The Childhood of a Leader: Liam Cunnigham, Berenice Bejo e l'educazione del dittatore

Assente Robert Pattinson, sono le sue costar a presentare uno dei film più difficili e intrinsecamente politici di questa edizione della Mostra veneziana insieme al regista Brady Corbet.

Il nome suonerà sconosciuto ai più, ma il volto risulterà noto a chi ha visto la bellissima miniserie Olive Kitteridge, ma anche Melancholia o l'apprezzato La fuga di Martha. Con una lunga carriera di attore alle spalle, a 26 anni Brady Corbet in presenta a Venezia una pellicola decisamente impegnativa. The Childhood of a Leader è un film oscuro e a tratti sperimentale, con un pesante sottotesto politico che deriva dall'essere liberamente ispirato a un racconto breve di Jean-Paul Sartre. Un'opera che, per stile e temi, non ti aspetteresti certo da un giovane regista esordiente nato e cresciuto in Arizona. Per il suo pamphlet in costume, ambientato nella campagna francese sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale, Corbet ha scelto un cast decisamente variegato e internazionale. A interpretare i genitori del piccolo protagonista troviamo la star de Il trono di spade Liam Cunningham, irlandese purosangue, e la francoargentina Bérénice Bejo. In un piccolo, ma significativo ruolo compare, inoltre, il popolare Robert Pattinson mentre la rivelazione di Nymphomaniac - Volume 1 Stacy Martin veste i panni di una giovane insegnante di francese.

La controrivoluzione della pellicola

The Childhood of a Leader: un primo piano del film di Brady Corbet
The Childhood of a Leader: un primo piano del film di Brady Corbet

The Childhood of a Leader non è certo stato un film facile da produrre. Pellicola ostica alla visione, caratterizzata da una fotografia e da un uso delle musiche molto personali, ma anche da una profonda simbologia politica, il film è dichiaratamente intellettuale, perfino pretenzioso , e nonostante la presenza di un divo amato come Robert Pattinson, non sarà facile farlo recepire al grande pubblico. Brady Corbet è consapevole delle difficoltà che ha ancora davanti a sé, ma si dichiara soddisfatto di aver vinto la sua sfida personale dietro la macchina da presa: "Avevo pensato a questo film circa undici anni fa, ma poi mi reso conto che il film era troppo ambizioso e l'ho accantonato. E' stata mia moglie e cosceneggiatrice a convincermi a rimetter mano al progetto anni dopo e mi ha aiutato a portarlo a termine. Io sono americano, ma The Childhood of a Leader è una pellicola europea sia per il cast che per i contenuti. Così abbiamo provato a ottenere fondi europei destinati a opere difficili. Alla fine siamo riusciti a realizzare il film senza compromessi in pellicola 35 mm. Ci sono opere perfette per il digitale, ma The Childhood of a Leader necessitava della pellicola". Brady Corbet tiene moltissimo a sottolineare l'importanza dell'uso della pellicola tanto da lanciare un vero e proprio proclama esclamando: "Trovo strano che molti registi difendano la rivoluzione digitale. Non ne vedo la ragione, visto che è un processo che già in atto. Se vi piace il mio film ditelo, il motivo per cui è così bello visivamente è che è stato girato con una Kodak". A favore della pellicola si schiera anche Liam Cunningham specificando che "per un attore avere a disposizione un numero limitato di ciak ti aiuta a concentrarti. E' un processo straordinario. Senti la pellicola che gira, è qualcosa di organico, non è freddo come il digitale. E' come dipingere con la luce giusta".

