Report: stasera su Rai3 la terza dose di vaccino e l'ex Ilva di Taranto

Stasera su Rai3 alle 21:20 torna Report con una nuova puntata e con tre nuove inchieste: si parlerà di vaccini e di Taranto.

Report torna, stasera su Rai3 alle 21:20, con una nuova puntata e con tre nuove inchieste.
Nell'appuntamento di questo lunedì 29 novembre 2021 Sigfrido Ranucci si occuperà di vaccini e di Taranto.

Il 31 maggio scorso la Corte di Assise di Taranto ha condannato in primo grado i 47 imputati del processo Ambiente Svenduto a 300 anni di carcere. Per i magistrati dal 1995 al 2012 fu disastro ambientale. Cosa è cambiato oggi con la nuova proprietà e l'ingresso dello Stato rispetto ai tempi in cui le acciaierie erano gestite dalla famiglia Riva? Attraverso un viaggio nella città di Taranto, "Report" - nel servizio di Luca Bertazzoni, con la collaborazione di Edoardo Garibaldi - racconta la contaminazione di un territorio inquinato, con il divieto di pascolo nel raggio di 20 chilometri dallo stabilimento ex Ilva e la coltivazione abusiva di cozze nel primo seno del Mar Piccolo. Una serie di video inediti raccolti da operai all'interno dello stabilimento mostra le attuali condizioni di lavoro dell'acciaieria più grande d'Europa. Le telecamere di "Report" si spostano poi nella Ruhr, un tempo una delle regioni più inquinate della Germania, che da anni ha avviato un percorso di riconversione e riqualificazione delle vecchie acciaierie.

Manuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale tornano, invece, sul tema della terza dose del vaccino anti-Covid, dopo il pezzo "Non c'è due senza tre" del primo novembre, che ha suscitato un'aspra polemica politica. L'Italia alla fine ha deciso di fare come Israele: il green pass torna a nove mesi e viene introdotto l'obbligo della terza dose per i sanitari, gli insegnanti, le forze dell'ordine. "Report", inoltre, racconta alcuni retroscena dello Pfizergate, lo scandalo internazionale sulla conduzione dei trial di Comirnaty, il vaccino Mrna più diffuso al mondo.

Infine, nel reportage di Luca Chianca, il Premio Lombardia e Ricerca, considerato un piccolo "nobel" all'italiana. In palio ogni anno c'è un premio da un milione di euro. Soldi pubblici che nell'autunno del 2019 sono andati al ricercatore che più si è distinto per aver contribuito a migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano. Pochi mesi dopo è arrivata la pandemia e, ironia della sorte, gli anziani della Regione Lombardia sono stati quelli più colpiti. Come hanno scelto il vincitore e dove sono andati tutti questi soldi per la ricerca?