Pupetta Maresca è morta a 86 anni, era stata la prima donna boss della camorra e la sua storia aveva ispirato la fiction con Manuela Arcuri: Assunta Maresca, questo il suo nome all'anagrafe, è deceduta a Castellamare di Stabia, la cittadina in provincia di Napoli in cui era nata il 19 gennaio 1935.
La vita di Pupetta Maresca assomiglia ad un film, tanto da ispirare la fiction Pupetta. Il coraggio e la passione, trasmessa da Canale 5 nell'estate del 2013, con Manuela Arcuri nel ruolo della protagonista. Figlia del contrabbandiere Alberto Maresca, la donna da giovane aggredì una compagna di scuola e fu incriminata per lesioni gravi. Il 27 aprile 1955 Pupetta Maresca sposò il boss Pasquale Simonetti, detto Pascalone 'e Nola.
Il 15 luglio del 1955 Simonetti fu ucciso da Orlando Carlo Gaetano su incarico di Antonio Esposito, testimone di nozze del matrimonio di Pupetta e Pascalone 'e Nola. La donna, incinta, si vendicò uccidendo Esposito con quattro colpi di pistola, come stabilirono gli inquirenti. La Maresca fu arrestata Il 14 ottobre del 1955, portata a Poggioreale e condannata a 13 anni e 4 mesi per omicidio. Nel corso della detenzione partorì Pasqualino, il primo figlio.
Pupetta Maresca nel 1970 si innamorò del boss camorrista Umberto Ammaturo, dal quale ebbe due gemelli, quattro anni dopo le fu ucciso il figlio Pasquale e del delitto venne sospettato proprio Ammaturo che, nonostante l'arresto, fu poi assolto per insufficienza di prove.
Negli anni '80 lanciò la guerra a Raffaele Cutolo, durante una conferenza stampa disse "Se per Nuova Famiglia si intende tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quest'uomo, allora mi ritengo affiliata a questa organizzazione". Accusata dell'omicidio del criminologo Aldo Semerari, che con la sua perizia aveva fatto rilasciare Cutolo, fu assolta per insufficienza di prove. Nel 1986 le furono confiscati dei beni in quanto affiliata alla camorra.
Pupetta Maresca è stata anche attrice: fu protagonista del film Delitto a Posillipo, diretto da Renato Parravicini nel 1967, nel lungometraggio fu doppiata da Rita Savagnone ma la voce che canta 'O bbene mio è la sua, il brano era stato scritto da lei.