Justice League: da Zack Snyder a Joss Whedon, com'è cambiato il kolossal della DC Comics?

Il quinto film del DC Extended Universe ha avuto una lavorazione travagliata, con un passaggio di consegne in cabina di regia e evidenti modifiche al progetto originale. Da quali parti è composto il lungometraggio arrivato in sala, e cosa potremmo ritrovare in un'eventuale versione estesa per il mercato home video?

Justice League: Zack Snyder sul set insieme a Ray Fisher
Justice League: Zack Snyder sul set insieme a Ray Fisher

Non è la prima volta che il cosiddetto DC Extended Universe è oggetto di controversie a causa del rimaneggiamento dei suoi film: nel 2016 c'è stato il doppio caso di Batman v Superman: Dawn of Justice, uscito in sala con mezz'ora di tagli rispetto alla versione preferita di Zack Snyder (accorciata in parte per ottenere il visto PG-13, ma anche e soprattutto per questioni di durata), e di Suicide Squad, apparentemente rimontato per essere più tonalmente vicino agli apprezzati trailer (il regista David Ayer non si è pronunciato in merito, ma ha anche affermato che se potesse tornare indietro rifarebbe il film in un altro modo).

Ben più complessa, invece, la situazione di Justice League , portato a termine non da Snyder, che si è tirato fuori dal progetto la scorsa primavera in seguito alla tragica morte di sua figlia, ma da Joss Whedon, già coinvolto nell'universo DC in quanto sceneggiatore e regista di un annunciato lungometraggio dedicato a Batgirl e precedentemente reclutato proprio da Snyder per scrivere le scene aggiuntive del film che contiene l'atteso team-up fra Batman, Wonder Woman, Flash, Aquaman, Cyborg e Superman. Com'è cambiato quindi il film dal primo montaggio alla versione arrivata al cinema? E cosa possiamo aspettarci da un'eventuale extended edition? Proviamo a passare in rassegna l'evoluzione del progetto, con la solita precisazione: questo articolo contiene spoiler, e se ne sconsiglia la lettura a chi non ha visto Justice League.

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Il baffo clandestino

Batman v Superman: Henry Cavill e Amy Adams interpretano Clark e Lois
Batman v Superman: Henry Cavill e Amy Adams interpretano Clark e Lois

Cominciamo dall'elemento più evidente, quello che consente senza ombra di dubbio di identificare molte delle sequenze rigirate o create ex novo da Whedon: il volto di Henry Cavill. Per chi non lo sapesse, l'attore inglese era impegnato sul set di Mission: Impossible 6 quando è stato convocato per i reshoots di Justice League, e per il nuovo film gli era stato chiesto di farsi crescere i baffi. Nonostante le richieste della Warner Bros., che si era anche offerto di pagare per la creazione di baffi posticci digitali per le riprese restanti, la Paramount ha imposto che Cavill non mettesse mano al rasoio, costringendo i responsabili degli effetti speciali a rimuovere digitalmente la peluria di troppo in tutte le inquadrature "compromesse". A causa dei tempi ristretti di post-produzione l'effetto non è del tutto riuscito, e si vede quindi chiaramente quanto è presente, almeno per quanto riguarda Superman, il girato di Snyder. Ben poco, in realtà, e tutte inquadrature prive di dialoghi, salvo una sequenza che è rimasta solo nel trailer finale (e forse era stata concepita apposta per il marketing, per poter mostrare Cavill senza svelare le modalità della resurrezione di Superman). Whedon ha dunque messo mano a tutti i momenti in cui L'uomo d'acciaio parla, e non è difficile pensare che sia stato lui a scrivere battute tipiche del Superman classico come "Io credo nella giustizia". Questo ha portato anche a modifiche generali in tutta la seconda parte del lungometraggio, soprattutto la battaglia finale: la famiglia russa salvata da Flash è interamente farina del sacco del creatore di Buffy. Per questioni di ritmo manca anche l'incontro tra Superman e Alfred, a cui allude il secondo trailer.

