Wolfenstein, arriva su Prime Video la serie tratta dai videogiochi: "Vedere nazisti uccisi piacerà sempre"

Amazon MGM Studios sta sviluppando una serie TV basata sul videogioco "Wolfenstein", ambientata in una realtà alternativa della Seconda guerra mondiale.

Una scena di Wolfenstein

Dal leggendario pixel di Castle Wolfenstein alle battaglie adrenaliniche in realtà virtuale, il franchise videoludico di Wolfenstein, dedicato al soldato americano B.J. Blazkowicz, non ha mai smesso di reinventare la propria guerra. Ora, l'universo distopico contro i nazisti è pronto a irrompere anche sul piccolo schermo, sotto l'egida di Amazon MGM Studios e con una squadra creativa di tutto rispetto.

Wolfenstein: Amazon prepara la sua nuova guerra contro i nazisti

Nato nel 1981 con Castle Wolfenstein, un'avventura d'azione che si muoveva furtiva tra i labirinti del Commodore 64, il franchise è diventato un caposaldo della narrazione videoludica alternativa, immaginando un mondo dove i nazisti hanno prevalso nella Seconda guerra mondiale.

L'eroe di questa saga è William "B.J." Blazkowicz, un soldato americano incaricato di portare a termine missioni disperate e solitamente cariche di piombo, contro un Reich che ha fatto il salto nella tecnologia più visionaria. Da Wolfenstein 3D (1992), che segnò la svolta verso il genere sparatutto in prima persona, fino a Wolfenstein: Cyberpilot (2019), ambientato in realtà virtuale, la serie ha sempre saputo coniugare azione e contro-storia in modo audace e immaginifico.

Ora, l'adattamento televisivo promette di raccogliere questa eredità e amplificarla, con un tono che non sembra voler indietreggiare davanti alla sua provocatoria materia prima. Il logline diffuso dalla produzione è chiaro quanto spiazzante: "La storia dell'uccisione dei nazisti è sempre attuale." Un'affermazione che suona come un manifesto estetico e ideologico, in perfetta coerenza con il DNA del gioco.

La squadra dietro le quinte

A dirigere il convoglio narrativo sarà Patrick Somerville, showrunner e autore già noto per Station Eleven, che qui firma anche la sceneggiatura. Un nome che promette profondità e stratificazione, non solo esplosioni. Alla produzione esecutiva troviamo una triade d'eccezione: Jonah Nolan, Lisa Joy e Athena Wickham di Kilter Films, lo stesso team creativo dietro a Westworld e, più di recente, all'adattamento di successo di Fallout. Il coinvolgimento di James Altman (Keyframe Films) e Jerk Gustafsson, direttamente dagli studi MachineGames, garantisce un legame diretto con la sensibilità videoludica originale.

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Il progetto non ha ancora una data ufficiale di debutto, ma si inserisce in un piano molto più ampio da parte di Amazon MGM Studios, già impegnato nello sviluppo di altri titoli tratti da videogiochi cult, come Mass Effect e God of War.

Dopo l'ottima accoglienza riservata a Fallout, l'adattamento di Wolfenstein potrebbe diventare un nuovo tassello nella mappa in espansione delle serie ispirate al gaming. E se la premessa è quella di far esplodere il passato per riscrivere la memoria, lo farà - si spera - con l'ambizione di chi conosce bene la differenza tra un semplice sparatutto e una vera distopia da raccontare.