"Ragazzo, il segreto per una lunga carriera è evitare fotografi e stampa. In questo modo, se ti capitasse di fare degli errori, non saresti costretto a dichiararli." A offrire su un piatto d'argento questo consiglio al giovane Danny Bramson è Neil Young ma, ad essere onesti, non sembra essere stato ben accolto dal diretto interessato. Il fatto è che Bramson ha dalla sua una personalità travolgente oltre che una vita eccezionale vissuta prima nei back stage dei grandi concerti e poi sul set dei film più importanti degli ultimi anni, impegnato a riscrivere scenografie musicali di rara bellezza. A tutto questo unisce una naturale predisposizione al racconto con cui cerca di tradurre razionalmente la sua creatività intrattenendo la platea del Biografilm Festival di cui è presidente di giuria, oltre che produttore del film d'apertura Jimi: All Is By My Side.
E se è vero che in alcuni casi il lavoro svolto parla in prima persona di un uomo, basta scorrere velocemente il suo curriculum per comprendere una genialità che non sempre si può esprimere a parole. Dalla sua storica collaborazione con Cameron Crowe, con cui firma Singles - l'amore è un gioco, Jerry Maguire, Non per soldi... ma per amore e l'iconico Quasi famosi, fino a supervisionare la colonna sonora di Vanilla Sky e Magnolia, Bransom sembra essere l'unico in grado di riportare sullo schermo la magia di Jimi Hendrix in un film che, come lui ha dichiarato, non voleva certo offrire un'imitazione ma un'interpretazione.
Visioni musicali
Bramson, un pò come il giovane giornalista di Almost Famous, ha iniziato la suo percorso all'interno della musica praticamente adolescente. Da quel momento, identificato esattamente con il 1969, ha organizzato oltre mille concerti guadagnandosi la fiducia di artisti come Frank Sinatra, Bob Dylan e David Bowie. Nell'industria cinematografia, invece, il suo compito è quello del musical supervisor, ossia di colui che riesce a tradurre in armonia più linguaggi musicali per formare un corpo unico con la narrazione di una vicenda. Ma come si riesce a mettere la propria visione al servizio di registi profondamente diversi tra loro per stile e percorsi? "Ogni film è una creazione unica e mi approccio a lui come un universo indipendente. Per quanto riguarda il mio lavoro inizio a progettare tutto fin dalla sceneggiatura fino alla fine delle riprese. Ed anche oltre. La mia credenziale migliore, però, credo sia la fiducia che negli anni mi è stata accordata da molti artisti come Bob Dylan e Springsteen. Per il film Jerry Maguire mi hanno permesso di arrangiare alcuni brani, come ad esempio _Secret Garden che segue l'evoluzione del rapporto sentimentale tra Renée Zellweger e Tom Cruise. "_
L'uomo dietro il mito
Bramson ha dichiarato di non essere mai stato conquistato dai biopic musicali, tanto che nel corso della sua carriera se ne è tenuto debitamente lontano. Però, di fronte alla sceneggiatura scritta da John Ridley sembra essersi arreso a questa esperienza. "Dopo poche pagine sono stato completamente conquistato dalla storia ma, più che altro, dal linguaggio utilizzato che rispecchiava perfettamente quello dell'ambiente musicale rappresentato. Ho capito che dovevo incontrare immediatamente questo tipo che, pur non avendo mai frequentato il back stage di un concerto, era capace di renderne perfettamente l'atmosfera. Così, abbiamo iniziato a parlare all'ora di pranzo ed abbiamo finito per cena. John voleva terminare il film con il concerto di Monterrey dove Hendrix brucia la sua chitarra, ma ho pensato che fosse meglio rimanere un passo indietro e lasciarlo all'aeroporto, prima che tutto accadesse. Il fatto è che ci saremmo dovuti confrontare con una delle pagine più incredibili della storia della musica rischiando di proporre la solita cartolina del rock. L'evento vincente, invece, era raccontare una storia che il mondo ancora non conosceva. Per questo avevo trovato ottima l'idea di John di concentrarsi su un anno preciso."
Ricreare Hendrix
Nel corso degli anni in molti hanno accarezzato l'idea di un biopic su Jimi Hendrix ma a fermare i loro progetti è soprattutto la difficoltà di ottenere i diritti della sua musica. " Questo è sicuramente il progetto più difficile della mia carriera. Considerate che la famiglia di Hendrix detiene i diritti totali della sua produzione musicale e non è mai stata intenzionata a cederli per nessun film. E questo abbiamo dovuto optare per un nuovo arrangiamento."Per quanto riguarda il protagonista, poi, la scelta è ricaduta su André Benjamin, musicista hip hop che, per l'occasione ha dovuto mettere da parte la sua personalità artistica per lasciare spazio a quella di Hendrix. "Quando gli abbiamo comunicato la nostra scelta è stato molto felice ma anche preoccupato. Io gli ho garantito che sarebbe diventato lui. Anzi, ho fatto una scommessa. Se non fossi riuscito nell'intento avrei passeggiato su Sunset Boulevard vestito da donna. Per evitare questo gli abbiamo fornito un insegnante per sei ore tutti i giorni. Lo scopo era restituire perfettamente l'anima della performance di Hendrix."