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Nuove composizioni

Michael Keaton e Jack Nicholson in Batman
Michael Keaton e Jack Nicholson in Batman

L'altro cambiamento palese, noto prima ancora che iniziassero le riprese aggiuntive, riguarda la musica: inizialmente la colonna sonora era stata affidata a Junkie XL, già co-autore dello score di Batman v Superman insieme a Hans Zimmer, che ha scelto di congedarsi dai supereroi dopo il film in questione. In seguito alla sostituzione di Snyder da parte di Whedon, quest'ultimo ha preferito lavorare con Danny Elfman, già suo collaboratore per Avengers: Age of Ultron. Una scelta che ha fatto arrabbiare i fan del DCEU, per quanto sia giustificabile su due piani al di là del rapporto personale tra compositore e regista: da un lato, il lavoro effettuato dal musicista svedese era presumibilmente poco compatibile col materiale successivamente integrato nel film, ed era quindi necessario modificarlo; inoltre, dato che le riprese supplementari hanno inciso sul calendario di post-produzione, difficilmente Junkie XL, allora impegnato con le musiche di Tomb Raider, sarebbe stato in grado di contribuire con brani nuovi di zecca. Per quanto concerne il lavoro di Elfman, l'accoglienza generale è stata piuttosto negativa, poiché gli unici frammenti memorabili sono riciclati dai film precedenti o addirittura da altri lungometraggi DC (incluso quello che lo stesso Elfman scrisse per il Batman di Tim Burton).

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Comprimari assenti

Quando un padre: Willem Dafoe in un primo piano del film
Quando un padre: Willem Dafoe in un primo piano del film

Il lavoro fatto sul film non ha portato solo all'aggiunta di scene scritte da Whedon, ma anche alla rimozione di materiale precedentemente girato da Snyder. In particolare, mancano del tutto all'appello i camei di Willem Dafoe e Kiersey Clemons, rispettivamente nei panni di Nuidis Vulko e Iris West. Nel primo caso, è presumibilmente una questione di durata: le sottotrame scollegate dall'invasione di Steppenwolf e dalla resurrezione di Superman sono state ridotte al minimo, ed è lecito supporre che la scena di Vulko possa fare capolino in Aquaman, dove avrebbe una funzione drammaturgica più forte (è grazie a lui che Arthur Curry ha scoperto di essere l'erede al trono di Atlantide). Nel caso di Iris, invece, pare che la questione sia più complessa: una persona che sostiene di aver lavorato al film ha infatti pubblicato su internet un elenco parziale delle scene tagliate (tra cui il cameo di Iris, successivamente postato online), precisando che la sequenza in questione sarebbe stata rimossa già nell'autunno del 2016, in seguito alla defezione del regista Rick Famuyiwa dal film dedicato a Flash. Dato il sodalizio tra lui e l'attrice, il futuro di lei nel DCEU sarebbe quindi incerto.

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Cannes 2017: Robin Wright sul red carpet inaugurale
Cannes 2017: Robin Wright sul red carpet inaugurale

Hanno fatto le spese della presunta imposizione di una durata non superiore alle due ore anche alcuni personaggi presenti nel flashback legato alla prima battaglia contro Steppenwolf. Due veterani di Wonder Woman, Robin Wright (Antiope) e David Thewlis (Ares) erano infatti stati convocati per girare quella sequenza, ma nel film vero e proprio lei non c'è affatto, mentre lui - con tanto di menzione nei titoli di coda - è ridotto a un frammento insieme ad altre due divinità, Zeus e Artemide. In questa sede è stato rimosso anche Darkseid, nipote di Steppenwolf e signore di Apokolips, presumibilmente per rendere il film più autoconclusivo (ma non sappiamo se la sua presenza è stata effettivamente girata o meno). Infine, è stato tagliato in toto il passato di Victor Stone prima che lui diventasse Cyborg, ma non è detto che il materiale in questione non possa fare capolino nell'annunciato film dedicato alle sue gesta in solitario (ammesso, ovviamente, che gli incassi di Justice League non spingano la Warner a ridefinire i piani per il DCEU).

