Mistero a Berlino
La propria identità è una delle cose più preziose che possediamo, è quella che definisce chi siamo, i nostri sogni e speranze, la reputazione che con gli anni abbiamo costruito ed il rispetto che ne consegue. Perdere tutto questo, in un istante, senza apparente spiegazione, non è una situazione semplice da gestire ed è quella in cui si trova il protagonista di Unknown - Senza identità, il dottor Martin Harris, in arrivo a Berlino per un convegno scientifico in cui dovrà esporre le sue scoperte, coinvolto in un drammatico incidente d'auto con il taxi che lo stava riportando in aeroporto per recuperare una delle sue valigie lasciata indietro erroneamente. Dopo quattro giorni in ospedale, il ritorno dalla moglie Elizabeth all'hotel Adlon, a due passi dalla Porta di Brandeburgo, è sconvolgente: la donna non lo riconosce ed un altro uomo ha assunto la sua identità. Ovviamente le autorità non credono alla sua storia e Martin si trova da solo in una città che non conosce, colmo di dubbi ed incredulità su quello che sta accadendo, in fuga ed inseguito e con l'unico scopo di provare la sua vera identità partendo da quei pochi frammenti di ricordi che emergono poco per volta alla sua memoria, a cominciare da quello che è il primo punto di contatto con l'evento traumatico che l'ha visto protagonista: la tassista che guidava il taxi e che l'ha tratto in salvo prima che il veicolo affondasse nel fiume dopo l'incidente.

Se infatti ci sono alcuni momenti, soprattutto nella prima parte del film, che possono far sorridere per l'apparente ingenuità eccessiva, questi acquistano la giusta valenza nell'ottica della soluzione del mistero, una volta svelata.
Il regista di origine spagnola costruisce bene Unknown, dando vita a momenti di tensione che fanno trasparire l'attitudine all'horror già vista in Orphan, e non nega allo spettatore alcune sequenze ad alto tasso di spettacolarità, tra inseguimenti ed esplosioni nei luoghi più noti della città tedesca, dove il film è stato presentato fuori concorso alla 61ma edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino: chi conosce la città potrà facilmente riconoscere la Fernsehturm sullo sfondo, la celebre Statua della Vittoria, la porta di Brandeburgo e la commerciale Friedrichstrasse, teatro di uno spettacolare inseguimento.

Non vanno cercati intenti alti in Unknown, non è il suo fine. E' un film che si prefigge lo scopo principale di intrattenere lo spettatore per le sue quasi due ore di durata e lo fa senza momenti di stanca o perdite di ritmo. Per una produzione di questo tipo, è un grande merito.
Movieplayer.it
3.0/5