Stéphane è un rinomato ginecologo che vive in paesino del Sud insieme alla sua splendida famiglia. Il suo unico cruccio è quello di non aver avuto un erede del suo stesso sesso, ma bensì tre figlie che ad ogni modo adora con tutto se stesso. La mancanza di una figura maschile pesa però enormemente nella sua quotidianità, al punto che risulta spesso invadente con i nuovi fidanzatini delle ragazze e puntualmente li fa scappare uno dopo l'altro: a pagare maggiormente la situazione è la secondogenita Alexia, che ha deciso addirittura di allontanarsi da casa raggiunta la maggiora età e trasferirsi all'estero proprio per sfuggire a quel padre così asfissiante.
Come vi raccontiamo nella recensione di AAA genero cercasi, Stéphane è infatti alla ricerca di un compagno perfetto per Alexia e pensa che la situazione sia prossima a risolversi per il meglio quando la figlia, rientrata al nido familiare, comincia a frequentarsi con l'affascinante Thomas, una star della squadra di rugby locale. Uno sport del quale il protagonista è un grande tifoso e ora questi spera di aver trovato il genero ideale. La situazione prende una piega imprevista quando, anche per via delle sue ingerenze, la relazione si interrompe bruscamente e Alexia inizia ad uscire con un goffo medico suo sottoposto...
Risate per tutti
Una figura ben più che ingombrante quella interpretata da Kad Merad, ormai volto e corpo simbolo di certo cinema leggero d'Oltralpe, quello all'insegna del puro disimpegno pensato per un pubblico di famiglie. D'altronde AAA genero cercasi possiede tutte le carte in regola per rivolgersi ad uno spettatore medio, con la comicità sempre e comunque accompagnata da un sentimentalismo di facile impatto e da una certa morale sulla libertà di scelta. Certo nell'ora e mezzo di visione non mancano un passaggio di situazioni più irriverenti del previsto, con tanto di spogliarellista ingaggiata ad hoc per innescare un finto tradimento da parte di quello visto come uno "scomodo rivale", ma nel complesso l'operazione si appoggia a una divertente medietà vista e rivista decine di volte anche soltanto limitandosi alla terra francese.
Bye Bye Morons - Addio a tutti, la recensione: una commedia tragicomica
Una storia già vista
Tra improbabili citazioni a Jean Dujardin - il personaggio di Thomas sostiene ripetutamente di essere scambiato per il famoso attore, quando la somiglianza non è per niente così netta - improbabili travestimenti da Babbo Natale, parti dell'ultimo minuto al ristorante e quant'altro, la sceneggiatura offre una discreta varietà a tema pur al netto di alcune forzature più o meno evidenti, così come le scelte o le reazioni delle varie pedine coinvolte non appaiono sempre credibili, anche se contestualizzate al dominante modus farsesco. Ci si diverte ma col freno a mano tirato, con un riso appena abbozzato, e allo stesso modo le emozioni soffrono di una certa prevedibilità degli eventi, quasi che tutto sembra costruito per far deragliare i vari bivi narrativi sul medesimo binario, all'uso e consumo del massimo risultato con il minino sforzo, nel tentativo di strizzare l'occhio a un audience il più ampia possibile.
Il festival dei matrimoni
Pur con una coralità meno diffusa tra futuri sposi e figlie da sposare rispetto alla connazionale saga, ben più fortunata e riuscita nella sua inclusività frutto di un'eterogeneità sociale, di Non sposate le mie figlie, giunta al terzo capitolo, A.A.A. Genero cercasi può essere tranquillamente catalogata in questo tipo di commedie dove è l'ambiente domestico e lo scontro tra generazioni a provocare scintille. In questo caso in particolare è il personaggio di Stéphane ad essere elemento scatenante, in quanto bambinone mai cresciuto che vorrebbe decidere al posto degli altri: tratti egoistici che finiscono per renderlo a tratti respingente nei suoi eccessi, pur sempre virati all'intento ilare dell'insieme.
Conclusioni
Un padre che spera di vedere prima o poi accasarsi tutte le sue tre figlie femmine con il miglior partito possibile, non per loro ma per lui: figura invadente che ha preso soprattutto di mira la secondogenita Alexia, vittima fin dall'adolescenza del carattere oppressivo e assillante del genitore. Ora donna adulta, vede ancora una volta il padre intromettersi nelle sue questioni di cuore, con tutte le conseguenze del caso. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di AAA genero cercasi, ci troviamo davanti ad una commedia francese che punta tutte le proprie carte su una spiccata leggerezza, a tratti fin troppo leggera negli eccessi farseschi che vedono al centro della vicenda una famiglia ben più che problematica. Si ride a tratti, ci si emoziona poco in un'operazione che non brilla per originalità, pur risultando guardabile.
Perché ci piace
- Una manciata di gag e battute divertono con gusto.
- Un'operazione semplice semplice...
Cosa non va
- ...che si rivela anche fin troppo esile alla resa dei conti.
- Emozioni scontate che strizzano eccessivamente l'occhio al grande pubblico.