Da oggi la mostra Il mondo di Tim Burton è visitabile e lo sarà fino al 7 aprile 2024. L'occasione dell'inaugurazione ha coinciso con la consegna del premio Stella della Mole a Tim Burton, approdato a Torino per incontrare i suoi fan in una serie di eventi richiestissimi e subito sold out.
Presenti alla cerimonia della consegna della Stella della Mole il Presidente del Museo del Cinema di Torino Enzo Ghigo, il direttore Domenico De Gaetano, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e l'Assessore comunale alla Cultura Rosanna Purchia. Giovale e disponibile, Tim Burton ha tradito un pizzico di emozione nel ritirare il premio. All'uscita bagno di folla per il regista che ha firmato autografi e si è concesso alcune foto con i fan in attesa.
La mattinata era stata, invece dedicata all'incontro con la stampa durante il quale Tim Burton ha parlato della sua opera e dei suoi esordi, confessando la sua perenne sensazione di inadeguatezza nonostante l'enorme successo riscosso.
Commentando la situazione presente e l'invadenza del politically correct nelle opere artistiche, Burton ha ammesso: "Essere un comico, un musicista o un artista oggi non è affatto facile. Non puoi dire più niente. Non si può fermare questo fenomeno, ma spero che si arrivi a un compromesso".
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Il passato e il futuro di Tim Burton
Parlando dei suoi prossimi progetti, Tim Burton ammette di avere sempre un sacco di idee, ma di impiegare del tempo a focalizzare ciò che vale la pena di essere sviluppato: "C'è sempre qualcosa che risuona dentro di me, come nel caso di Beetlejuice 2 che per fortuna è quasi pronto e verrà ultimato alla fine dello sciopero degli attori. Ho un sacco di idee, ma non so quale sarà il mio prossimo progetto cinematografico dopo la seconda stagione di Mercoledì. Per adesso non c'è niente di specifico".
Di fronte alla richiesta di identificare un erede del suo lavoro, il regista appare dubbioso e ammette: "Non saprei rispondere. Il mio percorso è difficile da descrivere, non è mai stato lineare. Ho sempre cercato di fare le cose che amavo, non ho mai pensato a me stesso come a un modello da imitare, mi considero un artista che fa delle cose".
Burton ripensa poi al suo passato, all'esordio come animatore per la Disney derivato dal suo amore per il disegno: "Da piccolo disegnavo come tutti i bambini. Poi arriva l'età in cui smettono perché non pensano di essere abbastanza bravi. Io mi divertivo e ho continuato perciò vi dico, se vi piace qualcosa non mollate, curate le vostre passioni.".