Prima avvertenza: non farsi fuorviare dal titolo italiano: sebbene si intitoli 12 ore per la fine del mondo (nell'originale russo è semplicemente Mira), qui non c'è nessuna apocalisse globale. Certo, nel disaster movie russo appena uscito in streaming su Amazon Prime Video, la grave catastrofe è evidente visti i danni causati da una pioggia di meteoriti, ma è limitata a una precisa zona della terra. Insomma non stiamo parlando di un pericolo per l'intera umanità.

Del resto il film di Dmitriy Kiselev se ne frega altamente di cosa succede altrove per concentrarsi in particolare su Vladivostok e su gruppo familiare specifico. Anche per questo non si può nemmeno dire che si tratta di una sorta di Armageddon in salsa russa, perché in realtà, pur essendo anche più spettacolare di tanti prodotti americani, qui tutti gli sforzi di chi è nello spazio a lottare e sgobbare sono rivolti solamente a salvare i propri cari sulla terra, utilizzando tutte le tecnologie a disposizione per questo unico scopo.
Una pioggia di meteoriti e un padre astronauta con una figlia da salvare

In 12 ore per la fine del mondo la protagonista è Valeria "Lera" Arabova (Veronika Ustimova), una quindicenne che vive a Vladivostok insieme alla madre Svetlana, al patrigno Boris e al fratellastro più piccolo Yegor. È una ragazza problematica che soffre ancora per le conseguenze di un incendio quando si è trovata da piccola sola in un ascensore, evento che ha causato il divorzio dei suoi genitori e un rapporto irrisolto col padre astronauta, l'ingegnere di volo Valery Arabov (Anatoliy Beliy), che poco dopo quei fatti partì per una lunga missione spaziale a bordo della stazione Mira.

Quando una pioggia di meteoriti che la stazione spaziale stava monitorando, cade in modo imprevisto su alcune zone della Terra, fra le quali proprio quella dove vivono i figli, l'unico sopravvissuto a bordo della navicella Arabov utilizzerà la tecnologia satellitare e l'intelligenza artificiale per mettersi in contatto in modo molto creativo con Lera e guidarla alla salvezza in mezzo alla catastrofe.

Effetti speciali al top ma c'è troppo drammone familiare
Il disaster movie russo risalente a tre anni fa, può vantare sicuramente una buona regia, effetti speciali da applausi, davvero fantastici, e riprese spaziali molto realistiche. È in gran parte anche emozionante e avvincente, ma finisce per essere penalizzato da una sceneggiatura che al di là di ogni pretesa di verosimiglianza (si va oltre anche per l'ambito di un dramma fantascientifico), gioca troppo con i sentimenti.

Puntare il focus solo una vicenda familiare, per risolvere tra l'altro traumi pregressi, finisce per sminuire la tragedia che si sta svolgendo a livello più vasto. Rendendo non del tutto limpide, anche se comprensibili, le gesta dell'astronauta eroe. C'è insomma un po' troppo drammone familiare, e forse anche per questo il film finisce in un imbuto fin troppo prevedibile, perché quando si tratta di vicende spaziali, drammi, figli, ex mogli, sacrifici e corse contro il tempo, difficile non azzeccare dove si va a parare.
Un imperdibile piano sequenza mozzafiato di 8 minuti

Ma il film di Dmitriy Kiselev, come accennato, ha anche tanti punti positivi. C'è in particolare una scena davvero meravigliosa, un piano sequenza (o almeno quello che pare tale) di ben 8 minuti mozzafiato quando Lera cerca di scampare all'improvvisa pioggia di meteoriti partendo dalla sua stanza per andare in tutt'altra zona della città fra gente che corre, rovinosi crolli di palazzi, passaggi in auto, salvataggi volanti, incidenti e perfino gatti miracolosi. Ed è un modo molto originale per raccontare un disastro di tale portata.

Soprattutto nella prima parte il ritmo è valido, sono intense anche le recitazioni, ma poi nella seconda parte il film un po' si dilata inutilmente, sfilacciandosi con dialoghi banali e gigantesche assurdità, anche nell'ambito di un dramma fantascientifico che già tiene ben alta la soglia della credibilità. Però nonostante qualche lungaggine di troppo, 12 ore per la fine del mondo fa il suo dovere sul piano dell'entertainment, tanto che se non lo sapessimo, ci sembrerebbe di vedere uno dei tanti blockbuster americani sul tema, piuttosto che uno sci-fi russo. E realizzato sicuramente meglio di tanti prodotti hollywoodiani.
Conclusioni
Lo sci-fi russo disponibile su Prime Video assomiglia molto a un disaster movie americano, ma è realizzato meglio sul piano tecnico, è più spettacolare e vanta effetti speciali straordinari oltre a un piano sequenza memorabile. Peccato che la sceneggiatura punti troppo sul dramma familiare privato, scivolando in dialoghi banali e tagliando quasi fuori la tragedia globale, rendendo il film anche molto prevedibile.
Perché ci piace
- Gli effetti speciali sono molto ben realizzati.
- Un piano sequenza straordinario di 8 minuti.
- Il punto di vista originale di un disatro globale.
Cosa non va
- Puntare molto su una vicenda familiare è anche un grosso limite.
- Dialoghi un po’ banali e una certa prevedibilità.