltando queste donne. Le sentivo cantare mentre camminavo con mia madre lungo le rive del fiume; la accompagnavo già da piccolissimo, ed è così che ho imparato molto sull'arte drammatica. Ci sono molti tra i ruoli che ho scritto che sono ispirati a mia madre o alle mie sorelle, personaggi saldamente ancorati alla realtà anche se appartenenti al mondo dell'immaginazione. Personaggi che generano storie straordinarie, in un modo che mi ha sempre sorpreso."

Penélope Cruz e Carmen Maura, le due muse del regista, raccontano il loro rapporto con lui. Per la Cruz: "c'è un solo, unico Pedro Almodóvar. Scrive per donne che hanno 14, 35, 50 o 80 anni: questo film è un perfetto esempio di ciò, tanti personaggi femminili di età diverse. Sono certa che la mia carriera non sarebbe stata la stessa senza Pedr, la mia vita non sarebbe stata la stessa. Spero che nel futuro questo rapporto continui. Sono felice e grata delle possibilità che ho avuto altrove; ho lavorato per sette anni negli Stati Uniti, per quindici in Europa, ma Pedro rimane l'unico davvero eccezionale capitolo della mia carriera."
Continua l'attrice: "Tutti si soprendono di come Pedro sia in grado di capire le donne. Ed è vero, è straordinario come ci osservi, sembra che sappia esattamente cosa proviamo. Ci sono cose che non gli ho detto, segreti che non ho mai rivelato. Eppure, quando mi guarda, so che in realtà sa tutto prima ancora che lo dica. Conosce ogni particolare, ogni aspetto dell'essere donna, e ha il coraggio di mostrare ciò che vede senza mai giudicare. E' incredibile."

"Quando ho letto la sceneggiatura di Volver - racconta Carmen Maura - ho capito che mi si stava facendo un bellissimo regalo, seppur nella forma di un ruolo piuttosto difficile. Sapevo di avere corso già dei rischi prima, negli altri film con pedro, quindi ero tranquilla. Quando ci incontrammo per le prime prove, fu tutto come sempre: lui dice cosa devi fare e tu lo fai. Io comprendo a pieno questa storia, il suo spirito. E capisco lo humour di pedro, quella commistione di commedia e tragedia."

Almodóvar ricambia parlando delle sue attrici: "Alla prima bozza della sceneggiatura, non avevo in mente queste attrici. Anzi, avevo pensato a penelope, ma per il ruolo diPaula, la ragazza. Poii il film si è evoluto e ho iniziato a vederla nel ruolo della giovane madre. Poi arrivarono a bordo Carmen e Lola. Ma tutte fecero audizioni che mi servirono ad allontanare i dubbi che avevo, perchè sentivo di non conoscerle veramente come attrici. Furono fantastiche, e capii subito che non avrei potuto fare questo film senza di loro: devo molto a queste interpreti, e le ringrazio ora pubblicamente."

Di fronte alla possibilità di portare a casa con questo film così intimo l'ambitissima palma d'oro, Almodóvar si schermisce: "Per me ogni film è un'avventura, non so dove porterà , è impossibile sapere come si evolverà prima di iniziare a girare. Quello che posso dirvi è che quando sui lavora ad uno script non si ha un singolo neurone libero per pensare ad altro che a quello, igurarsi pensare a futuri premi o palme d'oro. Quando scrivo, l'importante per me è la passione per la storia che sto raccontando. Finché trovo quella, continuerò a fare film: è questo il mio stimolo, non l'ambizione di vincere premi. Sono graditi, ma non sono ciò che mi motiva."