Controcampo italiano: vince il discusso 20 sigarette

Il Bisato d'Oro va, invece, a Noi credevamo di Mario Martone e al cast al completo di Balada triste de trompeta. Premiato anche il decano dei critici Morando Morandini.

Mentre si avvicina la fine della 67° Mostra del Cinema di Venezia e si intensificano le supposizioni sui titoli che si porteranno a casa gli ambiti Leoni, si cominciano ad assegnare i primi premi. Aureliano Amadei è il vincitore della sezione "Controcampo Italiano" con il film 20 sigarette, in cui racconta la sua storia di sopravvissuto all'attentato del 12 novembre 2003 a Nassirya. La pellicola, al centro di accese discussioni in merito alle dichiarazioni del regista sul tentativo di censura, è stata premiata dalla giuria presieduta da Valerio Mastandrea per "la densità del racconto che ha il ritmo di una verità, in cui si intersecano, con intelligenza e non senza qualche venatura di ironia, gli elementi dell'esercizio di libertà". Menzione speciale all'attore protagonista Vinicio Marchioni.

Assegnato anche il Bisato d'Oro 2010, premio della critica indipendente che, per il quarto anno consecutivo, si è riunita per proclamare i suoi personali vincitori. Di seguito i risultati.

Premio al miglior protagonista della Mostra
Al cast degli attori del film Balada triste de trompeta" di Álex de la Iglesia.
"Uno splendido gruppo di attori, che sotto la guida preziosa di un regista visionario com'è Álex de la Iglesia, hanno saputo dar vita a un sogno chiamato grande cinema".

Premio per il film che meglio ha incarnato lo spirito della Mostra
A Noi credevamo di Mario Martone
"Un film che ha saputo raccontare la Storia con la sobrietà di cui solo gli storici sono capaci, riuscendo a regalare la poesia di un cinema mai banale nella sua emozione narrativa".

Premio per il personaggio che meglio illustra il senso del cinema
A Morando Morandini
"Per il rigore e la chiarezza con cui ha sempre raccontato il cinema, esplorandone l'universo con grande curiosità intellettuale e preziosa umiltà espositiva, senza mai creare distanza fra sè e il lettore, rispettando il lavoro e la fatica di ogni autore".