Amori, incantesimi e (troppe) altre cose
Il successo delle leggiadre fatine Winx sembra non avere mai fine. Quattro stagioni televisive, più la quinta in arrivo a gennaio, un lungometraggio per il cinema, una pletora di action figures, albi di figurine, giornalini, e perfino un musical e uno spettacolo sul ghiaccio, ma ancora la fame delle bambine per incantesimi, folletti e fidanzatini non si è placata. Si presenta con questo curriculum Winx Club 3D - Magica avventura, fuori concorso nella sezione Alice nella città e per l'occasione accompagnato dall'accessorio del momento: la stereoscopia. In ideale continuità con la precedente pellicola cinematografica, qui troviamo Bloom finalmente riunita con i propri veri genitori, i regnanti del pianeta Domino, e calata alquanto malvolentieri nel ruolo di principessa. Almeno finché l'amato Sky, anch'egli principe ereditario, non le chiede di sposarlo. Ma la felicità dei due è di breve durata, perché un antico segreto minaccia di rendere impossibile l'unione tra i rispettivi regni. Inoltre, le perfide streghette Trix, nemiche giurate del sestetto fatato (di Roxy, settimo membro del gruppo, introdotto nella quarta stagione televisiva, non c'è traccia), si sono alleate con le streghe antenate per manipolare il mitico albero della vita e eliminare per sempre tutta la magia positiva. Tra coppie che scoppiano, genitori in lotta, poteri altalenanti e forze oscure in azione, non ci sarà un attimo di pace per le affascinanti fatine.
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Discutibili anche alcune scelte di regia: l'ipercinetismo delle telecamere, probabilmente usato per mascherare la non eccessiva fluidità delle animazioni, inficia spesso la comprensione delle scene di combattimento, oltre a rivelarsi del tutto inopportuno nelle sequenze dal contenuto meno concitato. Dal punto di vista tecnico la componente tridimensionale è ben realizzata, sebbene se ne faccia un uso espressivo abbastanza banale, teso a spettacolarizzare gli incantesimi delle ragazze e nulla più. Questa scelta appare tanto più uno spreco se si pensa al modo in cui alcune ambientazioni di una certa suggestione (una fra tutte, la stanza tridimensionalmente impossibile di escheriana memoria) avrebbero potuto essere esaltate dalla stereoscopia.
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Movieplayer.it
2.0/5