Quando S.S. Rajamouli annuncia qualcosa, l'industria ascolta: il regista che ha riscritto il linguaggio del cinema indiano con RRR e Baahubali torna con un progetto che promette di puntare al pubblico globale. E il primo footage ha già acceso un entusiasmo internazionale.
Un titolo millenario, un mito che attraversa continenti
Durante un evento colossale ai Ramoji Film Studios di Hyderabad, S.S. Rajamouli ha finalmente svelato ciò che per mesi era stato soprannominato "GlobeTrotter": il nuovo film si intitolerà Varanasi. L'opera, come confermato dal regista, si dispiegherà attraverso migliaia di anni, intrecciando un viaggio globale con elementi della mitologia hindu e con almeno una sequenza ispirata a "un grande pilastro del Ramayana." Il concept stesso suggerisce un'evoluzione naturale del linguaggio epico di Rajamouli, che già con RRR e Baahubali aveva spinto la macchina-mito del cinema indiano verso un'immaginazione titanica e perfettamente esportabile.
Tra gli elementi più impressionanti dell'evento c'è stata la presentazione del protagonista: Mahesh Babu, al suo primo lavoro con Rajamouli, è entrato in scena cavalcando un toro meccanico bianco, richiamando la figura guerriera insanguinata mostrata nelle prime immagini del film.
L'attore ha descritto il progetto davanti ai fan come "un'opportunità irripetibile" e ha garantito: "Renderò tutti orgogliosi. Soprattutto il mio regista. Tutta l'India sarà orgogliosa di noi." Una dichiarazione carica di ambizione, amplificata dalla portata già percepibile di ciò che Varanasi vuole rappresentare per il cinema globale.
Un cast internazionale e un messaggio universale
Il ritorno di Priyanka Chopra Jonas al cinema indiano ha aggiunto ulteriore risonanza mediatica alla presentazione. L'attrice interpreterà Mandakini e ha definito Rajamouli con una frase destinata a circolare: "Tu sei davvero il visionario che ha portato il cinema indiano nel mondo come nessun altro ha mai fatto prima." La presenza di Chopra conferma l'intento internazionale dell'opera, che punta a un'uscita globale nell'estate 2027 con una distribuzione che ignora i confini geografici del cinema nazionale.
Nel ruolo dell'antagonista ci sarà Prithviraj Sukumaran, che non ha nascosto l'ambizione del progetto: "Questo è il più grande brand del cinema indiano che mostra la sua ambizione... Questo è S.S. Rajamouli che porta ancora una volta il cinema indiano nel mondo, questa volta più grande, si spera migliore e certamente più audace che mai."
A produrre sono Sri Durga Arts e Showing Business, con K.L. Narayana e S.S. Karthikeya come pilastri operativi. E come se la promessa non fosse già abbastanza audace, Rajamouli ha siglato l'annuncio con una frase che suona come una dichiarazione d'intenti ma anche come una minaccia al concetto stesso di immaginazione: "Sarà molto più bello di quanto immagini. Molto più divino di quanto immagini."
Con Varanasi, il regista di RRR non sembra voler rischiare: vuole riscrivere - ancora una volta - il ruolo internazionale del cinema indiano. E se la precisione con cui orchestra i suoi annunci riflette la visione dietro il film, il 2027 potrebbe essere l'anno in cui il mito incontra il mercato globale senza compromessi.