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Ironia, portami via

Un'immagine che ritrae Joss Whedon
Un'immagine che ritrae Joss Whedon

Arriviamo ora alla vera nota dolente, almeno per coloro che preferiscono i toni dark di Batman v Superman e L'uomo d'acciaio: l'aggiunta di momenti e dialoghi più leggeri (incluso il mid-credits della gara di velocità fra Superman e Flash, mentre la seconda sequenza bonus, con Lex Luthor e Deathstroke, è stata girata da Snyder). Anche sequenze girate in toto dal regista principale sono state parzialmente allungate per inserire battute a effetto, come il breve dialogo tra Wonder Woman e uno dei rapinatori all'inizio del film, o il primo incontro tra Bruce Wayne e Barry Allen (Whedon ha scritto il monologo di Barry sul brunch, evocato anche nel mid-credits). Non bisogna però pensare che le aggiunte siano tutte spiritose: se è vero che tutta la parte relativa alla resurrezione di Superman è stata ritoccata, preamboli inclusi, allora nascono dalla penna di Whedon anche il dialogo tra Batman e Wonder Woman sul significato sull'eroismo (conversazione verosimilmente concepita in sede di reshoot per risolvere il problema dell'apparente contraddizione tra il messaggio di fondo del film dedicato alla principessa amazzone e la sua caratterizzazione in Batman v Superman), così come la battuta di Bruce Wayne sulla natura del suo alleato kryptoniano: "Era più umano di me."

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Justice League: Zack Snyder sul set del film
Justice League: Zack Snyder sul set del film

D'altro canto è errato anche pensare che Whedon abbia alleggerito un film completamente serio: come spiegato da Snyder e dallo sceneggiatore Chris Terrio prima ancora che uscisse Batman v Superman, era già previsto che Justice League avesse un tono più ottimista e divertente. Già nei primi trailer, usciti prima delle riprese aggiuntive, era riscontrabile una vena umoristica, tra Barry Allen che accetta di entrare nel team perché "ha bisogno di amici", l'inevitabile frecciatina sulla presunta capacità di Aquaman di conversare con i pesci e l'impagabile risposta di Bruce quando gli viene chiesto che superpoteri ha: "Sono ricco." Sappiamo inoltre che la sequenza finale del film vero e proprio (prima che inizino i titoli di coda) è interamente frutto del lavoro di Snyder e Terrio, e lì c'è una frase di Lois Lane che riassume il pensiero del regista sul genere supereroistico: "La vera oscurità non è l'assenza della luce, ma pensare che la luce non tornerà mai." Quelle parole si ricollegano a quanto detto da Snyder quando in un'intervista paragonò il suo Watchmen a Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, affermando che quest'ultimo non fosse veramente dark, bensì fun. Mentre l'adattamento della graphic novel di Alan Moore è un concentrato di disperazione allo stato puro, il lavoro di Nolan, come i film di supereroi in generale, non sacrifica mai la speranza. E in tale ottica è lecito supporre che Snyder non abbia mai concepito il DCEU in un'ottica dark come la intende lui, ma con una fase iniziale più cupa per poi arrivare all'ottimismo più classico.

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Versione estesa?

Justice League, Zack Snyder tende un arco sul set
Justice League, Zack Snyder tende un arco sul set

Chiudiamo con la questione di un possibile montaggio alternativo, che i fan stanno chiedendo a gran voce tramite una petizione per convincere la Warner a far uscire il "Director's Cut" di Justice League. L'espressione specifica risulta un po' problematica dato che Snyder, pur avendo effettivamente il diritto di realizzare una propria versione del film senza interferenze da parte dello studio (glielo garantiscono gli statuti del sindacato dei registi, Directors Guild of America), non avrebbe comunque materiale sufficiente per farlo senza includere almeno parzialmente le scene di Whedon, dato che alcune sequenze sono state scartate talmente a monte da non essere complete (e non è detto che la Warner sia disposta a spendere soldi in più per le scene in questione). Si creerebbe quindi una situazione simile a quella di Superman II, rimontato nel 2006 secondo le intenzioni originali di Richard Donner ma con l'aggiunta del materiale girato da Richard Lester. Più probabile, quindi, che possa uscire una extended edition, a seconda delle scene a disposizione, dove molto probabilmente si approfondirebbero le storie dei nuovi personaggi. Rimane anche l'incognita dell'effettiva partecipazione di Snyder a un progetto simile: considerando i motivi per cui ha dovuto affidare la post-produzione a un altro cineasta, può darsi che lui preferisca restare completamente estraneo alla questione. Al mercato home video l'arduo compito di confermare o smentire queste impressioni.