In pochi anni ha conquistato una visibilità ed una fama come raramente accade ad un giovane autore, per di più tanto televisivo quanto cinematogafico, eppure l'appena 45enne J.J. Abrams è ad oggi effettivamente un nome che pesa: pesa presso i network televisivi, pesa presso gli studi cinematografici e pesa nell'immaginario del pubblico che, ne siamo certi, affollerà le sale per vedere il suo nuovo lavoro, il misterioso Super 8 che arriverà negli USA il prossimo giugno (noi italiani dovremo attendere il 30 settembre). Nella serata di ieri abbiamo potuto assistere ad un'esclusiva anteprima per la stampa di 20 minuti del nuovo lavoro dell'autore di Lost e del reboot di Star Trek - gli stessi venti minuti che qualche settimana fa avevano entusiasmato la stampa selezionata di New York - e possiamo dire con convinzione che, a differenza di quanto sempre più spesso accade, il risultato è veramente all'altezza delle aspettative.
Le tre scene che abbiamo avuto modo di vedere sono infatti perfettamente in linea con quanto promesso dal regista, ovvero uno sci-fi che richiami come atmosfera i capolavori del genere (datati ormai 30 anni e più) di Steven Spielberg, non a caso qui produttore esecutivo, ma che allo stesso tempo possa essere anche moderno e vicino ai gusti delle nuove generazioni.In appena venti minuti - e quanto avremmo voluto che fossero di più! - scopriamo infatti le diverse anime del film: si inizia da quella più introspettiva e drammatica che vede protagonisti con il giovanissimo Joe e il padre sceriffo insieme a cena, e dal loro breve dialogo scopriamo che il ragazzo ha da poco perso la madre in un incidente e se il padre sembra più che convinto a voler cambiare aria e trasferirsi altrove, Joe non vorrebbe lasciare gli amici con cui condivide un fantastico progetto, quello di realizzare un film amatoriale sugli zombie.
La scena seguente rappresenta il vero cuore del film, con questi cinque ragazzini che in gran segreto vanno fuori città a girare il loro film: oltre a Joe, che è incaricato di occuparsi del suono e del trucco, ci sono Charles, leader del gruppo e regista/autore della pellicola, e soprattutto Alice, la "prima donna" del film che dimostra di avere inaspettate doti recitative e di cui Joe è evidentemente da lungo tempo innamorato.
Proprio mentre stanno girando, intorno a loro si scatena l'inferno: un treno passa velocemente accanto al loro improvvisato set ma all'improvviso sui binari sbuca un furgoncino che causa un impressionante e spettacolare incidente in cui per poco i ragazzi non perdono la vita. Quando la situazione si è finalmente stabilizzata, i ragazzi scoprono che alla guida del furgone c'è il loro insegnante di biologia, morente, che li incita, perfino minacciandoli, a fuggire dalla scena dell'incidente prima che "loro" possano rintracciarli. E' così che i cinque ragazzini riescono a scappare di gran lena, riuscendo a malapena a raccogliere le loro attrezzature tra cui la cinepresa super 8 che ha inavvertitamente ripreso tutto l'incidente.E cosa c'è di così misterioso e importante in questo treno da richiedere l'immediato intervento dell'esercito armato di tutto punto? Lo scopriamo appunto nell'ultima scena quando una misteriosa creatura, evidentemente fuggita dal cargo incidentato, arriva in una tranquilla stazione di servizio distruggendo tutto ciò che trova in modo estramemente spettacolare. Azione, ironia, sentimenti, un gruppo di giovanissimi attori (tra cui la Elle Fanning di Somewhere) che bucano immediatamente lo schermo, e in più tanti tipici elementi della filmografia di Abrams (il "mostro" misterioso è una costante del regista, dal fumo di Lost all'invasore estraterrrestre di Cloverfield) e di Spielberg (tanti i rimandi, accennati ma evidenti, a classici quali E.T. l'extraterrestre, Incontri ravvicinati del terzo tipo o I Goonies): tutto questo e, ne siamo certi, molto altro rappresentano i punti di forza di un film che certamente sarà tra gli eventi della prossima estate, noi siamo virtualmente già in fila per continuare l'entusiasmante visione.