Il monologo di Barbara Palombelli a Sanremo 2021 è stato contestato dalla famiglia di Luigi Tenco con una lettera aperta: i parenti del cantautore hanno accusato la giornalista di aver parlato "in modo inopportuno".
Venerdì sera, durante la quarta serata di Sanremo 2021, Barbara Palombelli ha recitato un monologo dedicato alle donne e alle ragazze attraverso il quale le ha invitate a non arrendersi e a non rinunciare ai propri sogni. La parte incriminata del monologo è quella dedicata al cantautore che il 27 gennaio 1967 si tolse la vita a Sanremo. "Noi ragazzi negli anni '60 cercavamo le emozioni. Pensate che Luigi Tenco, giocando con una pistola, proprio qui ha trovato la morte. Chiesi a Gino Paoli, molti anni dopo, cosa accadde veramente qui a Sanremo quell'anno. E mi disse: 'Noi non avevamo le droghe, ci dovevamo caricare di emozioni e allora camminavamo sui cornicioni, guidavamo a fari spenti e io ho una pallottola nel cuore. Anch'io giocavo con le pistole come Luigi'. Ringrazio Gino e un grandissimo abbraccio a Luigi", ha detto la giornalista sul palco dell'Ariston.
La lettera aperta indirizzata a Barbara Palombelli è stata pubblicata sulla pagina Facebook LUIGI TENCO official, e in essa di legge "Signora Barbara Palombelli, diversi telespettatori ci hanno segnalato il Suo monologo di venerdì 5 marzo u.s., andato in onda su Rai1all'interno del Festival di Sanremo, attraverso cui ha diffuso notizie improbabili sulla vita di Luigi Tenco. Quindi, portati a vedere un'altra volta un programma che non ci entusiasma proprio perché rappresenta una manifestazione i cui rumors giornalistici pilotati del 1967 non si fecero scrupoli a relegare l'umanità di Luigi Tenco nell'ingiusta etichetta del ragazzo depresso, condizionando persino le sue numerose opere musicali per diversi decenni, con profonda amarezza abbiamo constatato quanto ancora perduri un certo tipo di superficialità giornalistica".
La lettera indirizzata alla conduttrice di forum continua con accuse ben precise: "Le Sue parole, passando per il racconto diseducativo di una Sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco: 'Pensate che Luigi Tenco proprio qui (al Festival) giocando con una pistola ha trovato la morte'. A ciò si aggiunga il fatto che questa ed altre Sue gravi affermazioni sarebbero frutto di un'intervista con Gino Paoli che, come è noto a tutti e diversamente da Luigi Tenco, ha certamente cercato la morte per suicidio ma senza riuscirci (fortunatamente). Questo chiacchiericcio, pregno di ignoranza sull'argomento da una parte e di incoerenza dall'altra parte, non rende merito alla categoria dei giornalisti a cui apparterrebbe e nemmeno al servizio televisivo pubblico che ha deciso di farLa esibire su Rai1, ma soprattutto non può essere considerato un criterio onesto alla base di affermazioni lesive come quelle che ha fatto nel Suo show del 5 marzo davanti a milioni di telespettatori dove, oltre a diffondere notizie false, ha banalizzato un fatto grave come quello che accadde a Luigi Tenco. Voglia, dunque, accettare il nostro totale fastidio e rifiuto al Suo 'grandissimo abbraccio a Luigi' che ci è sembrato strumentale e irrispettoso dei valori umani ed artistici del nostro amato Luigi. Famiglia Tenco".