Dopo l'Oscar vinto da "Il ragazzo e l'airone", i fan dello Studio Ghibli attendevano con trepidazione un annuncio sul prossimo progetto di Hayao Miyazaki. Ma le voci uscite da un evento parigino hanno spiazzato tutti: non solo il regista potrebbe non essere coinvolto, ma il film potrebbe nascere dal testo più lugubre di Edgar Allan Poe.
L'idea di Suzuki per Studio Ghibli: Poe, il lutto e un corvo parlante
Durante un evento speciale a Parigi, organizzato da Studio Ghibli insieme a Uniqlo, il produttore e co-fondatore Toshio Suzuki ha lasciato cadere una frase che ha immediatamente infiammato l'immaginazione dei fan: "In questo momento sono interessato al romanzo di Edgar Allan Poe, Il Corvo. Non sarebbe interessante trasformarlo in un film d'animazione?".

Una proposta lanciata con apparente leggerezza, ma accolta con entusiasmo dal regista Michael Dudok de Wit, già autore per Ghibli de La tartaruga rossa. I due hanno accennato all'idea di approfondirla in privato, alimentando l'ipotesi che il cupo poema ottocentesco possa davvero diventare la scintilla per il prossimo film dello studio.
Il Corvo, come noto, è un breve ma densissimo testo in versi che racconta la discesa nella follia di un uomo in lutto per la perdita della sua amata Leonora, visitato da un corvo parlante che ripete ossessivamente "Mai più".
Trasporre un'opera così minimale, permeata di simbolismo e angoscia, nel linguaggio visivo e narrativo di Ghibli rappresenterebbe una sfida radicale, e forse anche una rottura con il tono tradizionalmente fiabesco dello studio. Eppure, proprio per questo, l'operazione potrebbe dare vita al film più malinconico e spiazzante della sua storia.
Miyazaki e il futuro tra presenza simbolica e passaggio di testimone
Non è ancora chiaro se Hayao Miyazaki sarà coinvolto nel progetto. Il regista ha da poco completato Il ragazzo e l'airone, un'opera durata sette anni, e pare essersi già immerso in un nuovo film. Tuttavia, il legame con Dudok de Wit esiste ed è profondo: dopo aver visto La tartaruga rossa, Miyazaki ha confessato "Voglio fare un film con lo stesso staff". Un'ammirazione che potrebbe preludere a una collaborazione creativa, oppure a una forma di benedizione simbolica, lasciando spazio a una nuova generazione di autori all'interno di Ghibli.

Il cortocircuito tra Il Corvo e lo stile Ghibli potrebbe generare qualcosa di unico: un racconto dove l'animazione non consola, ma esplora il dolore in forma poetica. Se l'adattamento andrà in porto, sarà forse un viaggio tra le tenebre dell'animo umano, raccontato con la delicatezza che solo Ghibli sa dosare. Un'elegia illustrata, sospesa tra piume nere e spiriti perduti.