Venezia 2025, artisti pro Palestina si appellano alla Biennale "Ritirate l'invito a Gal Gadot e Gerard Butler"

Da Marco Bellocchio a Ken Loach, da Carlo Verdone ad alba Rohrwacher, gli artisti pro Palestina chiedono ufficialmente alla Biennale di prendere posizione ritirando l'invito a Gal Gadot e Gerard Butler, uniti dal sostegno a Israele.

Gal Gadot

Quando manca pochissimo all'apertura dell'82esima Mostra del Cinema di Venezia, il dibattito sul conflitto israelo-palestinese si riaccende grazie a Venice4Palestine, gruppo di addetti ai lavori del cinema che comprende registi, attori, produttori, giornalisti e tecnici riunitosi spontaneamente per chiedere alla Biennale di Venezia di prendere posizione a favore della Palestina ritirando l'invito alle star Gal Gadot e Gerard Butler, aperti sostenitori della politica israeliana.

Sabato scorso il gruppo aveva pubblicato una lettera aperta in cui esortava l'organizzazione e le sue sezioni parallele indipendenti Giornate degli Autori e Settimana Internazionale della Critica, a "essere più coraggiose e chiare nel condannare il genocidio in corso a Gaza e la pulizia etnica in Palestina perpetrata dal governo e dall'esercito israeliani".

"Fermate gli orologi, spegnete le stelle", si legge nel paragrafo iniziale della lettera. "Il peso è troppo grande per continuare a vivere come prima. Da quasi due anni, immagini di inequivocabile chiarezza ci giungono dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania. Increduli e impotenti, continuiamo ad assistere al tormento di un genocidio perpetrato in diretta dallo Stato di Israele in Palestina. Nessuno potrà mai dire, 'Non potevo saperlo, non potevo immaginare, non potevo credere'".

Venice 4 Palestine
Il logo di Venice 4 Palestine

La richiesta di un presa di posizione netta

A fronte delle reazioni incoraggianti giuste dalle sezioni indipendenti della Mostra, le Giornate degli Autori e della Settimana della Critica - SIC, la posizione "timida" della Biennale, la cui risposta non è entrata nel merito dei temi affrontati dalla lettera aperta di Venice4Palestine, ha spinto i firmatari a proseguire nella loro azione.

Firmatari che hanno ormai superato i 1500 membri e il numero continua a salire con l'ingresso di Marco Bellocchio, Matteo Garrone, Anna Foglietta, Alba Rohrwacher, Carlo Verdone e Ken Loach che si aggiungono ad Abel Ferrara, alla francese Audrey Diwan e ai registi palestinesi Arab e Tarzan Nasser, vincitori del premio per la miglior regia a Cannes 2025, sezione Un Certain Regard, per il loro ultimo film Once Upon a Time in Gaza.

Gal Gadot: "Biancaneve è andato male al botteghino perché mi hanno fatto parlare contro Israele" Gal Gadot: 'Biancaneve è andato male al botteghino perché mi hanno fatto parlare contro Israele'

"Le adesioni alla nostra lettera aperta hanno superato quota 1500 firme in pochissimi giorni: circoli del cinema, festival, sigle di categoria, sindacati, associazioni culturali oltre a registə, interpreti, sceneggiatorə e tutte le maestranze dei vari comparti del cinema, dell'arte, della cultura, della formazione e dell'informazione" si legge. "Una parte sostanziale e trasversale del nostro settore. Se sono bastate poche ore per radunarsi così in tantә, vuol dire che finalmente il cinema italiano ha scelto di stare dalla parte del popolo palestinese - aggredito e massacrato da decenni - e non riconosce più lo spazio per le mezze parole e l'equidistanza".

La presa di posizione contro Gerard Butler e Gal Gadot

Nella Tana Lupi 2 Gerard Butler
Gerard Butler in una scena dell'action Nella tana dei lupi 2

Il dialogo si è aperto, ma le posizioni di Venice4Palestine sono nette e chiedono una dichiarazione d'intenti altrettanto decisa da parte della Biennale che comprenda il ritiro dell'invito alle star Gal Gadot e Gerard Butler, aperti sostenitori della politica israeliana, che dovrebbero essere presenti a Venezia per sostenere il film di Julian Schnabel In the Hand of Dante, presentato nel Fuori Concorso.

"Chiediamo che venga ritirato l'invito a partecipare alla Mostra a Gerard Butler, Gal Gadot e a qualunque artista e celebrità che sostenga pubblicamente e attivamente il genocidio. E che invece quello spazio venga messo a disposizione di una nostra delegazione che sfili sul red carpet con la bandiera palestinese" si legge nel nuovo intervento di Venice4Palestine.

Tra le richieste anche l'impegno della Biennale "a interrompere le partnership con qualunque organizzazione che sostiene il governo israeliano, direttamente o indirettamente".