Con un cominicato stampa, WGI, sindacato degli sceneggiatori italiani, è sceso in campo per esprimere il proprio totale disaccordo sull'appoggio di Rai Cinema Channel al contest Cort-IA, che promuove opere d'ingegno realizzate con l'intelligenza artificiale.
L'iniziativa, lanciata da SophIA - Laboratorio cine-audiovisivo di Intelligenza Artificiale, di cui il canale della televisione di Stato è media partner ufficiale, è rivolta agli autori cinematografici che fanno uso dell'AI per scrivere sceneggiature di cortometraggi avvalendosi del supporto di chatbot e modelli linguistici generativi (LLM). Pratica criticata apertamente dal sindacato degli sceneggiatori italiani che punta il dito contro la scelta di promuovere questa tendenza facendo uso di denaro pubblico (Rai Cinema è finanziata anche dallo Stato e dal canone pubblico).
Il contest Cort-IA "invita autori cinematografici a presentare sceneggiature di cortometraggi scritte con il supporto di chatbot e modelli linguistici generativi (LLM). La sceneggiatura vincitrice sarà premiata con la realizzazione del cortometraggio, attraverso una produzione che sperimenterà anche l'uso di tecnologie AI-based, con la consulenza del laboratorio SophIA".
"Rai Cinema Channel - prosegue ancora la nota stampa - è media partner ufficiale del progetto e seguirà da vicino l'intero percorso, valutando l'eventuale acquisto e distribuzione del cortometraggio vincitore. Tra i partner anche Air3 Associazione Italiana Registi, l'organizzazione culturale Sineglossa e l'incubatore di progetti cinematografici indipendenti 49°".
Gli sceneggiatori si ribellano
WGI ha contestato apertamente la scelta di Rai Cinema di accettare la partnership con un progetto che promuove l'uso dell'AI a scapito della creatività umana dichiarando: "Rai Cinema non dovrebbe acquistare e distribuire opere prodotte con l'I.A, perché questo è un momento in cui gli sceneggiatori e le sceneggiatrici italiane, le decine di migliaia di lavoratori tutti del settore, il governo stesso, le associazioni di categoria, le istituzioni europee e i semplici cittadini si interrogano, lavorano e si confrontano, ognuno secondo le proprie competenze e il grado di coinvolgimento o stravolgimento previsto, per cercare di contenere e regolare il fenomeno dilagante dell'uso sconsiderato dell'Intelligenza Artificiale".
Per il sindacato, la mancanza di regolamentazioni allo stato attuale permette all'I.A. di appropriarsi "in modo fraudolento di opere protette da diritto d'autore per nutrirsi e ingozzarsi senza pagare a nessuno degli aventi diritto il conto delle loro fatiche, restituendo poi a valle pallidi simulacri dell'ingegno, delle emozioni, delle sofferenze, delle esperienze, dei sogni e delle speranze degli esseri umani: tutto ciò per lucrare su abbonamenti e raccolte di investimenti di grandi società, banche e fondi di investimento, basati sempre e comunque sui risparmi dei semplici cittadini".
È in questo contesto che il sostegno di RAI Cinema a Cort-IA appare "profondamente discutibile. In un momento di profonda frattura geopolitica mondiale, in cui migliaia di cittadine e cittadini italiani che lavorano nel settore dell'audiovisivo rischiano di perdere il loro ruolo e di vedere erosi in maniera lineare i loro compensi, Rai Cinema, invece che finanziare le storie di sceneggiatrici e sceneggiatori in carne ed ossa [...], dà fondo a risorse allocate per regolari contratti di servizio per fare di fatto pubblicità indiretta a delle multinazionali opache, che non vogliono rivelare a noi autori e nemmeno ai governi o ai cittadini di quali opere, articoli, canzoni, romanzi, pensieri si siano appropriate".