L'amore d'inverno
Venezia, inverno del 1999. Camilla e Silvestro, entrambi diciottenni, sono su un vaporetto pronti a cominciare una nuova avventura, quella universitaria. Si guardano, si piacciono, finiscono perfino con il passare la notte insieme, ma il mattino dopo nessuno dei due sembra avere il coraggio di fare il primo passo. Nei dieci anni successivi si incontreranno e si scontreranno più volte, per poche ore o per diverse settimane, da amici, da innamorati, da coinquilini. Per dieci anni si inseguono e pian piano scoprono un amore che per gli spettatori è invece evidente dal primo incontro.
Opera prima del regista Valerio Mieli, anche co-autore della sceneggiatura finalista al Premio Solinas, questo Dieci inverni è una commedia romantica atipica (nonostante vi siano non poche somiglianze con l'americano Sballati d'amore del 2005) che si limita a inquadrare dieci momenti diversi della fase d'innamoramento e corteggiamento di due persone, pochi flash distanti nel tempo e a volte anche nello spazio. Non sappiamo quindi cosa succede tra i vari inverni che seguiamo, possiamo solo immaginarlo, mentre nulla ci viene risparmiato dei vari tira e molla sentimentali non sempre plausibili o sorretti da un approfondimento psicologico adeguato.
I due giovani interpreti Isabella Ragonese e Michele Riondino sono carini e simpatici e, quantomeno nella prima parte, si dimostrano affiatati e sufficientemente credibili, mentre la fase della "maturità" non è gestita altrettanto bene soprattutto a livello di script, per di più chiudendo con un finale non all'altezza del climax costruito per l'intera durata della pellicola. Da segnalare rimangono l'inusuale ambientazione tra Venezia e Mosca e una comparsata canterina di Vinicio Capossela; non abbastanza per scaldarci il cuore per dieci lunghi inverni.Movieplayer.it
2.0/5