Tigers di Denis Tanovich in anteprima a Odeon Firenze

Per il secondo giorno del festival "Tutti nello stesso piatto" l'ultimo film del regista Premio Oscar che indaga sulle scorrette pratiche delle multinazionali del latte.

Sabato 7 Marzo (ore 20.30) un importante evento speciale al cinema Odeon di Firenze, nell'ambito del festival "Tutti nello stesso piatto Tour Toscana": la prima nazionale di Tigers, il nuovo film del regista Premio Oscar Danis Tanovic (No Man's Land). Saranno presenti in sala: Aamir Raza, vero protagonista della storia raccontata nel film; Patti Rundall e Mike Brady di Baby Milk Action, il gruppo IBFAN inglese, che hanno aiutato Aamir e collaborato con Tanovic alla realizzazione del film, mentre Paola Negri e Adriano Cattaneo di IBFAN Italia presenteranno il film e gli ospiti stranieri.

Presentato all'ultimo Toronto Film Festival, il film racconta di Ayan (interpretato dal celebre attore indiano Emraan Hashmi), un giovane, sposato da poco con Zhainab, che si guadagna da vivere vendendo medicine locali. Siccome il mercato in Pakistan è dominato da prodotti di marca occidentale, i suoi affari non sono fiorenti. Così Ayan tenta la fortuna con la multinazionale Lasta, riuscendo in breve tempo a diventare il rappresentante più di successo dell'azienda. Ma quando scopre gli effetti collaterali del prodotto che sta promuovendo, lo shock è enorme. Decide, allora, di dichiarare guerra alla multinazionale pur di smascherare il terribile segreto sul quale essa ha fondato tutto il suo successo.

Il film è un dramma ispirato a una storia vera, dove si vede chiaramente chi ha in mano il potere. La multinazionale Lasta - chiamata così per esigenze di fiction, ma in realtà l'accusa è rivolta alla Nestlè - ha costruito il proprio successo nei paesi sottosviluppati, ben cosciente di quello che provocava ai bambini che utilizzavano il latte in polvere con l'acqua non potabile. Tanovic si prende tutto il rischio del caso e ci mette otto lunghi anni per portare a termine il film, anche a causa di alcuni finanziatori che si tirano indietro per paura di essere portati in tribunale e denunciati. Ma il risultato finale è la chiara e netta dimostrazione che "Tigers" andava fatto. Il regista sviluppa la narrazione sia attraverso gli occhi di una troupe cinematografica che vuole realizzare un documentario, sia attraverso quelli di Ayan, un uomo onesto che da solo vuole portare giustizia e rivoluzionare il sistema. Davide contro Golia. Verità contro potere. E la vita di milioni di bambini diventa insignificante per molti. Tigers si rivela così come un film di denuncia che commuove per l'intensità degli eventi, ma che allo stesso tempo fa rabbrividire di fronte a immagini che mostrano la dura e inaccettabile realtà dei fatti. Ma soprattutto lascia l'amaro in bocca davanti all'impotenza di persone che si battono per la verità e la giustizia e si ritrovano minacciate e allontanate dalla propria famiglia.