Akudama Drive, la recensione: il cyberpunk torna su Netflix

La recensione di Akudama Drive, la serie anime cyberpunk da poco approdata anche sulla piattaforma streaming Netflix.

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Akudama Drive: un'immagine della serie

In questa recensione di Akudama Drive parleremo di uno dei prodotti più interessanti in fatto di animazione disponibile su Netflix dal 1 giugno 2021. Realizzato da Too Kyo Games e Studio Pierrot (Tokyo Ghoul, Naruto), Akudama Drive vede nella sceneggiatura la mano di Norimitsu Kaiho, conosciuto dagli appassionati per Dangarompa, che tesse una storia dallo spiccato gusto cyberpunk ambientata in un accattivante e pericoloso futuro distopico, un mondo dove il Giappone ha un aspetto decisamente diverso da come lo conosciamo e che per atmosfere e suggestioni ricorda ambientazioni illustri alla Blade Runner e, per rimanere in tema anime, Psycho Pass, tra luci al neon, notti lunghissime e metropoli pullulanti di ogni genere di vita, dove la criminalità la fa da padrona insieme alla disillusione e alla perdita di fiducia in una società ormai allo sbando.

Una trama distopica

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Akudama Drive: Il Corriere in una scena

Tra il Kanto e il Kansai è scoppiata una sanguinosa guerra civile che ha visto trionfare il primo. I vincitori hanno ricostruito la parte sconfitta assoggettandola, però, al proprio potere: il Kanto viene visto come una terra utopica e i suoi abitanti percepiti come divinità. In questo rapporto di sudditanza, tra la parte più debole serpeggia il malcontento e nel Kansai la povertà è in aumento proprio come il tasso di criminalità. A tenere a bada i criminali, detti Akudama, che spadroneggiano nei sobborghi, c'è l'unità esecuzioni della polizia, un corpo addetto a giustiziare i fuorilegge che si sono macchiati dei crimini più efferati. In questo mondo futuristico e spietato sette criminali riceveranno un incarico molto particolare da un committente anonimo: liberare l'omicida, uno spietato assassino che verrà giustiziato pubblicamente a breve. L'impresa sembra, però, nascondere un obiettivo differente e gli improbabili compagni di lavoro, se così si può definire, dovranno scontrarsi più volte con le autorità divenendo Akudama di classe super S da giustiziare immediatamente.

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Quando i nomi non sono necessari

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Akudama Drive: i protagonisti in una scena

Lo notiamo fin dai primi episodi, ed è l'elemento che più di altri è in grado di caratterizzare e distinguere questa serie: di ogni personaggio che incontriamo non ci viene mai rivelato il nome proprio. Abbiamo Il corriere, l'improbabile truffatrice, l'assassino, l'hacker, la dottoressa, il picchiatore e il criminale, un gruppo di malviventi efferati e con seri problemi comportamentali, di cui conosceremo ben poco durante l'intera stagione di dodici episodi. Qualcosa di loro lo sappiamo attraverso indizi sparsi nella trama, ma nulla di più, nessun background, nessun dettaglio non strettamente funzionale alla storia. Da qui capiamo l'intento primario di Akudama Drive, un anime che non vuole raccontare un vissuto ma una situazione, facendo quel qualcosa che la buona fantascienza deve fare: narrare un ipotetico futuro per parlare e muovere una spiccata critica al presente. Proprio per questo, l'anime muove i suoi personaggi come pedine sacrificabili su una scacchiera, è lo scopo l'importante, non il mezzo.

Tutti colpevoli, nessun innocente

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Akudama Drive: una scena dell'anime

Ci troviamo in un mondo dove la vita sembra avere un valore estremamente variabile, dove non esistono equi processi, ma sopratutto dove i tutori della legge sono i primi sadici carnefici che, privi di quella morale che decantano, lottano per un ideale inesistente: il proprio tornaconto, una posizione sociale migliore, la gloria. È proprio in questo, nel world building, che la serie fa un gigantesco salto di qualità: nel delineare l'aspetto di una metropoli senz'anima pian piano mischia i ruoli, fonde il bene e il male in un meccanismo complesso, in uno scorrere di eventi che altro non si rivela che un'escalation di follia e violenza a cui nessuno, spettatore compreso, è più in grado di sottrarsi. Se il Kanto è l'utopia, il sogno, il Kansai è l'incubo, quel pozzo di pazzia collettiva generata dalla frustrazione dei vinti dal quale è impossibile risalire e che diviene sempre più profondo man mano che si affonda in una crescente disperazione. È questo il meccanismo che vi porterà quasi a fare il tifo per degli spietati assassini, che metterà alla prova il vostro senso di giustizia più e più volte, cambiando di frequente le carte in tavola in una storia dove non ci sono vinti e vincitori e dove il concetto di giusto e sbagliato quasi non esiste.

Le atmosfere

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Akudama Drive: la truffatrice in una scena

Le atmosfere sono estremamente suggestive, anche se non particolarmente originali. Le influenze dietro ad Akudama Drive sono molteplici e ne scaturisce più volte una sensazione di deja vù che non abbandona facilmente chi guarda: da una parte abbiamo i cieli cupi e le luci al neon di Blade Runner, dall'altra un controllo sociale alla Psycho Pass e una moto che è sfacciatamente un richiamo a Tron, il tutto condito da una grafica d'impatto molto simile a prodotti di stampo videoludico (ci viene in mente Persona 5). Le animazioni sono interessanti e ben curate con un design moderno e per nulla sobrio, a tratti quasi onirico, perfetto per il tipo di storia che vuole raccontare. Se siete amanti del cyberpunk o della fantascienza in generale non potete perdere quest'anime che sembra fatto espressamente per il binge-watching: un episodio tira l'altro in una tempesta di eventi e situazioni in grado di rapirvi, proprio come farebbe un Akudama.

Conclusioni

Per riassumere la nostra recensione di Akudama drive non possiamo fare altro che consigliarvi una serie meravigliosamente cyberpunk che metterà a seria prova il vostro senso di moralità. Il bene e il male, infatti in questo anime diventano quasi indistinguibili. L’assenza di personaggi completamente positivi la rende una serie non facile da digerire ma che vi catturerà fin dai primi momenti. Perfetta per il binge watching vi trasporterà in una spirale di disillusione e violenza difficile da dimenticare.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • Le atmosfere cyberpunk.
  • I tanti richiami a cinema, animazione e videogiochi.
  • La trama ben costruita ed accattivante.
  • Lo scarso background dei personaggi funzionale alla storia…

Cosa non va

  • … che potrebbe, però, non piacere ad alcuni spettatori.