Recensione Ladri di cadaveri - Burke & Hare (2010)
Attesissimo ritorno di John Landis, Burke & Hare - Ladri di cadaveri è uno spregiudicato e grottesco showtime, una commedia nera sovversiva e spassosa che unisce sullo schermo due strepitosi Andy Serkis e Simon Pegg.
Nella graziosa Scozia la strana coppia irlandese protagonista di Ladri di cadaveri - Burke & Hare tira avanti a stenti e si guadagna da vivere architettando truffe su truffe. Quando l'ultima frode viene allo scoperto, i due devono scervellarsi per trovare un'idea migliore delle precedenti: la soluzione è sotto i loro occhi e gli basta guardarsi intorno a Edimburgo, la capitale medica del mondo, per capire che "sangue e budella" sono l'affare del secolo. Decidono allora di procurarsi cadaveri freschi e di fornirli al dottor Knox, un elegante chirurgo che disseziona corpi in maniera moderna e in competizione con Monroe, seguace della old school. Il progetto parte quasi per caso, ma presto i due si ritrovano ad ammazzare persone tra i vicoli notturni e a pagare un'ingente percentuale alla mala di West Port finendo seriamente nei guai. Tra Lucky, la moglie ambiziosa di Hare, Ginny, ex prostituta che vuole sbarcare il lunario come attrice teatrale, e McLintoch, Capitano della Milizia alle loro calcagna, il duo sfortunato e sgangherato sarà a un passo dall'avere il cappio al collo.
Attesissimo ritorno di John Landis, il provocatorio ed eclettico regista di Un lupo mannaro americano a Londra e del cult The Blues Brothers, Burke and Hare è uno spregiudicato e grottesco showtime, prodotto non a caso dalla inglese Ealing Studios, che aveva firmato Ladykillers dei Coen. Landis ci trascina in una commedia dark dis-umana che nobilita gli assassini, una strepitosa ballata intrisa di raffinato humour e sarcasmo anglosassone, che non risparmia nessuno dei miti all british e in cui il prezzo dei morti è più alto di quello dei vivi. La stravaganza dei suoi intrecci e dei suoi personaggi surreali si mescola come in un simpatico fumettone cupo all'originalità di una storia vera di cui l'immagine sottolinea la decadenza del corpo e la debolezza dell'anima.
La divertente favola macabra ha per protagonisti due spassose e pasticcione canaglie, imbroglioni impenitenti di segno uguale e opposto: William Hare è il più disgustoso dei due e l'unica cosa che sa fare è usare l'immaginazione, come gli ricorda una moglie gretta e volgarotta, mentre William Burke è il sentimentale, quello che ascolta la coscienza e sogna perfino davanti all'inverosimile rappresentazione tutta al femminile di Macbeth-Ginny, la faccia d'angelo che lo abbindola facendogli gli occhi dolci. Nei panni scozzesi di una coppia che sembra presa in prestito a un film di Mel Brooks riconosciamo dai primi sguardi Andy Serkis, gli indimenticabili occhi di ghiaccio di Gollum ne Il Signore degli Anelli, e Simon Pegg, star de L'Alba dei morti dementi - Shaun of the Dead. Insieme i due attori rubano la scena a star popolari come Tom Wilkinson, il cinico e progressista dottor Knox, e perfino a cospicui cammei come quello del canuto Christopher Lee. L'irresistibile duo artistico d'eccellenza Serkis-Pegg è una combinazione perfetta di fisicità e comicità destinata a conquistare il grande pubblico e i fan di Landis. Il regista sa affidargli con fondata sicurezza battutine blasfeme e impertinenze verbali dimostrando una sfrontatezza sovversiva necessaria per ridicolizzare con disinibito savoir faire perfino Shakespeare in patria. Welcome back John Landis!