Selvaggio e magnetico il nuovo film di Fabrice du Welz, come rivela la nostra recensione di Adorazione, pellicola ambientata nella campagna belga delle Ardenne. Una storia d'amore sui generis tra due adolescenti. Una corsa verso l'abisso della follia. E la follia è compagna di strada di Gloria, misteriosa ragazzina ospite di una clinica privata per malattie mentali in cui lavora la madre del dodicenne Paul. A interpretarli Thomas Gioria e Fantine Harduin, giovani e promettenti attori francofoni. Quando incontra Gloria, Paul ne rimane immediatamente affascinato tanto da ignorare i divieti materni e fuggire con la ragazzina.
La solitudine di Paul unita alla follia di Gloria, ormai priva delle sue medicine, danno vita a un mix letale. Dopo la fuga dalla struttura ospedaliera che avviene intorno alla prima mezz'ora di film, in Adorazione non accade poi molto eppure il film continua ad attrarre il pubblico con la tensione crescente generata dal personaggio di Gloria. Disavventure e incontri si susseguono nella campagna belga mentre Paul assiste atterrito e affascinato alle esplosioni di violenza della sua amica, il cui personaggio sprigiona la stessa nefasta potenza attrattiva di certe figure femminili del cinema horror.
Fuga nella natura
Il cammino autodistruttiva di Paul e Gloria in Adorazione ha molto in comune con tante pellicole on the road incentrate su coppie borderline, ma il film di Fabrice Du Welz ha due frecce in più al proprio arco: l'età dei protagonisti, appena adolescenti, e il paesaggio naturalistico delle Ardenne la cui campagna cupa e lussureggiante viene catturata con sapienza dall'obiettivo del direttore della fotografia Manuel Dacosse. C'è una inspiegabile purezza nella follia di Gloria che si riversa sugli esseri viventi che le si avvicinano, uomini o animali che siano. La ragazzina, attraverso il filtro dello sguardo estatico di Paul, viene rappresentata come una sacerdotessa intenta a compiere riti primordiali e anche quando il velo dell'ingenuità del ragazzo viene squarciato dalla malattia mentale di lei questo non la rende meno attraente ai suoi occhi.
Romanzo della follia
Film di atmosfere punteggiato da pochi dialoghi e ancor meno presenze umane (tra cui si segnala l'eccentrico solitario di mezza età interpretato da Benoît Poelvoorde), Adorazione è in gran parte giocato sulla tensione che accompagna il vagabondare di Paul e Gloria. Non ci vuol molto a capire che la ragazzina è una mina vagante pronta a esplodere in qualsiasi momento ed è questa energia che sprigiona dalla sua figura ad alimentare il romanzo di formazione. Dopo Calvaire e The Lonely Heart Killers, la trilogia delle Ardenne di Fabrice du Welz si conclude con un film più intimo, che azzarda uno scavo psicologico su un personaggio fuori dagli schemi, offrendo al pubblico uno sguardo sull'abisso dell'adolescenza. Ma per quanto sui generis, Adorazione è pur sempre una storia d'amore che ripropone il potere fascinatorio del femminile sul maschile. Assunto valido per tutte le età e a tutte le latitudini.
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Conclusioni
La recensione di Adorazione sottolinea il fascino magnetico del film di Fabrice du Welz, romanzo di formazione che racconta la fuga di due adolescenti, la paziente psichiatrica Gloria e il solitario Paul attraverso la campagna delle Ardenne. Film di silenzi, atmosfere e improvvisi scoppi d'ira che offre uno sguardo altro sull'adolescenza.
Perché ci piace
- Cast azzeccatissimo, con due giovani interpreti di grande talento.
- La regia di Fabrice du Welz è calibrata e coraggiosa.
- Notevole la valorizzazione dell'ambiente e delle location naturalistiche.
Cosa non va
- Il film racconta personaggi ostici, enigmatici, oscuri lasciando tante domande prive di risposta.