Come nasce un film disturbante

Parlando di modelli di riferimento, Brady Corbet non teme di citare alcuni degli autori da cui ha avuto la fortuna di essere diretto come Michael Haneke e Lars von Trier: "The Childhood of a Leader riguarda gli eventi che hanno definito il XX secolo. Non è legato solo alla tirannia e alla violenza, ma è anche un riflesso del cinema che ha definito il XX secolo. Ci sono rimandi ad Haneke e Lars von Trier, ma anche a Jean Vigo e Dreyer e ad altri artisti che mi hanno influenzato o commosso. Ho scelto di raccontare eventi chiave del secolo scorso adottando la prospettiva di un bambino perché pensavo che fosse più semplice. Non volevo imporre il mio giudizio personale sui personaggi perché lo trovo una scelta noiosa e discutibile. Non mi piacciono i film in cui c'è una netta divisione tra buoni e cattivi, ma preferisco utilizzare la comprensione e compassione verso il mio piccolo protagonista prima che lui riesca a sviluppare la sua ideologia". A supporto di questa ambiguità ideologica presente nella pellicola vi è l'uso di una musica disturbante e stridente che cozza con le immagini della campagna francese creando un effetto dissonante. Anche questa è una scelta accuratamente pianificata da Corbin: "Spesso i personaggi del film assumono un atteggiamento isterico. Per sottolineare ulteriormente questa atmosfera ho usato una musica disturbante. Per me Scott Walker è il miglior musicista sul pianeta. Gli ho proposto di lavorare sul tema della tirannia e lui si è accostato a questo argomento a livello avanguardistico, realizzando una partitura originalissima".

The Childhood of a Leader: Bérénice Bejo in un momento del film
The Childhood of a Leader: Bérénice Bejo in un momento del film

I cattivi genitori Liam Cunnigham e Berenice Bejo

Quando gli viene chiesto se non ha avuto qualche remora a interpretare un personaggio 'cattivo', il simpatico Liam Cunningham nega ogni preoccupazione: "Non temo i ruoli in cui devo interpretare un cattivo. Sono famoso per aver dato vita a personaggi buoni e gentili, perciò stavolta mi ha attratto molto la possibilità di tirar fuori il mio lato oscuro come genitore di una famiglia disfunzionale. Mettermi nelle mani di un regista come Brady Corbet è stato un atto di fiducia perché la sceneggiatura non era assolutamente facile da capire, era davvero insolita. Però non potevo rifiutare perché volevo addentrarmi in questo mondo oscuro, questo affascinante universo della Prima Guerra Mondiale. Adoro il fatto che il film non dia risposte, non cerchi mai di farsi piacere dal pubblico". Aggiunge Berenice Bejo: "Sono molto grata a Brady perché mi ha offerto qualcosa di insolito. Solitamente io non recito in inglese e non faccio film americani. Recitare al top in inglese per me è stata una sfida e anche essere una cattiva madre non è stato facile. Dopo aver letto la sceneggiatura ho incontrato Brady e ho capito subito che lui era entusiasta di questo film. Un regista deve avere questo forte desiderio nei confronti di un film, deve avere un punto di vista chiaro. Brady mi ha detto: 'Berenice, farò questo film e la gente lo amerà o lo odierà'. E aveva solo 25 anni. Quando mi ha offerto il ruolo non si è preoccupato del mio accento, né del fatto che dovevo sembrare un po' più trasandata di quanto non sia abitualmente". Brady Corbet si sofferma, infine, sulla presenza nel film di Robert Pattinson, anche lui attore non certo avvezzo a ruoli come quello che gli viene offerto in The Childhood of a Leader. Pattinson ha cancellato all'ultimo momento la sua partecipazione alla Mostra di venezia perché impegnato sul set in Irlanda, ma spiegando il suo coinvolgimento, il regista afferma: "Robert è un caro amico e io ho sempre pensato che per quel ruolo ci volesse una persona carismatica, un divo bello, famoso. Quando introduco il personaggio non uso molti primi piani perché mi piaceva l'idea di avvicinarmi a questa figura lentamente, scoprendolo a poco a poco. Posso dire molto delle persone osservando il loro linguaggio corporale e ho cercato di trasmettere l'identità di questa figura mostrandone i gesti".