The Lodgers: Una favola gotica senza brividi né colpi di scena

Il film di Brian O'Malley è un horror che purtroppo, a parte l'originalità di essere ambientato nell'Irlanda della prima metà del secolo scorso, ha nel complesso pochi punti di forza.

The Lodgers - Non infrangere le regole: una scena del film
The Lodgers - Non infrangere le regole: una scena del film

"Mai andare a letto dopo mezzanotte, mai far entrare estranei in casa, mai separarsi" sono le tre semplici regole che Rachel ed Edward, i due gemelli protagonisti di The Lodgers - Non infrangere le regole, sono costretti a seguire per poter sfuggire agli esseri spettrali che si nascondono nella loro dimora. Isolati nella campagna irlandese, in una villa nobiliare ormai in rovina, i due mantengono scarsi contatti con gli abitanti del villaggio vicino e si preparano a affrontare un infausto destino (che poi si scoprirà essere lo stesso dei loro genitori e di tutti i loro antenati).

Queste sono le premesse di un horror che purtroppo, a parte l'originalità di essere ambientato nell'Irlanda della prima metà del secolo scorso, ha nel complesso pochi punti di forza: la trama è poco originale e la storia procede senza colpi di scena, trascinando lo spettatore verso un finale prevedibile e che lascia con l'amaro in bocca. La casa in cui i personaggi sono costretti a vivere (la Loftus Hall di Wexford, a quanto pare tra le dimore più infestate d'Irlanda), diviene la vera protagonista del film, con le sue stanze polverose e gli anfratti da cui provengono sussurri spettrali. Purtroppo però, anche se le ambientazioni sarebbero quelle ideali per un horror, The Lodgers non riesce né a spaventare né a catturare l'attenzione dello spettatore.

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The Lodgers - Non infrangere le regole: Charlotte Vega in una scena del film
The Lodgers - Non infrangere le regole: Charlotte Vega in una scena del film

Presenze spettrali nell'Irlanda degli anni '20

The Lodgers - Non infrangere le regole: Charlotte Vega in un momento del film
The Lodgers - Non infrangere le regole: Charlotte Vega in un momento del film

In The Lodgers ci troviamo alla fine della guerra d'indipendenza irlandese: i soldati ritornano alle loro case ma sono visti come traditori per aver accettato una tregua forzata con l'Inghilterra. Sean, soldato interpretato da Eugene Simon, dopo essere stato accolto con ostilità nel villaggio natio si sente subito attratto da Rachel, con cui intreccia presto una relazione destinata ad infrangere gli equilibri con il gemello e con i misteriosi inquilini della casa. L'inquadramento spazio-temporale è tra i pochi elementi originali del film, peccato però che non venga mai sfruttato a dovere: non approfondendo la situazione storica in cui le vicende hanno luogo, i personaggi risultano scarsamente delineati e le relazioni tra loro sterili e superficiali. Tra tutte l'unica interpretazione degna di nota è quella di Charlotte Vega, nella parte di Rachel, che riesce a trasmettere il forte senso di isolamento e disperazione che la situazione in cui si trova, apparentemente senza scampo, le provoca. Gli altri personaggi vengono rappresentati in maniera così sommaria da non provocare nello spettatore alcun tipo di empatia nei loro confronti, ci si ritrova quindi del tutto indifferenti a ciò che gli sta accadendo e al loro destino.

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Tra Crimson Peak e The Others: case in rovina e fantasmi del passato

The Lodgers - Non infrangere le regole: un primo piano di Bill Milner
The Lodgers - Non infrangere le regole: un primo piano di Bill Milner

Gli amanti del genere noteranno le tante somiglianze tra The Lodgers e altri film horror più o meno recenti; i primi a venirci in mente sono senza dubbio Crimson Peak di Guillermo del Toro e The Woman in Black del 2012, che utilizzavano gli stessi spunti tipici del genere gotico che però in questo caso risultano decisamente meno convincenti. Certe atmosfere ricordano anche The Others, dove in una casa isolata i suoi protagonisti erano perseguitati da misteriosi e sovrannaturali inquilini: il terrore che Nicole Kidman trasmetteva semplicemente camminando da una stanza buia all'altra qui non è però neanche lontanamente sfiorato. Nemmeno il finale, che dovrebbe rappresentare il climax dell'intera vicenda, riesce a convincere ma risulta anzi mal inserito nel resto della storia, affrettato e poco sensato rispetto a quanto detto fin precedenza.

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La più grande colpa di Brian O'Malley e David Turpin, rispettivamente regista e sceneggiatore di questo film, è quella di non aver sfruttato le buone premesse e le ottime scenografie a loro disposizione per creare un horror degno di nota. The Lodgers è decisamente un'opera con una bella cornice ma povera di contenuto.

Movieplayer.it

2.0/5