Quella che presentiamo in questa recensione di A Teacher, dal 30 luglio su Disney+ Star con tutti gli episodi subito disponibili, è una storia controversa. Si tratta della relazione fittizia fra un'insegnante di letteratura e uno studente ad Austin, nel Texas, ispirata all'omonimo film del 2013 (inedito in Italia) scritto e diretto da Hannah Fidell, che ha realizzato anche la miniserie. Ispirata a nessuna storia vera in particolare, ma a tante messe insieme, più di quante immaginiamo, come hanno dichiarato la stessa Fidell e lo showrunner, la miniserie prende vita nel Sud degli Stati Uniti, notoriamente più conservatore.
UNA STORIA CONTROVERSA
Kate Mara (House of Cards, qui anche produttrice) e Nick Robinson (Melissa & Joey) si sono presi l'arduo compito di interpretare rispettivamente l'insegnante Claire Wilson e lo studente Eric Walker coinvolti nello scandalo. I dieci episodi che compongono la miniserie mostrano l'intera vicenda nel corso degli anni, dal primo incontro dei due all'evoluzione sempre più malsana e ossessiva del loro rapporto. Un percorso che mostra nel finale grande consapevolezza e che è stata apprezzato rispetto al film originario per aver saputo chiudere le fila del racconto e mostrare uno sviluppo più coeso.
Mara e Robinson offrono un'interpretazione convincente per quella che è a conti fatti una storia difficile da esprimere e da raccontare, e i compagni di classe e la famiglia di lui da una parte, il marito, il fratello e i colleghi di lei dall'altra mostrano un micro universo che permette di rendere più credibile le loro performance. Gli sguardi dei due protagonisti, le loro reazioni spesso esagerate e impulsive, rendono bene l'idea della passione che li travolge e che non sanno spiegarsi inizialmente. Così come la regia, che indugia sui volti e sui dettagli dei corti dei due attori, e la fotografia, che gioca con i chiaroscuri, accentuando l'ambiguità e la complessità del racconto.
PASSIONE O OSSESSIONE?
Apprezzabile è poi l'idea da parte degli autori di non concentrarsi solo sulla storia in sé ma sulle sue conseguenze anche a distanza di anni per permettere allo spettatore di avere un quadro più completo. Per permettere agli interpreti di mostrare il cambiamento e l'evoluzione (o involuzione) dei personaggi. Da un lato Mara tratteggia la solitudine di questa giovane donna che ha fatto sempre tutto ciò che gli altri si aspettavano da lei, e ora si sente soffocata dalla vita matrimoniale e dal non riuscire ad avere un figlio. Dall'altro Robinson mostra un giovane in preda agli ormoni della crescita e allo scombussolamento emotivo che l'adolescenza comporta, e allo stesso tempo più maturo della sua età, dovendo badare ai fratellini più piccoli per aiutare la madre single.
Proprio il loro parlare dei rispettivi padri li avvicinerà, e non è l'unico parallelismo della storia: come uno degli amici di Eric, che frequenta la sorella più piccola di un altro loro amico. "Ma l'età è numero". Sulla carta forse, ma non quando c'è di mezzo il potere (educativo in questo caso). Questa è l'altra tematica affrontata dalla miniserie, il bisogno di controllo che si ha crescendo e quanto il lasciarsi andare possa risultare liberatorio ma anche pericoloso soprattutto se si ricopre un determinato ruolo, come quello di un insegnante. A volte un "colpo di fulmine" brucia tutto ciò che gli sta intorno.
Conclusioni
Chiudiamo questa recensione di A Teacher sottolineando nuovamente come la miniserie racconti una storia controversa, la relazione fra un’insegnante di letteratura e uno studente promettente, e le conseguenze che essa porta nella vita loro e di chi gli sta accanto. Il modo di raccontarlo, tra sceneggiatura, regia e fotografia e l’interpretazione dei due protagonisti risulta rispettoso della delicatezza della storia che nasce da un pericoloso “colpo di fulmine”.
Perché ci piace
- L’interpretazione dei due protagonisti, Kate Mara e Nick Robinson.
- La scelta di raccontare anche le conseguenze che la storia ha sui personaggi a distanza di anni.
Cosa non va
- Si sarebbero potuti approfondire maggiormente alcuni aspetti della relazione, così come alcuni cliché dei personaggi e dell’ambientazione texana.