Sigourney Weaver, in una nuova intervista, ha parlato del film Galaxy Quest, rivelando che spera venga distribuita la versione director's cut.
La commedia sci-fi è particolarmente apprezzata dalla star del cinema perché si immedesima molto nel personaggio interpretato.
Un personaggio amato dalla star
Parlando con Vanity Fair, Sigourney Weaver ha spiegato che apprezza Gwen, un'attrice che prova del risentimento dopo essere stata trattata come un oggetto durante la realizzazione di una serie di soap opera spaziale. L'attrice ha sottolineato che preferisce quel personaggio a quello della ferrea Ripley, interpretato nel cult Alien diretto da Ridley Scott nel 1979 che le ha insegnato molto.
Weaver ha sottolineato: "Volevo interpretare una giovane donna in quel mondo all'insegna del divismo, che vuole così tanto essere una star e che - visto che è bellissima, procace e bionda - nessuno prende seriamente in considerazione, nemmeno il comandante. E ho provato una grande compassione e sorellanza con Gwen e Twany".
In Galaxy Quest, che rendeva omaggio anche alla serie Star Trek, si raccontava la storia di un gruppo di interpreti di uno show televisivo che venivano coinvolti involontariamente in un conflitto intergalattico da alcuni alieni che sono convinti che la loro serie sia una rappresentazione della vita reale.
La speranza di vedere la versione originale
L'attrice ha poi ribadito di essersi considerata davvero fortunata nell'aver avuto l'occasione di lavorare con un gruppo incredibile di colleghi. In Galaxy Quest hanno infatti recitato anche Tim Allen, Tony Shalhoub e Alan Rickman.
Sigourney ha quindi condiviso la sua speranza: "Vorrei distribuissero una director's cut del film perché, all'ultimo minuto, DreamWorks ha deciso di distribuirlo con alcune delle scene più sofisticate in cui compariva Alan tagliate perché serviva un film per ragazzi per competere con Stuart Little [della Columbia Pictures]. E perché non lo distribuiscono di nuovo con qualcuna in più delle sue scene molto, molto strane e meravigliose?".
Sigourney ha inoltre parlato del sequel del film diretto da Dean Parisot che non è mai stato realizzato: "Bob Gordon aveva scritto un secondo film e non l'ha dato a DreamWorks perché pensava che avessero perso l'occasione con il nostro. E avremmo sempre dovuto fare un sequel, e poi Alan è morto e abbiamo perso l'entusiasmo. Ma è stato un privilegio grandioso realizzare questa lettera d'amore nei confronti degli attori".