Shia LaBeouf si prepara a interpretare un detenuto nel controverso God of the Rodeo, nuovo film ambientato in un carcere, prodotto da Ridley Scott. Dopo il flop di Megalopolis, l'attore sarà diretto da Rosalind Ross in una storia ambientata nell'angusta Angola Prison, dove il rodeo diventa una trappola gladiatoria mascherata da redenzione.
Shia LaBeouf torna con "God of the Rodeo" prodotto da Ridley Scott
Dopo il ruzzolone del kolossal sci-fi di Francis Ford Coppola naufragato tra le critiche, Shia LaBeouf torna sotto i riflettori in un progetto che promette polvere, sangue e redenzione. God of the Rodeo, prodotto da Ridley Scott e diretto da Rosalind Ross, porta l'attore nel cuore oscuro della Louisiana State Penitentiary - nota ai più come Angola, o "l'Alcatraz del Sud". Qui, LaBeouf veste i panni di Buckkey, un detenuto condannato all'ergastolo che intravede una speranza tra le sbarre: il rodeo per carcerati. Ma sotto la patina redentrice di questa iniziativa si cela una realtà ben più disturbante. Buckkey scoprirà presto che lui e i suoi compagni stanno diventando gladiatori moderni, addestrati per intrattenere il sadico direttore del carcere in giochi cruenti camuffati da sport.

Il film prende vita dai reportage del giornalista Daniel Bergner e porta in scena uno dei luoghi più famigerati d'America, simbolo della brutalità carceraria e della persistenza della violenza sistemica. God of the Rodeo si preannuncia quindi come una parabola sporca e inquieta sulla (falsa) promessa di salvezza dietro le mura di un carcere che il tempo non ha mai ammorbidito.
"Angola" è un nome evocato nella musica e nella cultura pop, ma questa volta sarà LaBeouf a incarnarne la brutalità, con il suo volto segnato da una carriera che continua a oscillare tra l'abisso e la resurrezione artistica. Nessuna data d'uscita per ora, ma il rodeo è già pronto.