La legge cinese non fa sconti nemmeno alle star. Zhang Yimou, uno dei più celebri registi orientali, risulta un po' troppo prolifico per l'opinione pubblica in un paese in cui vige ancora la legge del figlio unico. Il suo comportamento avrebbe scatenato un dibattito infuocato. Secondo i media l'attore rischierebbe una multa di 160 milioni di yuan (diciotto milioni di euro) per aver violato ripetutamente la legge mettendo al mondo sette figli. Il regista, sposato dal 2011 con l'attrice Chen Ting (che ha trent'anni meno di lui), nell'ultimo decennio avrebbe avuto con lei tre figli (due maschi e una femmina) che si aggiungono alla figlia avuta dal precedente matrimonio con Xiao Hua. In più si parla di tre figli nati da altre tre donne.
In un paese in cui le leggi severissime, per limitare la crescita della popolazione già assai numerosa, impongono un solo figlio per coppia facendo sconti solo alle aree rurali in cui la primogenita è una femmina, le polemiche si sono scatenate additando la differenza di stile di vita tra i poveri e i ricchi, star del cinema e politici, a cui tutto è permesso. Di conseguenza sarebbe in corso un'inchiesta che, se appurerà l'esistenza dei sette figli, potrebbe costare a Zhang Yimou buona parte del suo patrimonio. Come se non bastasse la stampa getta una luce ancora più oscura sulla condotta del regista rinvangando la relazione scandalosa tra Zhang Yimou e la star Gong Li che mise fine al primo matrimonio del cineasta. Nonostante Zhang Yimou, dopo tante opere coraggiose come Lanterne rosse, La storia di Qiu Ju e Sorgo rosso, avesse deciso di 'riallinearsi al regime' dirigendo la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici a Pechino, ora la situazione si complica. Mentre la burrasca si scatena, il regista torna a rituffarsi nel lavoro. A maggio Zhang Yimou dovrebbe dare il via alle riprese di Inmate Lu Yanshi, adattamento di un romanzo di Yan Geling, che vedrà protagonista proprio la sua ex amante Gong Li.